A Firenze in calo il fenomeno delle truffe agli anziani

Non si abbassa però la guardia e per contrastare il fenomeno prende il via la campagna “Informare per prevenire”. Incontro Questura di Firenze, Confcommercio, Confesercenti, Confartigianato, CNA e Associazione 50 & Più Fenacom.

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
30 giugno 2010 14:17
A Firenze in calo il fenomeno delle truffe agli anziani

Questura di Firenze, Confcommercio, Confesercenti, Confartigianato e CNA (Confederazione Artigianato e Piccola Impresa), si sono date appuntamento in via Zara questa mattina alle ore 10:30, con la partecipazione anche di rappresentanti dell’Associazione 50 & Più Fenacom. Sul tavolo il tema della prevenzione delle truffe agli anziani. “Informare per prevenire” è lo slogan con il quale sarà rilanciata con ancora nuovo impulso la politica di prevenzione del fenomeno. E’ a quello stesso slogan che è ispirata la nuova guida per la prevenzione delle truffe realizzata dalla Questura di Firenze, scaricabile dal sito www.questure.poliziadistato.it/firenze. I dati emersi dall’analisi dei casi registrati si rivelano assolutamente confortanti.

Dal raffronto tra il primo semestre del 2009 e del 2010 emerge in modo deciso la riduzione del 50% dei numeri delle truffe che hanno colpito gli over 75. Dai 106 episodi, si è passati infatti a 53 truffe. Il risultato significativo che si registra oggi è legato ad un’azione a tappe concatenate che si snoda attraverso l’ascolto delle vittime, la documentazione degli episodi, l’investigazione, l’informazione e la comunicazione. Per l’informazione e la comunicazione l’azione della Questura e delle Forze dell’ordine in genere ha bisogno della collaborazione di altri soggetti.

In particolare è importante l’azione degli organi di stampa per la diffusione delle istruzioni per l’uso elaborate per la prevenzione dei rischi, così come il contributo delle associazioni di categoria. A queste ultime, infatti, viene richiesto di veicolare quegli stessi consigli ai rispettivi iscritti, ritenuti maggiormente esposti a rischio, ai familiari e conoscenti. Determinante anche l’azione di contrasto, con la messa a punto di una strategia complessa, basata sulla interazione costante tra i diversi Uffici e competenze della Questura, come confermato anche dai recenti risultati operativi.

Mentre alla Squadra Mobile sono affidate le indagini sui singoli casi registrati, la Polizia Scientifica procede all’elaborazione degli identikit dei possibili truffatori. La Divisione Anticrimine si occupa dell’attività di analisi. La mappatura degli episodi e delle modalità assicura infatti un valido supporto oltre che sul piano investigativo, anche sotto il profilo dell’azione di prevenzione, orientando i controlli delle Volanti e dei Commissariati nelle zone maggiormente bersagliate o negli altri luoghi ritenuti maggiormente a rischio. Alla stessa Divisione Anticrimine spetta poi il compito di intervenire ancora sul fronte della prevenzione, attraverso le misure di prevenzione, tra cui avvisi orali e fogli di via obbligatori, nei confronti di tutti quei soggetti presenti sul territorio per i quali sussistono elementi che facciano presumere anche una specifica tendenza a delinquere. Sotto il profilo dell’ascolto, nell’approccio alle vittime la formazione specializzata nella psicologia della Comunicazione e della testimonianza su cui la Questura ha investito per gli operatori delle Volanti, che intervengono per primi quando si verifica un episodio, così come per gli addetti alla ricezione delle denunce, anche a domicilio, assicura un valido supporto. Le truffe subite da persone anziane vengono infatti spesso vissute come un trauma da parte delle vittime, che in alcuni casi può anche indurre a non denunciare.

Non è facile, dunque, riuscire a guadagnare la fiducia di quelle persone e, soprattutto, carpire elementi che possono rivelarsi utile ai fini investigativi.

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