Il Tar boccia la Sds Empolese-Valdelsa

Nascosti e Mugnai (Pdl): «La Regione vigili perché nessun’altra Sds emetta delibere come quella rigettata dal Tribunale amministrativo»

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
23 settembre 2010 14:15
Il Tar boccia la Sds Empolese-Valdelsa

L’iniziativa prende le mosse da quanto accaduto nei giorni scorsi, quando la SdS dell’Empolese-Valdelsa si è vista bocciare dal Tar una delibera con cui imponeva ai disabili 80 euro di contributo mensile per fruire dei servizi di mensa e trasporto. La sentenza del Tribunale amministrativo regionale è stata salutata con favore e sollievo dal Pdl, che però ora pretende che simili alzate d’ingegno non si possano mai più verificare in nessuna delle Sds della regione. E allora, ecco l’interrogazione che impegna la giunta ad assumersi un impegno preciso in forma scritta. La Regione vigili affinché nessun’altra Società della Salute in Toscana possa più assumere decisioni contrarie alla tutela dei diversamente abili».

E’ perentoria la richiesta che i Consiglieri regionali del Pdl Nicola Nascosti e Stefano Mugnai (Vicepresidente della Commissione regionale IV – Sanità) rivolgono al governatore toscano Enrico Rossi in un’interrogazione urgente depositata stamani. «Recentemente – si legge nella premessa del documento – è stata avanzata dalla giunta della Società della Salute dell’Empolese-Valdelsa una proposta che prospetta il pagamento di un contributo mensile di 80 euro a carico di ogni persona diversamente abile che, per ovvi motivi di salute, necessita dei servizi di trasporto e di mensa.

E’ recente la decisione del Tar sull’annullamento della suddetta delibera della SdS, a dimostrazione clamorosa di quanto quella decisione fosse discriminatoria e ingiusta sotto tutti i punti di vista». La sentenza, spiegano Nascosti e Mugnai nell’interrogazione, si muovo su un doppio binario: «Il primo – scrivono gli esponenti del Pdl – sull’individuazione della soglia di 6.000 euro di esenzione rispetto alla soglia di 7.445,59 previsita dalla delibera della SdS del 19/9/2009 e dalla normativa regionale.

Il secondo, sulla presa in considerazione del reddito del nucleo familiare anziché di quello del diretto assistito, così come stabilito dalla direttiva regionale recepita dalla delibera della SdS». Ora, secondo Nascosti e Mugnai è tempo che anche la Regione si pronunci con chiarezza. Per questo i consiglieri chiedono di sapere innanzitutto «quale sia l’opinione dell’ente regionale rispetto a questa recente decisione del Tar», ma poi anche «quali iniziative di controllo e di indirizzo la Regione intenda intraprendere per assicurare che tali decisioni non vengano più prese, a tutela dei portatori di handicap, dei soggetti disabili e di tutti coloro che sono in qualche modo coinvolti (famiglie, operatori del settore, associazioni di volontariato)».

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