TAV: presto il parere dell’Osservatorio ambientale. Renzi scrive a Rubellini

Mentre Rubellini scrive a Idra, Ornella De Zordo rilancia il progetto del passaggio di superficie: ''Parlare oggi di ‘Foster light’, evidentemente contrapposta a una ‘Foster hard’, è vendere fumo".

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
07 gennaio 2010 16:15
TAV: presto il parere dell’Osservatorio ambientale. Renzi scrive a Rubellini

Questa mattina il sindaco Matteo Renzi ha inviato a Pietro Rubellini, presidente dell’Osservatorio ambientale, un telegramma. Questo il testo:

Egregio Presidente, invito la SV a voler verificare con attenzione che il progetto su cui l’Osservatorio ambientale si accinge a licenziare il parere sia conforme e coerente agli elaborati progettuali approvati da questa Amministrazione in sede di conferenza di servizio e alle prescrizioni impartite in quella sede. Buon lavoro.
Intanto la capogruppo di perUnaltracittà, Ornella De Zordo, dichiara: "Chiunque si sia occupato con un po’ di serietà dell’attraversamento TAV di Firenze sa che parlare oggi di ‘Foster light’, evidentemente contrapposta a una ‘Foster hard’, è vendere fumo.

Come ha del resto ribadito lo studio Foster, autore del progetto, non esistono possibili varianti da arrangiare all'ultimo momento; il progetto è e rimane quello, avvallato da più di 15 anni di accordi e protocolli politici, anche se privo delle necessarie verifiche tecniche". "A questo punto - aggiunge De Zordo -, visti gli innegabili problemi tecnici idrogeologici e ambientali, e le ripercussioni sul tessuto urbano, che la realizzazione di tunnel più stazione sotterranea comportano, e sui quali non a caso si stanno incartando governo, regione, ferrovie e comune di Firenze, la soluzione è una sola: un passaggio in superficie che non solo non crea impatto (e riduce a un decimo i costi) ma che può essere realizzato nell’arco di 3 anni.

Anche la questione dei tempi, invocata sia da Matteoli che da Conti, rasenta infatti il paradosso: si dice di voler fare presto e intanto si conferma un progetto che comporta almeno 12 anni di lavori (salvo prevedibili imprevisti)". "Adesso invece è tempo che ognuno si assuma le sue responsabilità, perché sia chiaro in futuro chi ha deciso cosa. E quando vi saranno inevitabili danni, ricorsi, denunce, azioni civili e penali, nessuno di quelli che oggi ha il potere di decidere possa chiamarsi fuori", conclude De Zordo. “Vi teniamo informati sull'iter della vostra richiesta, riguardante i pareri formulati dall'Osservatorio Ambientale con il contributo dei supporti tecnici.

Abbiamo il nulla osta dell'ARPAT e dell'Autorità di Bacino, manca solo il parere dell' Avvocatura della Regione Toscana. Contiamo di essere messi in condizione di trasmettere i documenti richiesti, in tempi brevi”. Così scriveva il 7 dicembre scorso il presidente dell’Osservatorio Ambientale del Nodo TAV di Firenze Pietro Rubellini a Girolamo Dell’Olio, portavoce dell’associazione di volontariato ecologista Idra. Tre settimane più tardi, il 28 dicembre scorso, non avendo avuto quel preannuncio alcun séguito Idra è tornata a scrivere al dott.

Rubellini. “Le siamo grati per l'aggiornamento promesso (e sin qui non ricevuto). Ma siamo obbligati a ricordarLe, ancora una volta, che giacciono prive di riscontri da mesi una serie di richieste che qui sotto re-incolliamo. Restiamo dunque in attesa di una risposta anche a quei quesiti, oltre che della documentazione che ci viene preannunciata nella citata mail del 7 dicembre”. Idra coglie l’occasione per sottolineare alcuni irrinunciabili punti di metodo. “Nella circostanza”, aggiunge l’associazione fiorentina, “desideriamo tornare a chiedere che - ai sensi della normativa ambientale nazionale e comunitaria - vengano soddisfatte le garanzie di trasparenza e le esigenze di democraticità nella pubblicazione delle determinazioni cui l'Osservatorio Ambientale da Lei presieduto sarà giunto al termine del proprio iter procedurale.

In particolare auspichiamo che venga dato motivatamente conto degli esiti avuti nell'ambito del dibattito e della produzione dei pareri finali dell'Osservatorio dalle osservazioni illustrate dall'Associazione Idra, e depositate in forma scritta, nel corso delle due audizioni accordate il 23 dicembre 2008 e il 20 luglio 2009. Di quei nostri contributi, infatti, non ci è stato dato ancora sapere se, in che misura e in che termini siano stati considerati. Ribadiamo in questo senso anche la richiesta di poter avere accesso ai verbali delle riunioni dell'Osservatorio Ambientale, in ossequio alla normativa sulla trasparenza amministrativa e ambientale.

Sarebbe a nostro avviso desiderabile, inoltre, che l'Osservatorio e il suo Presidente operassero attivamente e urgentemente affinché alla cittadinanza di Firenze sia riconosciuto nei fatti il diritto di conoscere in maniera approfondita, in tutti i dettagli e nei tempi necessari a elaborare eventuali osservazioni correttive, integrazioni o proposte alternative, i pareri prodotti dall'Osservatorio stesso. Non sarebbe proponibile infatti, riteniamo, una reiterazione di scelte progettuali prive della necessaria condivisione, dopo il clamoroso deficit di informazione con cui sono state assunte dall'Amministrazione Primicerio e dall'Amministrazione Domenici decisioni suscettibili di arrecare grave pregiudizio alla città - come lo stesso Osservatorio sembra avere accertato - sotto il profilo ambientale”.

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