A Vaiano il cinema non diventerà una moschea

Il sindaco di Vaiano, Annalisa Marchi, centrosinistra, frena le “fantasie” del proprietario e lo invita ad avere più attenzione del proprio spazio culturale.

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
12 ottobre 2010 16:56
A Vaiano il cinema non diventerà una moschea

Non tarda ad arrivare la risposta del sindaco di Vaiano, Prato, Annalisa Marchi sulla proposta di Carlo Bruni, proprietario del cinema “Gustavo Modena”, avanzata sulle pagine del quotidiano La Nazione di oggi. Il sindaco getta subito acqua sul fuoco e frena gli slanci di Bruni che ha avanzato l'idea di vendere il cinema ai pakistani per la realizzazione della moschea. “Sarebbe meglio se la proprietà si impegnasse a gestire con più cura e attenzione i locali – ha detto il primo cittadino –.

Togliamo subito di mezzo questa idea che urbanisticamente non è possibile perché la destinazione di questo spazio non è quella dei luoghi di culto. In più, qualunque intervento per un eventuale cambio di destinazione deve passare dal Comune con il quale esiste già una convenzione. L'intenzione dell'amministrazione comunale è che questo posto rimanga un cinema o comunque un luogo culturale e ricreativo, così è fino da quando è nato per volontà del primo sindaco di Vaiano Carlo Ferri e dei cittadini che lo costituirono.

Non ci sono spazi per altre destinazioni, né per fantasie del genere”. Il sindaco Annalisa Marchi fa chiarezza su quanto Bruni ha dichiarato al quotidiano e invita a non fare proclami di questo genere. “Il Comune ha già rinnovato una convenzione esistente da tempo con il cinema per aiutarlo nella sua programmazione cinematografica e teatrale – ha ribadito Marchi –. Questo è il contributo che noi possiamo offrire per permettere a questo importante luogo del territorio di proseguire l'attività.

Penso che il Gustavo Modena sia meglio che resti quello che è oggi, uno spazio ricreativo e culturale, un luogo di incontro per tutti, che unisce i cittadini. Le ipotesi che sono state avanzate potrebbero invece portare all'esclusione di qualcuno”.

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