Frane: un nuovo strumento per la conoscenza e la prevenzione del dissesto

Arriva la Banca dati della Regione Toscana, il Centro di Geotecnologie dell’Università di Siena in prima linea

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
23 marzo 2011 14:23
Frane: un nuovo strumento per la conoscenza e la prevenzione del dissesto

La Toscana rientra a pieno titolo tra le regioni italiane dove il dissesto idrogeologico ha una incidenza sociale ed economica molto elevata. Il bilancio dei danni materiali e delle perdite è un bollettino di guerra che si ripete di anno in anno. Ma quante sono davvero le frane in Toscana? e con quali caratteristiche si presentano? La conoscenza dei movimenti franosi in atto o avvenuti nel recente passato e la consapevolezza della possibile riattivazione di questi, è un passo fondamentale nella lotta alle calamità naturali di natura geomorfologica.

A tale scopo la Regione Toscana ha attivato un programma di ricerca per l’identificazione delle aree in frana distribuite sul territorio regionale ed il confronto per l’implementazione dei dati sullo stato del dissesto idrogeologico in tutto il territorio regionale.dei diversi strumenti di pianificazione territoriale per evidenziare le aree maggiormente esposte a condizioni di pericolo. La banca dati delle frane della Toscana è quindi un grande archivio digitale, uno strumento informativo che individua le frane presenti e le classifica in base allo stato di attività, al tipo di materiale coinvolto, al tipo di movimento, alla frequenza con cui si possono attivare ed alla velocità presunta con cui si spostano durante le fasi di attività.

Il CGT dell’Università di Siena è impegnato nell’implementazione dei dati conoscitivi sulle frane all’interno del grande contenitore di informazioni che è la banca dati frane. Ad oggi sono censite 85.448 frane di cui oltre 11.000 in movimento e soltanto 1.900 in condizioni di stabilità. Oltre l’8% dell’intero territorio regionale è o è stato interessato da movimenti franosi in tempi geologicamente recentissimi. L’obiettivo dei progetti del CGT per lo studio dei molteplici aspetti che caratterizzano il territorio è quello di costruire un grande archivio di conoscenze geologiche, geomorfologiche, idrogeologiche, geotecniche, pedologiche, storiche e di altra natura che permetta infine di eseguire analisi di suscettibilità, pericolosità e rischio fondate su un serio costrutto.

Solo attraverso queste conoscenze saremo in grado di conoscere quali aree sono più vulnerabili e dove è più urgente l’intervento dell’uomo.

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