Parchi nazionali a rischio chiusura

Il presidente della commissione Ambiente Ceccarelli: “Proporremo un ordine del giorno bipartisan contro riduzione risorse del 50 per cento e senza aggravi di spesa. Non spingere al collasso sistema efficiente che dà sviluppo”

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
11 ottobre 2010 15:09
Parchi nazionali a rischio chiusura

Pratovecchio (Ar)– “Il sistema dei parchi della Toscana è a rischio. Contro il taglio del 50 per cento delle risorse previsto dalla finanziaria per i parchi nazionali a partire dal 2011, ci sarà una forte iniziativa del Consiglio regionale”. Così Vincenzo Ceccarelli (Pd), presidente della commissione Territorio e Ambiente dell'Assemblea Toscana, a conclusione dell'incontro che si è tenuto questa mattina (lunedì 11 ottobre) nella sede dell'Ente parco nazionale delle foreste Casentinesi.

“Riprenderemo un ordine del giorno bipartisan approvato all'unanimità dalla Camera dei deputati per scongiurare tagli che non permetterebbero neppure di pagare il personale dipendente, senza ottenere alcuna effettiva riduzione di spesa. I soldi negati ai parchi resterebbero infatti nella disponibilità del Ministero dell'ambiente. Il danno, invece sarebbe certo: si spingerebbe al collasso un sistema che ha dimostrato di saper essere efficiente nella conservazione e valorizzazione dell'ecosistema e di creare sviluppo”. L'iniziativa è stata concordata con i membri dell’opposizione.

Erano presenti i rappresentanti degli altri parchi nazionali della Toscana (oltre alle Foreste Casentinesi, Arcipelago toscano e Appennino tosco-Emiliano) e dei tre parchi regionali. Sono intervenuti consiglieri regionali Marta Gazzarri (Idv), Ardelio Pellegrinotti (Pd) e Marco Manneschi (Idv), presidente della commissione Affari istituzionali, impegnata nella revisione di tutte le partecipazioni regionali. “Vogliamo rafforzare il segnale dell'impegno del Consiglio regionale a difesa di presidi che hanno un valore per il futuro della Toscana”, ha dichiarato Manneschi. Il sistema dei parchi in Toscana funziona e ha dato ottimi frutti, dice il presidente nazionale di Federparchi, Giampiero Sammuri, “La razionalizzazione qui è già avvenuta, la Toscana ha tre soli parchi regionali contro i 24 della Lombardia e del Piemonte, i 16 del Lazio e i 13 dell'Emilia-Romagna.

Non servono tagli di risorse e non serve tagliare le indennità degli amministratori, costringendoli al volontariato. Semmai è utile ridiscutere i budget di gestione. Per i parchi regionali, la Toscana stanzia 4,5milioni di euro l'anno”. Accanto ai parchi nazionali, i tre parchi regionali (Maremma, San Rossore e Alpi Apuane), assicurano una irrinunciabile tutela della biodiversità, spiega Giuseppe Nardini, presidente regionale di Federparchi: “Nei trecentomila ettari protetti, il sistema parchi tutela 3mila 250 specie di flora, 84 mammiferi, 421 specie di uccelli, 19 di anfibi, 60 di pesci L'indotto che questo sistema produce – prosegue Nardini – è di circa due miliardi di euro”.

L'attrazione turistica nei parchi, aggiunge il presidente dell'Ente parco delle foreste Casentinesi, Luigi Sacchini, “è tra le poche ad aver retto anche in questi ultimi anni. L'eco-turismo trae forte impulso proprio dai parchi”. Nel caso specifico delle Foreste Casentinesi, la riduzione sarebbe di circa 550mila euro, “su un bilancio di quasi un milione e 200mila euro nel 2010, già ridotto di un terzo rispetto al 2002. Non avremmo neppure i soldi per pagare i nostri 17 dipendenti”. Di qui la richiesta di aiuto alla Regione.

“Ci impegneremo su tutti i fronti - conferma Ceccarelli - anche nel favorire dinamiche di investimento che permettano l'accesso ai finanziamenti europei. Rivolgo un invito ad una più stretta collaborazione tra parchi e soggetti territoriali per perfezionare i rapporti specialmente nei settori di agricoltura e attività venatoria”. La commissione Ambiente, ha concluso il presidente, “proseguirà la sua attività al di fuori del Palazzo, per toccare con mano i problemi che emergono nei territori”. Nel pomeriggio, la commissione ha proseguito la visita all'Eremo di Camaldoli e al “Centro visita” del Parco a Badia Prataglia, dove, con i gestori si è parlato delle prospettive aperte dall'utilizzo di fondi regionali.

(s.bar)

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