Aria in Toscana: Legambiente commenta il dossier su inquinamento atmosferico

Buon andamento per le città toscane, ma permangono alcune criticità Per il PM10 la Piana Lucchese si conferma maglia nera nella classifica regionale

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
29 gennaio 2019 14:49
Aria in Toscana: Legambiente commenta il dossier su inquinamento atmosferico

I dati del dossier di Legambiente Mal'aria di Città 2019 in Toscana sono stati presentati nella conferenza stampa che si è svolta stamani a Firenze, al Caffè Letterario Giubbe Rosse, alla presenza del presidente regionale di Legambiente Fausto Ferruzza e del responsabile del settore Inquinamento Atmosferico per il cigno verde in Toscana Michele Urbano. Le città hanno bisogno di aria pulita. E’ ancora una volta Legambiente a dircelo con il suo dossier Mal’Aria 2019 – “La mobilità urbana al centro del risanamento”, il rapporto sull’inquinamento atmosferico nelle città italiane.

Nell’analisi portata avanti come Legambiente nelle campagne annuali “PM10 ti tengo d'occhio” e “Ozono ti tengo d’occhio”, che monitorano l'andamento giornaliero dei capoluoghi di provincia si è tenuto conto delle stazioni di fondo urbano e di traffico di ogni città, che per legge, dovrebbero essere quelle che risentono prevalentemente dell’inquinamento prodotto dal traffico urbano. Dal rapporto emerge un bilancio fatto di luci e ombre per la Toscana, anche se è indubbio che il trend decennale segnala miglioramenti assai consistenti, specie sulle polveri fini.

«La situazione dell’inquinamento atmosferico 2018 in Toscana è in deciso miglioramento, anche se permangono situazioni di criticità – dichiarano Fausto Ferruzza e Michele Urbano, rispettivamente Presidente e Responsabile del settore aria di Legambiente Toscana – Tali note dolenti sono registrabili ancora nella Piana Lucchese (soprattutto per quel che concerne le polveri fini) e nella Piana Fiorentina per il biossido di azoto. Rimane infine da commentare il dato sull’ozono (O3) un tipico inquinante secondario che si forma nella bassa atmosfera a seguito di reazioni fotochimiche che interessano inquinanti precursori prodotti per lo più dalle attività umane.

A causa della sua natura, l’ozono raggiunge i livelli più elevati durante il periodo estivo, quando l’irraggiamento è più intenso e queste reazioni sono favorite. Da questo punto di vista, è molto interessante il dato registrato a Grosseto, che ci obbliga a pretendere di più da tutte le amministrazioni locali». Per Legambiente la sfida importante che oggi deve affrontare il Paese è quella di fare della mobilità sostenibile il motore del cambiamento e di ripensare le città per le persone, non per le auto – è questo il cambio di paradigma che deve realizzarsi nel Belpaese.

Ed è questo il filo conduttore al centro delle proposte che l’associazione ambientalista ha riassunto in Mal’aria 2019 e incentrate proprio sul tema della mobilità sostenibile, già praticata da alcune città (come Firenze, Bolzano, Torino e Milano dove il 50% degli abitanti usa i mezzi pubblici, cammina e pedala). Per Legambiente per far uscire l’Italia dall’emergenza cronica dello smog occorre realizzare in primis un Piano Nazionale contro l’inquinamento, con misure strutturali ed economiche di ampio respiro e redigere PUMS ambiziosi ripensando l’uso di strade, piazze e spazi pubblici delle città, creando ampie “zone 30” e prevedendo nuovi spazi verdi nei centri urbani.

Inoltre, è indispensabile ridurre il tasso di motorizzazione riportandolo ai livelli delle altre nazioni europee, gli incentivi sulle emissioni devono prevedere criteri sociali e per ridurre il parco circolante in Italia si dovrebbe prevedere un bonus di rottamazione per chi vuole rottamare l’auto inquinante senza acquistarne una nuova. Infine è fondamentale incentivare anche l’efficientamento energetico dei nostri edifici, in modo tale che il ciclo del riscaldamento/raffrescamento del patrimonio edilizio sia meno impattante sul piano delle emissioni in aria.

Da questo punto di vista, il problema delle modalità vetuste e inquinanti per riscaldare le abitazioni concorre senz’altro a spiegare il dato sul particolato fine (PM10 e PM2,5) nella Piana di Capannori. Anche se non in modo esclusivo ed esaustivo. Entrando infatti nello specifico dell’indagine di Mal’aria 2018 PM10 ti tengo d’occhio: rimane solo la stazione di Lucca/Capannori ad oltrepassare il limite quotidiano del PM10 fissato per legge a 50 μg/mc, come media giornaliera, da non superare per più di 35 giorni l’anno (a Capannori si è sforato il limite per ben 53 volte!).

Per il biossido di azoto (NO2) si storicizza invece il dato negativo di Firenze Viale Gramsci (stazione/traffico dove si rileva un dato medio annuale di 60 μg/mc di ben 20 μg/mc superiore al limite di legge di 40). Dati invece più sparsi ed eterogenei sul territorio si registrano sull’indicatore Ozono, che vede sforamenti dei parametri di legge a Signa, a Settignano, a Montale, a Lucca Carignano e persino a Grosseto. Le nostre proposte – Per uscire dall’emergenza smog, oltre alle proposte già dette, per Legambiente è utile prevedere interventi strutturali che vadano ad introdurre target di mobilità vincolanti in tutte le città italiane.

Sul modello di quanto già avvenuto con la raccolta differenziata, l’idea è quella di fissare a livello nazionale obiettivi vincolanti di ripartizione modale degli spostamenti, validi nei Comuni con più di 50.000 abitanti. Come fatto in Inghilterra, bisogna realizzare zone centrali a pedaggio (come nell’Area C a Milano) e più vaste zone a emissioni limitate (Low Emission Zone), con pedaggi piuttosto elevati di ingresso per i veicoli più inquinanti. Inoltre occorre implementare una differente politica tariffaria sulla sosta scoraggiando l’uso dell’autoveicolo privato in città.

Infine, il Governo deve riprendere il lavoro di consultazione delle parti sociali e varare un vera e propria Roadmap sulla mobilità sostenibile al 2030 e al 2050 con l’obiettivo della completa decarbonizzazione (emissioni zero) del settore.

Sul sito www.legambiente.it si può scaricare il nostro dossier nazionale, in versione integrale

In evidenza