Firenze - I residenti dell’Azienda USL Toscana Centro godono di un’aspettativa di vita alla nascita tra le più alte a livello internazionale, superiore a quella delle altre due AUSL toscane. Il massimo si registra tra i residenti della zona Fiorentina Nord Ovest (84,6 anni). In quest’ultima zona la speranza di vita alla nascita per i maschi è la più alta tra le otto zone dell’AUSL TC, con 82,6 anni. Per le femmine, invece, il vertice della classifica è occupato dalla zona Fiorentina, con una speranza di vita alla nascita di 86,5 anni.
A livello provinciale, la speranza di vita alla nascita nella Provincia di Firenze è di 82,2 anni per i maschi e 85,6 per le femmine; nella Provincia di Pistoia è di 81,3 nei maschi e 86,3 nelle femmine e in quella di Prato di 81,4 nei maschi e 85,8 nelle femmine, mentre i valori della Regione Toscana sono di 81,3 per i maschi e 85,4 per le femmine e dell’Italia di 80,6 e 84,8 rispettivamente.
È quanto emerge dall’ultima relazione sanitaria (giugno 2024) alla sezione “Territorio e Demografia”. La fotografia della popolazione che abita i territori di Empoli, Firenze, Prato e Pistoia è frutto del gruppo di lavoro della UFC Epidemiologia e UFS Cerimp e Staff Dipartimento Prevenzione: Filippo Ariani, Mario Bruschi, Francesco Cipriani, Letizia Fattorini, Miriam Levi, Claudio Lizzeri.
Approfondimenti
La speranza di vita a 65 anni si attesta sui 21,7 anni (19,9 nei maschi e 23,1 nelle femmine), la più elevata delle tre Aziende USL toscane.
I residenti al (al 1° gennaio 2024) sono 1.608.847 (maschi: 780.774, 48,5%; femmine: 828.073, 51,5%) e, per dimensione demografica, l’AUSL TC è la seconda più grande azienda sanitaria in Italia, dopo quella metropolitana di Milano.
Per quanto riguarda il saldo naturale tra nati e deceduti è negativo (- 8.848 residenti), ma rispetto al totale dei residenti il tasso è inferiore a quello delle altre due AUSL e della Regione Toscana. Tale saldo è negativo in tutte le zone, anche se è meno accentuato nella zona Pratese. Il quoziente di incremento migratorio, risultante dalla somma del saldo migratorio interno (trasferimenti da e per altri comuni italiani) ed esterno (trasferimenti da e per l’estero) e riferito a 1.000 abitanti nel 2023 è positivo (+ 12.886), segnalando una ripresa dopo la contrazione dovuta alla pandemia del 2020.
La struttura per età non varia molto tra zone: in quelle Pratese, Fiorentina Nord- Ovest ed Empolese Valdelsa Valdarno sono più rappresentate le classi giovanili, mentre in quella fiorentina e fiorentina sud est lo sono di più quelle degli anziani.
Secondo i dati ISTAT, un residente su quattro ha almeno 65 anni. Quelli di età maggiore di 75 anni sono 198.896 (12,4%), quelli di età maggiore di 90 anni sono 21.650 (1,3%) e gli ultracentenari 706. Dopo i 50 anni le femmine cominciano a superare in numero assoluto i loro coetanei, a causa della differenza di mortalità per genere e per età, a favore delle femmine, tanto che dopo gli 85 anni le femmine sono oltre il doppio dei maschi.
Confrontando gli indicatori demografici disponibili per area geografica dal portale di ARS, si rilevano segnali demograficamente meno regressivi nell’AUSL TC rispetto alla Toscana: gli indici di vecchiaia e di dipendenza degli anziani sono inferiori al valore regionale, mentre il tasso grezzo di natalità è superiore.
In particolare, la zona pratese ha da sempre i valori più bassi dell’indice di vecchiaia (nel 2023 sono 179 gli ultra-sessantacinquenni per ogni 100 giovani di età 0-14 anni) e dell’indice di dipendenza degli anziani (35 ultra-sessantacinquenni per 100 persone in età attiva 15-64 anni).
In Toscana sono presenti 216.393 stranieri, pari al 13,5% della popolazione totale con la proporzione più elevata nella zona pratese (20,6%), dove si osserva anche la proporzione maggiore di nati non italiani (28,5%; 19,7% nella AUSL TC) e di stranieri nuovi iscritti (8,4%, nella AUSL TC 5,4%).
La distribuzione dei residenti stranieri secondo la cittadinanza in base ai dati ISTAT evidenzia che le comunità più rappresentate sono, nell’ordine, la cinese, l’albanese, la rumena, la marocchina e la peruviana. La comunità cinese è più rappresentata nell’area metropolitana, in particolare nei comuni e zone con maggiori attività industriali, come quelli della zona Fiorentina, Fiorentina Nord Ovest, Pratese ed Empolese.
Aumenta la fiducia dei toscani nei confronti degli screening oncologici, utili a diagnosticare in maniera precoce un tumore e dunque aumentare le probabilità di sconfiggerlo. I dati della partecipazione agli screening istituzionali – quelli della mammella, cervice uterina e colon retto che sono offerti gratuitamente dal servizio sanitario regionale – raccontano un significativo trend positivo nel tempo e in sostanza i migliori risultati, nel 2023, rispetto agli ultimi anni. I numeri sono quelli tracciati dal Nuovo sistema di garanzia. Per il tumore della mammella l’indicatore, che sintetizzala capacità di offerta del sistema sanitario e della partecipazione dei cittadini, sale al 69,8 per cento dal 58,5 del 2022, con oltre undici punti percentuali di crescita.
Continua a migliorare lo screening della cervice uterina, che comprende Hpv test e Pap test, a seconda della fascia d’età della popolazione femminile e che si attesta al 59,5 per cento, nonostante l’impegnativo periodo di riassetto organizzativo legato all’introduzione del nuovo software gestionale. Estremamente importante è il risultato per lo screening del colon retto, con un miglioramento dell’indicatore di quasi nove punti percentuali e che passa dal 39,2 del 2022 al 47,9 per cento del 2023.
Tutti i valori superano la soglia di soddisfacimento, individuata nel 30 per cento per la mammella e nel 25 per cento per cervice e colon, per raggiungere e superare, con lo screening del tumore al seno e alla cervice uterina, anche la soglia di massima performance, indicata nel 60 per cento per la mammella e nel 50 per cento per cervice e colon.
La prevenzione - primaria e secondaria, ovvero quella legata a sani stili di vita e quella fatta con gli screening - è l’arma più potente per produrre salute, uno strumento che consente l’abbattimento dell’insorgere di patologie oncologiche per circa il 40 per cento dell’attuale incidenza. La Toscana è l’unica Regione ad avere previsto l’Istituto per lo studio, la prevenzione e la rete oncologica, interamente dedicato alla oncologia, con il più grande laboratorio per la processazione Hpv/Pap Test sul territorio Italiano, e uno tra i più grandi in Europa, oltre ad una importante attività di ricerca: un istituto individuato dal Ministero della salute come l’autorità che rappresenta l'Italia nella joint action europea sugli screening oncologici. L’Agenzia nazionale per i servizi sanitari regionali a dicembre del 2023 ha individuato la rete oncologica toscana come la migliore a livello nazionale.