Insetti dannosi nei frutteti: si usano feromoni sessuali femminili

Per contrastare gli attacchi dai patogeni animali che in questo periodo possono sorgere negli uliveti delle nostre campagne

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
30 aprile 2010 23:56
Insetti dannosi nei frutteti: si usano feromoni sessuali femminili

Ogni anno, con l’arrivo della stagione primaverile, parte l’allarme contro gli “attacchi” di insetti dannosi, in particolare della tignola dell’olivo (prays oleae) , del “baco” delle mele e pere (Carpocapsa pomonella), e della tignola del pesco e del susino (cidya molesta e funebrana). Fra qualche settimana anche per le tignole dell’uva (lobesia botrana e eupecilia ambiguella). La difesa dai vari patogeni che attaccano le piante, può essere messa in pratica usando feromoni sessuali femminili, inseriti in trappole “di monitoraggio”, che servono a monitorare la densità della popolazione delle diverse specie di insetti e indicarci se e quando intervenire (lotta integrata). “Per difendere quello che sarà il prossimo raccolto di frutticolo – spiega Simone Tofani, responsabile dell’Area Tecnica della Cooperativa Agricola di Legnaia di Firenze – si possono utilizzare dei pannelli impregnati di colla e dell’odore della femmina, da appendere agli alberi, che attirano i maschi, facendoli cadere “in trappola”.

Sono delle vere e proprie trappole di monitoraggio, che ci indicano quando e dove intervenire, utilizzando poi agrofarmaci a basso impatto ambientale, che hanno come scopo la battaglia contro gli insetti nocivi”. Nei frutteti e nei vigneti di comprensori omogenei, viene adottato anche il metodo della ‘confusione sessuale’. “Anche in questo caso – sottolinea Tofani – attraverso delle capsule appese agli alberi, vengono erogati feromoni che creano disorientamento nel maschio, venendo meno l’accoppiamento e quindi la deposizione delle uova fertili”.

“E’ fondamentale che questo sistema sia attuato su interi comprensori - conclude l’agronomo Tofani - altrimenti rischia di essere vanificato dalla deposizione di uova fertili da parte di femmine fecondate che arrivano da aree limitrofe. In generale è comunque determinante utilizzare la tecnica del monitoraggio con le trappole a feromoni sessuali, per verificare il livello di presenza degli insetti e decidere il tipo di intervento da effettuare, in modo da evitare trattamenti a calendario, ma intervenire solo se e quando necessario per salvaguardare l’ambiente e nello stesso tempo le produzioni agricole”.

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