Banda larga necessaria per lo sviluppo della montagna

Per la Toscana sono previsti 28 interventi per un importo di 7,21 milioni di euro.

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
06 agosto 2010 18:48
Banda larga necessaria per lo sviluppo della montagna

“La dichiarazione del ministro Renato Brunetta, secondo la quale da metà settembre l’emissione di certificato medico online diventerà obbligatoria ci consente di fare due riflessioni, una positiva perchè si cerca di andare incontro alle esigenze dei cittadini ovunque si trovino (pianura o montagna) l’altra negativa perchè la banda larga non copre affatto tutto il territorio nazionale e, purtroppo, ancora una volta, si constata il disagio per la montagna dove larghe zone del paese non sono connesse ad internet”. Lo ha dichiarato Oreste Giurlani, vice-presidente nazionale di Uncem, nel commentare la notizia. Eppure, il Governo si era impeganto a dotare tutto il territorio di banda larga e non lo ha fatto ancora.

Quindi offrire servizi che non tutti possono usufruire significa creare delle vere e proprie discriminazioni. Curiosa, poi, la minaccia di Brunetta che sarà punito il medico che non userà il nuovo sistema! Eppure anche Bruxelles, a maggio scorso, è intervenuta. L'Unione arranca anche sulla penetrazione della fibra ottica: finora non è riuscita a garantire a tutti gli europei internet veloce nemmeno sfruttando le line xDSL già esistenti. Al momento è ultima tra i principali paesi del G20 con meno dell'1% di penetrazione della fibra ottica (in Usa è al 2%, in Giappone al 12% e in Corea al 14%). In realtà "diffusione capillare" e "banda larga" sono due finalità difficilmente perseguibili allo stesso tempo.

Nel frattempo la Commissione europea ha approvato il regime d'aiuto previsto nel "piano di sviluppo rurale regionale per la Banda larga". Con esso, afferma il nuovo ministro per le Politiche agricole Giancarlo Galan, saranno sovvenzionabili 501 interventi per un totale di 154,52 milioni di euro stanziati, con l'obiettivo di "abbattere il divario digitale nelle aree più marginali del nostro Paese". “Internet è ormai diventato uno strumento indispensabile per lo sviluppo delle economie delle aree rurali, oltre che per la riduzione dell'isolamento fisico e geografico delle popolazioni residenti in queste zone – ha sottolineato il ministro - e, contribuendo al vero tessuto connettivo della modernità, facciamo in modo che l'Europa sia un po’ più unita”. Il progetto punta alla realizzazione di infrastrutture in fibra ottica nelle aree rurali più marginali del Paese, per garantire alla popolazione residente l'accesso a internet veloce, in quanto economicamente poco vantaggioso per gli operatori privati. Per la Toscana, ad esempio, sono previsti 28 interventi per un importo di 7,21 milioni di euro. Soddisfazione era stata espressa da Oreste Giurlani, presidente di Uncem Toscana (che rappresenta 160 comuni montani). “La montagna toscana - dice oggi Giurlani - avrà bisogno che la Regione porti avanti il programma già avviato dalla precedente giunta Martini arrivando il prima possibile al completamento degli interventi programmati oltre ad iniziare a pianificare come si affronterà in montagna la fase II ovvero quella relativa alla banda larga di secondo livello.

Per questo però, serve l’impegno serio e determinato soprattutto del Governo affinché sostenga il percorso di infrastrutturazione anche attraverso le risorse specifiche che era stato annunciato sarebbero state messe in campo sia attraverso Infratel sia attraverso l’utilizzo dei fondi Cipe. È questa la speranza per la montagna toscana che necessita della banda larga per avere sempre più servizi online, per una maggiore efficienza della Pubblica Amministrazione e risparmi complessivi per cittadini ed imprese in modo da evitare il più possibile inutili spostamenti soprattutto quando nei periodi invernali neve e ghiaccio condizionano la viabilità di queste zone”. Giurlani sostiene, ed a ragione, che la marginalità della montagna si combatte anche attraverso un uso appropriato ed ampio della banda larga. “E’ il mezzo più concreto - conclude Giurtlani - per aiutare imprese, cittadini, scuole”. Un esempio concreto civiene dal Piemonte dove il comune di Alice Superiore, grazie ad internet si è ripopolato, passando in pochi annida 620 a 713 residenti e trattenendo in paese i giovani. Anche se siamo ancora lontani, qui come altrove, dal poter dire dche la montagna è ripopolata pienamente, perchè mancano ancora troppi servizi.

Insomma le montagne ripopolate non sono ancora un mondo autosufficiente.

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