Arrestati a Parigi sette terroristi italiani latitanti

C'è stato uno scambio dopo la cattura della settimana scorsa a Caserta del terrorista jihādista?

Nicola
Nicola Novelli
28 aprile 2021 23:55
Arrestati a Parigi sette terroristi italiani latitanti

Arrestati a Parigi, questa mattina, sette latitanti italiani condannati per atti di terrorismo, che avevano trovato rifugio in Francia. Si tratta di appartenenti alle prime Brigate Rosse, macchiatisi di reati commessi negli anni '70 e di membri dei nuclei armati degli anni '80, per intendersi la stagione in cui fu ucciso Lando Conti, ex sindaco di Firenze.

Gli arresti sono stati effettuati dalla Sdat, l’antiterrorismo francese, in collaborazione con il Servizio antiterrorismo interno della Polizia di Stato, con il Servizio per la cooperazione internazionale di Polizia della Direzione centrale della polizia criminale e con il supporto dell’esperto per la sicurezza e per l’antiterrorismo della polizia Italiana, a Parigi.

“L'attività è il risultato di un’attività sul piano della cooperazione giudiziaria e su quella internazionale di polizia” ha dichiarato Giuseppe Spina, direttore dello Scip. Eugenio Spina, responsabile del servizio antiterrorismo interno della Direzione centrale della polizia di prevenzione, in relazione alla ricerca delle persone sfuggite al blitz della polizia francese ha ricordato che “Altre tre persone sono ricercate dalla Polizia francese anche in questo contesto collaboriamo alla ricerca in relazione alle possibili vie di fuga dei ricercati”.

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C'è già chi, come Adriano Sofri, l'ha definita una inutile retata. Più probabile si tratti dei frutti di un accordo di scambio: l'Italia collabora all'arresto di jihādisti e in cambio i francesi ci rendono i vecchi brigatisti. Singolare rilevare come appena una settimana fa sia stato catturato nel casertano Endri Elezi, 28enne cittadino albanese, accusato di aver fornito armi a Mohamed Lahouaiej-Bouhlel, autore della strage che il 14 luglio 2016 provocò 86 morti e oltre 300 feriti.

Sembra sciogliersi così la querelle des anciens et des modernes, che vedeva l'Italia "città aperta" del terrorismo arabo, in cambio dell'incolumità del nostro territorio. Ma forse il nuovo governo Draghi sta davvero cambiando "registro" a livello nazionale e internazionale. Basti leggere cosa ha affermato la parlamentare leghista Susanna Ceccardi oggi a Bruxelles sulla detenzione in un carcere russo di Alexei Navalny.

Dunque un arresto a Caserta importante per il governo francese (la strage di Nizza è ancora oggi un incubo nazionale) e sei giorni dopo vengono riconsegnati dalla Francia una decina di italiani condannati per reati di terrorismo. Sembra quasi che i servizi di sicurezza transalpini custodissero di loro indirizzo e numero di telefono, se sono stati in grado di arrestarli tutti insieme nel giro di poche ore. Come non trovare strano che siano stati fermati tutti proprio a Parigi. Per l'appunto, dopo decenni di soggiorno in Francia abitavano tutti lì? Perché la DGSE glielo aveva imposto per comodità di controllo?

D'altra parte i servizi italiani adesso qualche rischio lo correranno, dopo l'arresto di Caserta. Ce ne faremmo carico senza avere nulla in cambio?

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