Nuove aree pedonali, Renzi accusato di violare il rispetto dei Beni culturali

A sostenere la tesi del danno cagionato al patrimonio artistico è il sindacato Confsal-Unsa Beni culturali che ha chiesto l'intervento immediato del Ministero per verificare il progetto che verrà adottato dal 24 giugno

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
30 maggio 2011 11:44
Nuove aree pedonali, Renzi accusato di violare il rispetto dei Beni culturali

Il piano per la pedonalizzazione di una importante ulteriore porzione del centro storico di Firenze avrebbe effetti tali da provocare la violazione del Codice dei beni culturali e del paesaggio. A sostenerlo è il sindacato Confsal-Unsa Beni culturali, il cui segretario nazionale Learco Nencetti ha chiesto, con una lettera al Ministero, l' ''immediato intervento'' per ''diffidare il sindaco Matteo Renzi'', al quale il sindacato rimprovera un ''uso e propaganda arbitrari dei beni culturali della città''.

A suscitare la reazione di Nencetti è l'ipotesi che il traffico deviato per evitare la nuova zona pedonale porti ad utilizzare il tratto del lungarno Maria Luisa De' Medici e lungarno Archibusieri, un tratto della strada che corre a fianco dell'Arno passando per il loggiato degli Uffizi e del Ponte Vecchio, prospiciente un belvedere che si affaccia sul fiume e dal quale si gode il panorama dell'Oltrarno: un tratto nel quale, ricorda Nencetti, si erano verificati anche problemi di staticità". Renzi non ha un buon rapporto con i sindacati, non era la conferma che serviva, ma avvalora una linea da tempo presente in città che vede il primo cittadino controcorrente rispetto alla massa dei rappresentanti di varie categorie economiche e sociali. L'accusa di voler utilizzare i Beni artistici per propaganda personale non è mancata neppure in occasione dei recenti Trl Awards di MTV per i quali era stato "spacchettato" il cantiere allestito attorno alla stuata di Dante Alighieri in piazza Santa Croce.

Cantiere che è rimasto attivo invece in occasione della visita del Presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano. Per quanto concerne la futura pedonalizzazione è stata scelta come data di partenza il 24 giugno, data importante per Firenze che vede la finale del Calcio Storico, l'apertura al pubblico della Torre di San Niccolò e tanti altri eventi legati al Santo patrono di Firenze che culminano con lo spettacolo pirotecnico nel cielo cittadino. Una data cercata e voluta per un provvedimento che, se utile, potrebbe prendere il via in qualsiasi momento.

Solennità a parte è stato lo stesso Renzi presentando i cambiamenti di traffico a dire: "Perché se è cosa buona e giusta e utile non lo abbiamo fatto un anno fa?". Perché occorreva studiarci sopra e confrontarsi, la risposta data dal sindaco. I cambiamenti a Firenze fanno storcere il naso, è risaputo, e poi c'è quella categoria 'obsoleta' per una città turistica, che Renzi apostrofa così: "I commercianti sono sempre i primi a lamentarsi e poi...". Ma è sempre il sindaco a dire che "non è vero che facciamo le cose per i turisti perché dove stanno bene loro stanno bene anche i residenti".

Con l'unico, (trascurabile?) particolare che il turista arriva con mezzi alternativi, mentre il residente ha un mezzo proprio con il quale attraversa la città e, dati alla mano, non si tratta propriamente di una bicicletta. In attesa che la Soprintendenza abdichi alle pressanti richieste di Palazzo Vecchio sui parcheggi interrati presentati in campagna elettorale e vivi all'ordine del giorno del programma Renziano, tocca fare i conti con il numero incontrollabile di auto e moto presenti sul territorio.

"I viali tengono, i semafori funzionano e la pedonalizzazione non graverà più di tanto, eliminiamo solo lo 'sgamotto' che consentiva ai furbetti di tagliare per il centro" è questa la ricetta del sindaco che come spesso capita aggiunge la frase "Firenze si attraversa in 20 minuti a piedi". Può destare una riflessione il recente evento che si è tenuto in piazza Pitti. Matteo Renzi ha detto a più riprese di aver pedonalizzato il Duomo "per renderlo vivo e partecipativo, con l'intento di offrire eventi di richiamo" e presentando la nuova pedonalizzazione di Tornabuoni-Pitti ha detto invece che "scendere dal Ponte Vecchio verso Oltrarno è un'impresa, raggiungere piazza Pitti tra le macchine è difficile, se non proibitivo" ed è vero, strettoia compresa. Ma allora perché spostare proprio quest'anno il Festival del Gelato da piazza Duomo a piazza Pitti? Perché non aspettare la pedonalizzazione per realizzare eventi di richiamo? Dagli organizzatori della rassegna gastronomica sono giunte notizie confortanti sulla presenza di pubblico e sulla vendita delle Gelato Card nella piazza presentata come "nna eccezionale location". Si usa dire: "Delle due, l'una". Ant.

Len.

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