Campi (Bisenzio) di battaglia

Iniziano oggi pomeriggio le riprese di un film sui valori della Resistenza. La guerra partigiana e il malessere della modernità, eroi di ieri e balordi d’oggi. Una storia per il cinema realizzata dagli studenti del liceo Agnoletti.

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
11 febbraio 2010 16:19
Campi (Bisenzio) di battaglia

Tosca Fiesoli, un fior di ragazza. A Campi Bisenzio era impegnata nell’associazionismo cattolico e non aveva che 35 anni quando la sera del 7 agosto 1944 fu seviziata e uccisa da un soldato tedesco. Pochi mesi prima, in gennaio, il comandante partigiano Lanciotto Ballerini, anche lui di Campi, era caduto a 33 anni combattendo eroicamente contro le milizie nazi-fasciste. Due figure leggendarie, simboli di un’epoca povera e tragica, rivivono ora in un film impegnato e coraggioso (Campi di battaglia) dedicato al mal di vivere giovanile in questi nostri giorni di inquietudini crescenti.

Lo iniziano a girare oggi pomeriggio a Campi Bisenzio gli studenti del locale liceo scientifico Agnoletti (classe 4 B), nel contesto del progetto ‘100 itinerari+1’ prodotto dall’Ente Cassa di Risparmio di Firenze, con la collaborazione di Provincia, Regione e dei sette comuni della cintura nord-ovest. Lo scopo: promuovere la conoscenza del territorio, la sua storia e fors’anche il suo avvenire. Il film accosta passato e presente, idealità di ieri e incoscienze d’oggi, vite sacrificate per la libertà da un lato, vite gettate al vento in apparente libertà dall’altro.

In primo piano la vicenda di un gruppo di balordi, tre teppistelli senza sale in zucca, come ormai se ne trovano dovunque: voglia di studiare o lavorare zero, però lesti di mano e pronti a delinquere, con un fitto repertorio di violenze, furti e vandalismi, tanto più oltraggiosi in un paese dove tutto è intitolato al mito di Lanciotto: la piazza principale, la coppa ciclistica, la stessa squadra di calcio. L’incontro-scontro dei tre con i saldi valori della Resistenza è dunque violento e giustiziere.

Penetrano in una villa per rubare, ma trovano l’energica reazione dell’anziano proprietario, ex partigiano. Due fuggono, il terzo è prigioniero. Troppo giovane per finire in cella, merita però una lezione di civiltà. Tenendolo sotto la paterna minaccia di un fucile, l’uomo gli ricorda una vicenda edificante di virtù e ardimento, la storia ancora viva di Tosca e Lanciotto. Quanto segue nel film suggerisce che la lezione non andrà sprecata. Primi ciack in esterni, nelle vie del centro, al monumento ai caduti, sugli argini del Bisenzio, nel giardino di villa Rucellai.

Poi gli interni. In tutto una settimana circa di riprese. Gli studenti hanno tra i 17 e i 18 anni. Dirigono e recitano. La sceneggiatura prevede anche una serie di flashback con scene del tempo di guerra: a Giulia Ballerini la parte di Tosca, a Lorenzo Paoli quella di Lanciotto. L’assistenza tecnica è del regista David Becheri, la supervisione dell’insegnante di Scienze Maria Rosaria Santo. “E’ un’esperienza nuova e particolarmente positiva”, spiega quest’ultima, “a Campi l’epopea resistenziale è ancora molto sentita e per questi ragazzi è stato quasi automatico appellarsi alla storia locale.

Hanno fatto ricerche in biblioteca, interrogato ex partigiani, ritrovato documenti, scritto la sceneggiatura. Hanno anche individuato le location per i set e lavorato ai costumi. Tutti si sono applicati con straordinario fervore e spirito di collaborazione, senza dimenticare il normale programma di studi. Quando la scuola riesce a creare questi entusiasmi dà gran motivo di soddisfazione anche a noi docenti”.

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