Anno giudiziario: processo telematico e dipendenti 'in prestito'

Toscana, Liguria e Piemonte sperimenteranno gli sportelli giudiziari di prossimità. Si rafforza il positivo rapporto tra la Magistratura e la Regione

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
27 gennaio 2018 22:31
Anno giudiziario: processo telematico e dipendenti 'in prestito'

FIRENZE- Si apre l'anno giudiziario. E nel tracciare un bilancio di quello appena trascorso la presidente della Corte di Appello Margherita Cassano, che ha aperto stamani la cerimonia al Palazzo di Giustizia di Firenze, riassume dodici mesi, con il massimo della sintesi, in una sola parola: collaborazione. Quella collaborazione di cui "un sicuro punto di riferimento" è stata la Regione Toscana, aggiunge subito dopo. E lo è stata "sotto diversi profili", spiega, a partire dall'aiuto "nella innovazioni informatiche", prime fra tutti quel processo telematico che, annuncia, "avrà una diffusione sull'intero territorio nazionale" e facilita non solo il lavoro di giudici e avvocati ma anche l'accesso agli atti, senza doversi spostare troppo, da parte dei cittadini che ne sono attori o le Università che quelle sentenze le devono studiare.

Lo è stata ancora per "le cinquanta borse di studio" che hanno consentito ad altrettanti giovani laureati di svolgere attività all'interno degli uffici giudiziari, per i progetti "di servizio civile regionale" che degli uffici giudiziari hanno consentito ai giovani "di conoscerne dall'interno il funzionamento con un significativo apporto", per gli sportelli di prossimità – un progetto questo europeo – dove la Toscana è stata una della regioni prescelte e che permetterà d'istituire, assieme ai Comuni, uffici decentrati della pubblica amministrazione accessibili anche per alcuni servizi giudiziari. La presidente Cassano ricorda inoltre il gruppo di lavoro istituito presso l'assessorato regionale alla sanità che ha il compito di individuare e condividere le linee guida più adatte "alla gestione delle persone che, affette da vizio mentale, hanno commesso un reato", dando dunque piena attuazione alla riforma che ha disposto la chiusura degli ospedali psichiatrici giudiziari: nel caso della Toscana quello di Montelupo. Anche il procuratore generale Marcello Viola, gip dei processi, sottolinea la "sensibilità della Regione".

Il passaggio è quello che riguarda alcune criticità della giustizia, in sofferenza per gli organici ridotti e dunque i tempi lunghi dei processi. E lo fa, nel sottolineare l'importanza del valore dell'organizzazione, ricordando anche lui i giovani assegnati agli uffici giudiziari con il servizio civile e il personale in prestito della Regione al centro del protocollo firmato giusto due giorni fa. Si dice convinto dell'aiuto che può arrivare dall'informatica e dall'innovazione tecnologica. Rammenta ancora l'intesa con la Regione per la sicurezza del lavoro nelle cave di marmo e per la salvaguardia della legalità e promozione dello sviluppo sostenibile dell'attività estrattiva e il protocollo, che a breve sarà sottoscritto, sull'omicidio stradale.

Apprezza il primo rapporto sui fenomeni di criminalità organizzata e corruzione in Toscana, che la Regione e la Normale di Pisa hanno presentato qualche mese fa. Il presidente della Toscana, che ha partecipato alla cerimonia assieme all'assessore alla sicurezza, a margine ringrazia. Ringrazia la magistratura per l'opera forte, puntuale, vigorosa che svolge nella lotta alla criminalità e nell'assicurare ai cittadini condizioni di vita ancora civili e serene, anche in rapporto con le forze dell'ordine e con il loro impegno.

Ricorda che il ruolo della magistratura è decisivo e quindi la Regione, quando può e come può, ne sostiene il lavoro. Rammenta, in aggiunta ai tanti progetti e intese citate, l'impegno sulla sicurezza nei luoghi di lavoro, a partire dai laboratori cinesi dell'area metropolitana, e quello sulle sofisticazioni agroalimentari. Infine si sofferma sul fortissimo ancoraggio alla Costituzione che ha contraddistinti un po' tutti gli interventi, dei magistrati e degli avvocati. 

C'è un passaggio, nelle relazioni con cui la presidente della Corte di Appello e il procuratore generale hanno aperto a Firenze l'anno giudiziario, che riguarda il numero dei reati e, tra questi, quelli in particolare contro la libertà individuale e contro la famiglia. I numeri parlano da soli: le violenze sessuali sono aumentate del 29,5% e i maltrattamenti in famiglia e l'inosservanza degli obblighi familiari del 41,7 per cento. Il fatto di denunciare quanto subito può essere considerato un passo in avanti, laddove tutto finiva troppe volte soffocato dal silenzio.

E' il mezzo bicchiere pieno di un fenomeno che tende ad emergere, si è detto stamani al Palazzo di giustizia, grazie anche alla rete di assistenza e protezione resa possibile grazie ad un lavoro di squadra e alcuni protocolli. Ma la situazione è grave ed esige attenzione. "Si tratta di reati – denunzia la presidente Margherita Cassano – che denotano l'incapacità di adattarsi ad un nuovo assetto sociale che vede sullo stesso piano donne e uomini e, soprattutto, una grave carenza culturale di cui è responsabile ogni cellula della società".

"Una tendenza assolutamente allarmante – sottolinea il procuratore generale Marcello Viola -, un fenomeno di intollerabile drammaticità e una piaga intollerabile". La Regione Toscana lavora, già da tempo, ad un cambiamento culturale per contrastare quegli stereotipi di genere che si trasformano in discriminazioni, abusi, stalking, violenze fisiche e psicologhe fino all'omicidio. Lo fa nelle scuole e con i giovani. Lo fa con i centri di ascolto. Lo fa con i giornalisti per aiutare una corretta rappresentazione dell'immagine femminile.

Lo ha fatto, e lo ricorda in questo caso il procuratore generale Viola, con "forme avanzate di sensibilità politica e sociale, essendosi dotata da tempo dio una legge sulla violenza di genere e un'articolata serie di esperienze positive". Tra queste rammenta il Codice Rosa, con l'obiettivo di realizzare una rete di servizi socio-sanitari capaci di dare risposte adeguate in situazioni di emergenza e tutelare immediatamente le vittime di violenza.

Toscana, Liguria e Piemonte sperimenteranno gli sportelli giudiziari di prossimità. Si tratta di un modo per rendere gli adempimenti giudiziari più comodi per i cittadini e l'azione della Magistratura più rapida. Presso i Comuni verranno creati cosi nuovi punti di accesso per evitare che i residenti in Toscana debbano recarsi presso il loro unico Tribunale territorialmente competente. Non appena sarà varato operativamente il progetto troveranno infatti presso i Comuni la possibilità di presentare documenti o di svolgere alcune pratiche che riguardano gli istituti di protezione giuridica a tutela delle fasce più deboli della popolazione come l'amministrazione di sostegno, le inabilitazioni e le interdizioni. In Toscana gli sportelli di prossimità giudiziaria verranno aperti in 20 Comuni situati nelle aree più deboli o nelle zone in cui gli uffici giudiziari sono più lontani.

Fino a questo momento sono 65 i dipendenti regionali che hanno scelto di essere comandati presso le Procure. E sono circa 360 i giovani che vi hanno fatto stages o svolto il servizio civile. La Regione ha finanziato anche borse di studio per svolgere esperienze formative nel settore dell'amministrazione della Giustizia.

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