Area fiorentina: 700 bambini tra i 2 e 5 anni risultano non vaccinati

La segnalazione dell'Asl Toscana Centro riguardo ai nati nel 2014, 2015, 2016 e 2017 e l'invito generale a mettersi in regola ai fini dell'iscrizione e della frequenza scolastica. Armentano (PD): "Ci impegneremo per favorire sempre più un proficuo scambio di notizie tra genitori e medici"

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
03 agosto 2019 11:15
Area fiorentina: 700 bambini tra i 2 e 5 anni risultano non vaccinati

Firenze – Nell’ultimo anno i dati sulle vaccinazioni in età pediatrica mostrano un trend di crescita (relativa ai bambini nati nel 2016), da interpretare come un segnale di una ripresa dopo alcuni anni di coperture in diminuzione.

Per alcuni vaccini e in alcune aree territoriali è stato raggiunto il 95% della copertura, considerata quale soglia minima per la cosiddetta “immunità di gregge”.

Tuttavia ad oggi, secondo quanto riscontrato dall’area Igiene e Sanità Pubblica della Asl Toscana centro diretta da Giorgio Garofalo, oltre 700 bambini nati nel 2014, 2015, 2016 e 2017, quindi in età di possibile frequenza in asilo nido e scuola dell’infanzia e residenti nel territorio dell’area fiorentina, quello della ex Asl 10, risultano non ancora vaccinati per prevenire alcune malattie infettive, tra le quali: tetano, poliomielite, morbillo ed epatite B. Per quest’ultima la Asl ricorda che la vaccinazione di massa contro l’epatite sta permettendo di sconfiggere il carcinoma epatico, nella stragrande maggioranza secondario ad infezione da virus dell’epatite B.

Le mancate vaccinazioni (evidenziate dall’anagrafica regionale) possono essere riconducibili a varie cause e, tra queste , oltre al rifiuto della vaccinazione nella maggioranza dei casi (espressa con formale dissenso o non presentandosi agli appuntamenti), la difficoltà nel monitoraggio dei bambini che non risultano vaccinati per scarsità di informazioni o incompleta registrazione dei dati vaccinali, oppure per problematiche legate al passaggio informatico dei dati anagrafici tra un sistema informatico e l’altro per quelle effettuate in altre Aziende Sanitarie extra regione.

L’azienda Asl Toscana centro ricorda che la vaccinazione è un atto di prevenzione ed invita a mettersi in regola, condizione in ogni caso necessaria ai fini dell'iscrizione e della frequenza scolastica.

Proprio ieri, sull'argomento vaccini è intervenuto Nicola Armentano, capogruppo del Partito Democratico in Palazzo Vecchio. “Gli ultimi dati forniti dall'Aifa, l'agenzia del farmaco, confermano che in Italia ci si immunizza di più e che i vaccini sono sempre più sicuri. Dall'analisi dei dati nazionali – spiega Armentano – non sono emerse informazioni che possano influenzare il rapporto rischio-beneficio per le varie tipologie di vaccino utilizzate, confermando quindi la loro sicurezza.

Le immunizzazioni sono uno degli interventi sanitari più efficaci e convenienti nella storia della salute pubblica. Ogni anno, grazie ai vaccini, si continuano a salvare milioni di vite. Personalmente ritengo importante proseguire la nostra azione di informazione per promuovere corretti stili di vita, sostenere la prevenzione supportando le aziende sanitarie nella loro importante azione per così contribuire a dare tutte le risposte ai dubbi legittimi dei genitori sulle vaccinazione. La vaccinazione è gratuita – ricorda il capogruppo PD Armentano – e ritengo altrettanto importante impegnarci per favorire sempre di più un proficuo scambio di notizie tra genitori e medici per togliere preoccupazioni sulla efficacia dei vaccini. Medici che, lo ricordo, svolgono un ruolo fondamentale ed insostituibile nella Sanità.La Quarta Commissione, ed il Consiglio comunale, hanno lavorato molto su questo tema nella passata consiliatura.

Firenze è stata una delle prime città a chiedere che all'interno degli asili nido si pensasse di prevedere l'obbligatorietà dei vaccini. Questo non per impedire a qualche bambino l'istruzione o negare a qualcuno momenti piacevoli di gioco con i propri coetanei, ma per evitare che alcuni bimbi, a rischio di contrarre malattie perché affetti da immunodeficienze, potessero vedere messa in pericolo la loro partecipazione a scuola. Una disposizione per salvaguardare la loro salute e per assicurare così a tutti l'opportunità di poter vivere con gli altri coetanei i momenti piacevoli di quell'età in massima sicurezza. Per fare tutto ciò - prosegue - serviranno sforzi ulteriori.

Occorrerà la formazione permanente di personale qualificato dedicato alla vaccinazione pediatrica ed il mantenimento ed il rinforzo dei professionisti pediatrici così come risorse per il mantenimento dell'offerta vaccinale costante e la formazione di medici. E più che raccomandare, obbligare il mondo sanitario a vaccinarsi per malattie oggi in aumento. E per i futuri medici, ossia i prossimi studenti in medicina o chiunque entrerà a far parte del mondo degli operatori sanitari, prevederne l'obbligo durante il percorso formativo, almeno per quelle malattie oggi in aumento quali per esempio - conclude Armentano -  il morbillo, dove la vaccinazione eviterebbe eventi a volte mortali". 

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