Il Centro Pecci apre uno spazio espositivo a Milano

Inoltre prendono avvio i lavori per l'ampliamento della sede di Prato.

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
18 febbraio 2010 14:46
Il Centro Pecci apre uno spazio espositivo a Milano

Il Centro Pecci, a cui è riconosciuto il ruolo di Museo regionale toscano per l'arte contemporanea, rilancia la propria sfida con l'avvio dei lavori per l'ampliamento della sede di Prato e l'apertura dello spazio di Milano. L'avveniristico progetto concepito dallo studio olandese NIO architecten, considerato fra i nuovi protagonisti dell'attuale panorama internazionale dell'architettura, sintetizza al meglio la centralità propulsiva che l'istituzione museale pratese ha assunto negli ultimi anni aprendosi e irradiandosi al territorio provinciale e regionale. Il nuovo edificio sarà collegato alla sede originaria, di cui riqualificherà e potenzierà funzioni e servizi, stagliandosi nell'ambiente urbano con la sua forma aerodinamica circolare e la copertura metallica scintillante e affermando con la sua alta torre zigzagante il ruolo di “sensore” del museo, pronto a ricevere gli stimoli culturali provenienti dall’esterno e a diffondere intorno a sè le proprie proposte e offerte culturali. La valorizzazione e il rafforzamento dell'attività del Centro Pecci rappresentano investimenti strategici per Prato e la Toscana, che vi identifica uno dei fulcri più avanzati del proprio sistema culturale, un indicatore del rinnovamento in atto nel sistema economico e sociale del territorio, punta avanzata del suo sviluppo metropolitano, turistico e commerciale, oltreché segnale concreto dell'avanzamento e della diffusione di linguaggi e saperi contemporanei in una terra di lunghe tradizioni culturali e grandi civiltà artistiche del passato. In un periodo di crisi economica e sociale, l'indagine dell'attualità e il confronto con le sfide del presente costituiscono risorse collettive, anziché vie di fuga.

La presenza del museo d'arte contemporanea funge da stimolo alla capacità di riflettere su ciò che sta accadendo e di immaginare ciò che potrà avvenire in futuro. Esprime l'intenzione di dare "continuità" a una lunga tradizione storica, nel contesto di una città e una regione quali Prato e la Toscana in cui la vocazione alla ricerca, alla sperimentazione e alla produzione di oggi rimanda già a domani: in fondo l’arte è ed è sempre stata anche questo. La presentazione del Museo regionale toscano per l'arte contemporanea prevede due appuntamenti in successione bimestrale all'inizio del 2010, incentrati sull'apertura del nuovo spazio di Milano, inteso come vetrina e cassa di risonanza per l'offerta artistica e culturale contemporanea in Toscana nel capoluogo lombardo, al centro del rinnovamento nazionale e dell'attenzione internazionale in vista dell'Expo 2015. La sede del "Museo Pecci Milano" sarà ricavata in un ampio edificio di archeologia industriale nella zona dei Navigli, in Ripa di Porta Ticinese n.113. Inaugurazione del "Museo Pecci Milano" con l'installazione di NIO.

