Ikea rinuncia a Vecchiano, la Regione 'spera' in altre parti della Toscana

Rossi: “Spero che questa preoccupante vicenda possa diventare occasione e motivo di riflessione per tutti. La mia grande, unica preoccupazione sono i posti di lavoro che potrebbero andare persi soprattutto per i giovani”

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
16 maggio 2011 19:07
Ikea rinuncia a Vecchiano, la Regione 'spera' in altre parti della Toscana

Firenze – “Spero che questa preoccupante vicenda possa diventare occasione e motivo di riflessione per tutti. La mia grande, unica preoccupazione sono i posti di lavoro che potrebbero andare persi soprattutto per i giovani”. Questo il commento del presidente della Regione Enrico Rossi all’annuncio diffuso dal gruppo svedese Ikea di aver rinunciato alla realizzazione del punto vendita a Vecchiano, in provincia di Pisa. “La decisione – prosegue il presidente Rossi – mi è stata anticipata questa mattina direttamente dall’amministratore delegato di Ikea Italia.

Il nostro problema è riuscire a coniugare sviluppo e ambiente, farlo bene e farlo in tempi adeguati. Per questo ho insistito per avere un ulteriore incontro con l’ad di Ikea Italia, con cui voglio discutere le possibilità di recuperare l’investimento anche in altre parti della regione. La presenza dell’Ikea, se ben collocata e ben servita dalla viabilità, non confligge con il tessuto commerciale locale e può anzi alimentare un indotto positivo, con caratteri di servizio e produttivi”. “Voglio assumere quindi la decisione dell’Ikea – dice Rossi – non come una rinuncia, un azzeramento di una pratica che si trascinava da ben 6 anni, ma come uno stimolo e per questo intendo adoperarmi perchè possa riaprirsi una prospettiva positiva.

Ciò è reso necessario anche dal fatto che l’Ikea di Firenze è sottodimensionata rispetto alla domanda. E’ evidente tuttavia che tale situazione, che si trascina da troppo tempo senza una decisione, ci costringe ad una seria riflessione sulla nostra capacità di attrarre investimenti da parte di multinazionali, anche quando, come in questo caso, sono note per una qualche sensibilità sociale e ambientale”. “La ripresa del turismo e dell’export non garantisce infatti che possa esserci un’opportunità per i 100mila disoccupati e le decine di migliaia di cassaintegrati e di altre migliaia di unità lavoro che andranno perse nei prossimi anni a causa dei pesanti tagli, annunciati dal Governo con il Def, alla spesa pubblica.

In questo quadro preoccupante investimenti importanti devono trovare nella Regione Toscana un quadro di certezze amministrative tali da renderci competitivi. Questo – conclude il presidente Rossi – chiama in causa la capacità di governo delle amministrazioni locali e della Regione”.

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