Ataf, i problemi del trasporto a Firenze: più veloce il barile dell'autobus

Con la pioggia e con il sole. Migliaia di utenti alle fermate, costretti ad attendere i bus anche senza pensiline

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
10 luglio 2015 16:08
Ataf, i problemi del trasporto a Firenze: più veloce il barile dell'autobus

Possibile che siano solo gli autisti a lamentarsi del servizio? I dipendenti di Ataf sono più agguerriti dei passeggeri, una tribolazione che però avrebbe origine dalle lamentele della clientela. Gli utenti si sfogano più facilmente con chi sta al volante che con chi occupa la scrivania.Intanto le corse saltano e l'attesa aumenta. "Gli utenti a bordo di ogni singolo bus in servizio sono mediamente 50 quindi, le 300 corse non fatte equivalgono a 15.000 cittadini costretti ad attendere ore ed ore, l’arrivo del bus" commenta la RSA Faisa Cisal di Ataf.Mezzi nuovi e difetti vecchi. "Anche i mezzi nuovi hanno mille difetti tra cui, solo due porte, salita e discesa passeggeri, climatizzatori che vanno in blocco con temperature elevate cioè quando servono" prosegue Faisa che con lo sciopero del 25 maggio che ha avuto un’altissima adesione "intorno al 90% e non del 40% come azienda ed il sindacato non aderente si sono impegnati a dire nel tentativo mal riuscito, di sminuire motivi e percentuali", ha voluto mettere in evidenza che: "le colpe dei paurosi ritardi e delle mille corse non fatte, delle difficoltà di salita e discesa passeggeri, della difficoltà di timbrare il biglietto con un un’unica obliteratrice, non sono certamente addebitabili agli autisti".Appello degli autisti ai cittadini:"Gli autisti scioperano per richiamare la vostra attenzione su problemi che sono anche vostri, così come lo sono per chi guida i bus e subisce scelte ed arroganze dei nuovi padroni.

Adesso vi è più facile comprendere perché il sindacato autonomo FAISA era contrario alla vendita dell’ATAF? Per questo FAISA vi chiede di stare vicini agli incolpevoli autisti. FS BusItalia è un padrone privato quindi ha un solo ed unico obiettivo: guadagnare. Come? Aumentando il prezzo del biglietto. Riducendo salari e normative agli addetti. Offrendo un servizio peggiore. Era questo che voleva chi ha venduto ATAF? Perché “adesso” non si gloria più e non viene a chiedere ai cittadini che gli credettero, allora, se ATAF funzionava meglio con il pubblico o con il nuovo padrone? Lo sanno i cittadini che la gloriosa azienda cittadina ATAF oltre ad aver cambiato padrone presto cambierà logo – colori e, perfino, il nome? Tutto ciò in un continuo scarica barile tra ATAF, aziende costruttrici e Comune, per i tempi di costruzione, per le modifiche necessarie, per i costi di gestione"

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