''Guttuso e gli amici di Corrente''

Al Palazzo Mediceo di Serravezza un omaggio a Guttuso e agli artisti più significativi del movimento di Corrente

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
30 giugno 2011 13:30
''Guttuso e gli  amici  di Corrente''

“Guttuso e gli amici di Corrente“ è la mostra proposta dal Palazzo Mediceo di Serravezza che si sta affermando come uno dei luoghi espositivi più vivaci e interessanti in ambito regionale e non . Grazie all'impegno di Enrico Dei ,esperto d'arte e ottimo organizzatore, Il centro versiliese si è affermato per la qualità e l'originalità delle mostre . Se la scorsa estate con “Italia sia “ , dedicata a illustrare il Risorgimento attraverso i grandi maestri dell'800, si anticipava le celebrazioni dell' unità di Italia, quest'anno proponendo un'esposizione dedicata a Guttuso, si celebra in qualche modo il centenario della nascita del maestro siciliano , non senza una significativa riflessione , su alcuni importanti artisti che furono sodali di Guttuso e presero le mosse dalla rivista Corrente e dal gruppo artistico che gravitò nell'ambito della rivista fondata da Ernesto Treccani nel 1938.

Il nucleo centrale della mostra è costituito da una serie di opere di Guttuso che vanno dagli anni ’40 agli anni ’80, mentre un’ ampia parte è dedicata ad alcuni tra i più significativi artisti del movimento di “Corrente”, (Treccani, Birolli, Sassu, Migneco, Morlotti, Vedova), con i quali l’artista aveva instaurato un sodalizio fortissimo. Tra le opere di Guttuso si può ammirare il grande dipinto del 1951 “Sogno di un guerrafondaio”, in cui il volto del protagonista è quello del Presidente Usa Eisenhower.

Per questo l’artista subì un processo per offesa a capo di stato straniero. Poi si possono ammirare “L’uomo che fuma o ritratto del pittore Garajo” del 1961 e “Natura morta” del 1958. Un percorso espositivo dove si mette in evidenza l’attività artistica di Guttuso come straordinario testimone del nostro tempo, in grado di rappresentare con le sue opere la complessità della condizione umana con le sue sofferenze, i suoi miti, le sue passioni. Poi, per meglio comprendere i rapporti e i temi culturali, politici e sociali che hanno coinvolto l’artista nel suo lungo e infaticabile percorso, c’è l’ampia sezione della mostra dedicata ai suoi amici artisti più cari, appunto, quelli di “Corrente” che negli anni della lotta al regime fascista furono sensibili alle sollecitazioni europee come apertura necessaria al rinnovamento dell’arte italiana.

Tra le opere esposte “Piazzale Loreto” di Giuseppe Migneco del 1944 e “Cristo nei Getsemani (interpretazione da Tintoretto)” di Vedova del 1942. Nello stesso anno Guttuso dipinse la “Crocifissione”, con la quale vinse il Premio Bergamo, una grande tela che scatenò polemiche, specialmente dal versante religioso. Nelle mostre promosse da “Corrente”, in qualche occasione, furono esposte anche alcune proposte dal tema religioso, dove spesso era rappresentata la passione del Cristo, in chiave di denuncia alle violenze e alla guerra.

E non a caso in questa rassegna è presente un quadro poco noto di Treccani, “Algeria” del 1950, una pagina espressiva della storia drammatica della rivolta intrapresa dai popoli soggetti alla dominazione coloniale. La mostra ha ricevuto i patrocini della Regione Toscana e del Ministero per i Beni e le Attività Culturali ed è stata realizzata anche con il sostegno della Provincia di Lucca, della Fondazione Cassa di Risparmio di Lucca e della Banca della Versilia, Lunigiana e Garfagnana, è aperta sino all'undici settembre tutti i giorni nel Palazzo Mediceo, via del Palazzo 358, Seravezza (Lu), dalle 10 alle 12.30 e dalle 17.00 alle 24.00.

Un cenno particolare va al catalogo edito dalla Pacini Editore : Il volume contiene importanti saggi critici di Mauro Pratesi, Giuseppe Di Natale e Gioela Massagli . Nel catalogo Giuseppe di Natale individua il clima culturale del gruppo e la progressiva attenzione all'arte europea, Gioela Massagli presenta un ampio studio sui disegni di Guttuso, mentre Mauro Pratesi attraverso il carteggio Tra Guttuso e Berendson offre degli spunti illuminanti di riflessione sugli anni Cinquanta. E' pur vero che il senso di una mostra sono le opere esposte, e le opere della mostra sono di qualità, ma deve essere sottolineato anche quando un catalogo non è un semplice dépliant, ma, come in questo caso, diviene un contributo non secondario alla conoscenza della storia dell'arte. “Realizzare a Seravezza una mostra su Renato Guttuso- ha dichiarato il curatore Enrico Dei è stato un grosso impegno ,ma siamo in grado di offrire il giusto tributo alla carriera e all’arco creativo indiscusso dell’artista siciliano, come uno dei migliori interpreti della tradizione dell’arte italiana e internazionale che lo ha reso celebre e apprezzato in tutto il mondo”.

E adesso dopo questa mostra ci aspettiamo nuove iniziative , che siamo certi, saranno in grado di mantenere il centro espositivo versiliese in quell'ambito di qualità , che l'impegno di Enrico Dei e della Fondazione Terre Medicee hanno raggiunto e che promettono anche per il futuro. Enrico Dei non vuole fare anticipazioni ma lascia intendere importanti eventi per il futuro. Ed avendo seguito negli anni la crescita degli eventi espositivi organizzati a Serravezza non ne dubitiamo.

Alessandro Lazzeri

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