Cinema, approvata la nuova legge regionale

Con 24 voti favorevoli, 18 voti contrari e un voto di astensione. Approvato anche un odg a sostegno e valorizzazione del sistema cinematografico toscano

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
24 maggio 2011 20:48
Cinema, approvata la nuova legge regionale

Firenze – E'stata approvata a maggioranza la nuova legge regionale che modifica il Testo unico sulla cultura. L’Aula ha approvato il testo illustrato dal presidente della commissione Cultura, Nicola Danti (Pd), con 24 voti a favore (Pd, Fed. Sinistra-Verdi), 18 voti contrari (Pdl, Idv, più il consigliere Locci, appartenente al gruppo misto), un voto di astensione (Udc). Approvato a maggioranza anche un ordine del giorno collegato alla proposta di legge per il “sostegno e la valorizzazione del sistema cinematografico toscano”.

L’ordine del giorno, a firma Danti, Bini (Pd), Romanelli e Marini (Fed. Sinistra-Verdi), Lastri, Tortolini è stato approvato con il voto favorevole Pd, Fed-Sinistra-Verdi, più il consigliere Ciucchi del Gruppo misto; astenuti Idv e forze di opposizione. Approvati gli emendamenti presentati dal Pd, respinti tutti gli altri emendamenti, sia quelli presentati dall’Idv che quelli del Pdl. Piccole sale di quartiere “vero antidoto alla cultura dei grandi multiplex nei centri commerciali” e suddivisione degli esercizi cinematografici in strutture piccole (fino a 4 schermi e 700 posti di capienza), medie (da 4 a 8 sale) e grandi (oltre gli 8 schermi).

Queste, in estrema sintesi, le linee guida della proposta di legge sull’esercizio dell’attività cinematografica illustrata in Aula dal presidente della commissione Cultura Nicola Danti (Pd). Proposta che modifica il Testo unico sulla cultura (la legge regionale 21 del 2010) e sostituisce quella inizialmente avanzata dalla Giunta. In apertura del suo intervento, Danti ha ringraziato colleghi e uffici che per “mesi si sono impegnati in un testo che dà impulso alle piccole multisala del tutto liberalizzate, e detta una più incisiva regolarizzazione per le medie strutture”.

“In questo caso – ha detto il presidente - l’autorizzazione da parte del Comune, concessa sulla base di parametri regionali, può prevedere anche lo svolgimento di attività culturali ed educative a favore del territorio”. Tra le linee guida della normativa, anche un aggravio della procedura di autorizzazione per l’apertura di grandi multisala, per le quali è stato reintrodotto il parametro delle distanze (almeno 15 chilometri) tra una sala e l’altra. “Con questa legge affidiamo a esercenti e potenziali esercenti un’opportunità di fare impresa e diamo nuovo impulso al cinema” ha spiegato Danti che ha inoltre richiamato l’importanza delle norme “anti elusione”, contro l’utilizzo improprio della liberalizzazione prevista per i piccoli esercizi (comunque sottoposti ad autorizzazione, ad esempio, se confinanti oppure se aperti nello stesso condominio).

Tra le nuove disposizioni, anche la possibilità di “recuperare” i posti cinema perduti nell’arco dell’anno nelle province già “sature” dal punto di vista del rapporto numerico tra abitanti e posti cinema (uno dei parametri regionali per la concessione di autorizzazioni). Dal consigliere Rudi Russo (Idv), un apprezzamento per “l’impianto della normativa che introduce un concetto nuovo” e tuttavia la stigmatizzazione di “errori grossolani” quale quello di permettere il posizionamento di “piccoli mostri di 8 sale accanto a cinema storici”.

Per il consigliere, è necessario favorire piccole sale “slegate da logiche di grandi gruppi”, per “non schiacciare del tutto i piccoli esercenti”, per “non allontanare le persone dai centri storici”, per “non esiliare dagli schermi il cinema indipendente, di qualità, prodotto da piccole case cinematografiche prese in una lotta economicamente impari contro i cinepanettoni di grandi gruppi”. Dal vicepresidente della commissione Giovanni Donzelli (PdL), un affondo politico: “Sul tema delle attività culturali e delle scelte commerciali in Toscana, la sinistra propone un originale duello maggioranza contro Giunta.

Duello evidente considerato che la proposta inizialmente presentata dall’esecutivo è stata stravolta dalla sua maggioranza consiliare”. Quindi un interrogativo: “C’è qualcuno che interviene a sostegno del disegno di Rossi e Scaletti? Mi aspettavo che o il governatore o l’assessore intervenissero”, ha aggiunto il consigliere. Per il vicepresidente, sarebbe “auspicabile che ai cittadini della Toscana venisse detto se questo governo è saldo”. Donzelli ha poi annunciato una proposta alternativa targata PdL che vuole un “cinema per la Toscana e non a favore o contro la costruzione del Multiplex di Novoli”.

Per Tommaso Villa (PdL), quattro sono le linee da seguire: “No alle regole che soffocano il mercato e no a imposizioni sulle distanze tra esercizi; sì a un cinema libero e sì a discutere di cinema sempre. Non solo in occasione della chiusura di questo o quell’esercizio”. Per il consigliere è mancato un “dialogo partecipato” recuperabile con la “creazione di un organismo ad hoc che possa offrire spunti e consigli per uno scambio di idee che guardi e si occupi del settore sempre e nella sua interezza: la consulta del cinema” “Ancor una volta si vara una legge sul cinema condizionata da un singolo problema, cioè l'apertura del Multiplex di Novoli – ha dichiarato Giuseppe Del Carlo capogruppo Udc in consiglio regionale - .

Il Pd è favorevole, l'Italia dei Valori è contrario. Questa spaccatura avrà delle conseguenze che vanno oltre questa specifica normativa. L'Udc si è astenuto perché ritiene positivi alcuni punti della legge stessa come la liberalizzazione delle piccole multisale, il recupero di posti cinema per le province già sature e la distanza prevista per le grandi multisale. Positiva è anche la salvaguardia e il sostegno per le piccole sale nei centri storici”.

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