Morganti: ''La Ue riconosce la squilibro fra mercato cinese e comunitario''

"Una prima risposta c'è stata, - ha concluso Morganti - ora mi aspetto che la Commissione agisca, ponendo fine a una situazione di grave svantaggio per le imprese tessili europee, che incide, oltretutto, sulla tutela della sicurezza dei consumatori".

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
21 maggio 2010 22:37
Morganti: ''La Ue riconosce la squilibro fra mercato cinese e comunitario''

Il via libera del Parlamento europeo all'obbligatorietà dell'etichettatura d'origine "Made in" sui prodotti tessili nell'Ue ha portato di nuovo alla ribalta un tema caro a Claudio Morganti. Poco meno di due mesi fa, infatti, l´eurodeputato della Lega Nord ha presentato un'interrogazione alla Commissione europea, sollecitandola ad intervenire in merito all'asimmetria tra le condizioni di accesso riservate ai prodotti tessili d'importazione nel mercato europeo e in quello cinese, con particolare riferimento alla crisi del distretto tessile di Prato.

A seguito della risposta ricevuta nei giorni scorsi da parte di John Dalli, commissario europeo alla Salute e alle Politiche dei Consumatori, e Karel De Gucht, commissario Ue al Commercio, l'europarlamentare leghista ha affermato "di essere soddisfatto del riconoscimento da parte della Commissione di uno squilibrio tra il mercato cinese e quello comunitario, a svantaggio della produzione tessile europea e dei consumatori, per nulla tutelati, in materia di sicurezza, nel momento in cui acquistano prodotti tessili fabbricati in Cina". "Tuttavia - sostiene Morganti - è necessario un elevato grado di convergenza tra i requisiti di commercializzazione Ue e quelli cinesi".

"Guardando alla volontà della Commissione di affrontare questi temi nel corso del prossimo dialogo regolamentare in seno all'Organizzazione Mondiale del Commercio e del dialogo regolare Ue-Cina sulla sicurezza dei consumatori, il controllo del mercato e l'allarme per i prodotti pericolosi (RAPEX), mi auguro - aggiunge l'europarlamentare leghista - che si prendano rigidi accordi bilaterali al fine di un'armonizzazione delle norme che disciplinano la produzione e la commercializzazione dei prodotti tessili nei due mercati". "Una prima risposta c'è stata, - ha concluso Morganti - ora mi aspetto che la Commissione agisca, ponendo fine a una situazione di grave svantaggio per le imprese tessili europee, che incide, oltretutto, sulla tutela della sicurezza dei consumatori".

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