Dark Matter L'inaugurazione della sede del "Museo Pecci Milano", in occasione del Salone internazionale del mobile, sarà dedicata alla ricerca visiva di NIO di cui sarà proposta l'opera inedita Dark Matter (2010). La spettacolare installazione, fondata sul concetto cosmologico di "materia oscura" e incentrata sul connubio fra creazione artistica, produzione industriale e innovazione tecnologica, permetterà di avvicinarsi ai risvolti culturali e addentrarsi nell'immaginario poetico da cui trae origine il lavoro di NIO architecten, il cui percorso si è sviluppato dal 2001 ad oggi attraverso una serie originale di progetti e realizzazioni contrassegnati da titoli sorprendenti come The Amazing Whale Jaw, The Cyclops, Touch of Evil, o Sensing the Waves (il progetto d'ampliamento del Centro Pecci a Prato), senza limitarsi ad una particolare tipologia o categoria architettonica, spaziando da abitazioni private e collettive a fabbriche, ponti, pensiline per bus, centri commerciali. All'inaugurazione incentrata sull'opera Dark Matter di NIO seguiranno incontri pubblici, iniziative d'approfondimento ed eventi promozionali sulla collezione del Centro Pecci: in programma appuntamenti dedicati alla produzione di NIO architecten ampiamente documentata in un recente volume monografico pubblicato da Equal Books, Corea; a Gianni Pettena, protagonista dell'Architettura Radicale fiorentina, in occasione dell'acquisizione di un nucleo di sue opere storiche in collezione; a Paolo Canevari, artista affermato a livello internazionale che ha esposto a Prato nel 1992 una grande installazione rimasta in collezione ed al quale il Centro Pecci dedica un'ampia ricognizione personale a Prato dal 20 marzo al 1 agosto 2010. Il progetto d'ampliamento Il progetto d'ampliamento risponde ai requisiti fondamentali di raddoppiare lo spazio espositivo a disposizione, di permettere un'ampia presentazione del patrimonio permanente del museo, la suddivisione degli spazi e l'alternanza dei progetti espositivi, d'individuare un unico ingresso centrale, di facilitare la circolazione del pubblico al suo interno e rendere accessibili, quindi più integrati alla vita della città, i servizi d'accoglienza, didattica, ristorazione e vendita commerciale che sono ormai parte integrante dell'offerta culturale del museo contemporaneo. Il progetto ideato da NIO architecten è inoltre conseguente alle reali esigenze di visibilità, funzionalità e flessibilità della macchina museale.

Con la sua forma circolare e la copertura metallica scintillante è deciso a stagliarsi nell'ambiente circostante e con la sua alta torre zigzagante ad affermare il ruolo di "sensore" del museo, pronto a ricevere gli stimoli culturali provenienti dall'esterno e a diffondere le proprie proposte al territorio (Sensing the waves è il motto coniato a questo proposito da Maurice Nio). Attraverso la trasparenza dei locali posti al piano terra propone di proiettare e rendere fruibili anche all'esterno i vari servizi che offre al pubblico.

Con l'ampiezza del nuovo piano espositivo, di altezza variabile e suddiviso in due ali che si restringono e si collegano alle attuali sale museali, potrà inoltre garantire varie soluzioni e modulazioni spaziali adatte alle caratteristiche delle opere d'arte contemporanea. Posto così a cingere la "fabbrica di cultura" di Gamberini, l'avveniristica architettura disegnata da Nio sintetizza al meglio la nuova centralità che il museo intende assumere in un contesto urbano che, a sua volta, si sta espandendo e trasformando, dichiarando la propensione del Centro ad aprirsi e irradiarsi all'esterno. Il museo e il suo territorio Il museo potrà finalmente mostrare la propria collezione in modo ampio e continuativo, presentandosi come sede prestigiosa ben identificabile, aprendo all'esterno i propri servizi e proposte culturali per contribuire alla crescita intellettuale oltreché economica dell'area in cui opera. Disponendo simultaneamente di servizi al pubblico completamente rinnovati e di vari spazi espositivi organici fra loro, nei quali alternare senza interruzioni le mostre temporanee e la presentazione della collezione permanente, il Centro Pecci potrà finalmente rappresentare e promuovere l'immagine di una città e di una regione in cui, oltre a lunghe tradizioni culturali e grandi civiltà artistiche del passato, hanno sede anche significativi esempi e molteplici sviluppi d'arte contemporanea. L'architetto Maurice Nio Maurice Nio (1959) si è laureato con lode come architetto nel 1988 presso la Facoltà di Architettura della University of Technology di Delft con il progetto per una villa per Michael Jackson, il più singolare progetto di tesi di quell'anno.

Tale progetto è stato di vitale importanza per la formazione del suo modo di lavorare ibrido. Attraverso un misto di processi mentali al tempo stesso mitologici e pragmatici, di strategie di progetto criptiche e allo stesso tempo completamente trasparenti, egli ha realizzato progetti con BDG Architekten Ingenieurs (1991-1996), come ad esempio l'enorme inceneritore di rifiuti aviTwente. Con VHP stedebouwkundigen + architekten + landschapsarchitekten (1997-1999) ha realizzato il Zuidtangent, la più estesa linea di trasporto pubblico ad alta qualità in Europa. Dal 1 gennaio del 2000 egli opera con il proprio studio NIO architecten e attualmente sta lavorando per lo shopping center più bello del mondo e per la più oscura casa galleggiante in Olanda.

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