Anche un rallysta fiorentino al via della Dakar 2010

Il rallysta fiorentino Remo Pini, partecipa alla Dakar in sella a una moto Aprilia RX 450 del Team PF Adventures.

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
01 gennaio 2010 15:29
Anche un rallysta fiorentino al via della Dakar 2010

C'è un fiorentino che prova di nuovo a chiudere con onore la Dakar, rally motociclistico che si svolgerà per il secondo anno in Argentina e Cile. Il pilota di Montelupo Remo Pini, si presenta con credenziali serie nella gara che anche quest'anno si disputerà in Sudamerica, paese di origine della moglie Laura Cristina. Remo, 44enne titolare di una società di investimenti immobiliari nella zona, sarà al via tra le moto in sella a un’Aprilia 450 RX del team PF Adventures.

La sua sarà la terza volta in questo rally, ma la prima da quando l’organizzazione ha spostato la corsa dall’Africa al Sudamerica. Il debutto di Pini in questa maratona è avvenuto nel 1992 riuscendo a portarla a termine con onore, cosa che non è poi avvenuta nel ’97 quando ha dovuto abbandonare in barella il Mali con una lesione al legamento di un ginocchio dopo appena quattro tappe. Oggi, a distanza di 13 anni, e dopo aver provato con successo a praticare altre discipline sportive come la vela dove ha raccolto anche alcuni titoli, non ha resistito al richiamo delle due ruote artigliate e così da ottobre si è preparato ad affrontare nuovamente questo affascinante rally motociclistico. Competizione, rischio, avventura: la Dakar del Sudamerica celebra il 32esimo anniversario della sua nascita presentando un percorso di gara di 9.000 km che si snoderà tra le piste, le montagne ed i deserti di Cile e Argentina.

È una corsa densa di contraddizioni, epica, pur mancando il fascino pionieristico che possedeva nella prima edizione del 1978, voluta con tenacia dal pilota Thierry Sabine. Un raid che miscela passione, gusto del pericolo, tecnologia, capacità d'orientamento, abilità e fortuna. Sedici tappe che la carovana percorrerà dall’1 al 17 gennaio, che porteranno i piloti fra le dune del deserto dell'Atacama, la sabbia bianca di Fiambala e quella grigia di Nihuil. “Non sarà tanto il piazzamento finale con cui terminerò la gara – confessa Remo Pini alla vigilia della partenza per l’Argentina - ma il vero successo sarà riuscire a viverla intensamente e senza incidenti fino alla fine.

Questa maratona, a differenza di altri rally africani, è veramente imprevedibile. Dovrò stare attento a tutto e tutti visto che la maggior parte dei piloti vi partecipano assiduamente e quindi con più esperienza di me. L’insidia che mi preoccupa maggiormente è la polvere. A differenza della sabbia africana la polvere delle piste sudamericane sembra borotalco, tanto è fine. Si può infilare in ogni parte della moto e toglierla potrebbe diventare un grosso problema. Il rally argentino – conclude Remo - oltre a rappresentare nuovamente per me un grande traguardo personale, è un regalo che voglio farmi per il mio ritorno in moto dopo i 40 anni ma voglio anche dedicarlo alla mia città che mi ha sempre sostenuto nelle numerose trasferte nel mondo”.

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