Al Lyceum la mostra “L’uomo al centro dei suoi linguaggi”

Opere dell'artista brasiliano Gabriel Cavalcanti De Petribù

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
30 aprile 2014 16:40
Al Lyceum la mostra “L’uomo al centro dei suoi linguaggi”

 FIRENZE - Lunedì prossimo 5 maggio 2014, alle 18,30, Rodolfo Tommasi, regista, giornalista, curatore d’arte, presenta al Lyceum Club Internazionale di Firenze la mostra “L’uomo al centro dei suoi linguaggi” dell’artista di Recife, Gabriel Cavalcanti De Petribù: una serie di oli e litografie in cui "ogni opera è un testo – come scrive nel catalogo Tommasi -, un testo multiforme e plurivalente, una pagina sulla sempre soltanto percepibile e pur profonda linea divisoria tra emozione e intelletto".

L’esposizione, organizzata dalla sezione Arte del Lyceum fiorentino presieduta da Aurora Nomellini, sarà visitabile in occasione delle manifestazioni del club fino al 31 maggio, con ingresso libero. Gli orari di apertura si possono trovare su www.lyceumclubfirenze.net.

"Miraggi: non saprei come in altro modo definirli – ha detto Rodolfo Tommasi -, questi quadri, nella loro allarmante, tutta da scoprire, vibrazione nata da lacerti lampeggiati della vita. Miraggi lirici e narrativi, visuali e insieme acustici, poiché chi guarda - e veramente vede - è inevitabile che senta crescere in sé quella risonanza vocale che lo obbliga anche a ‘pronunciare’ l’immagine, a sonorizzarla, per completarne, a fondo e verso imprevedibili plaghe, l’esplorazione".

"Ogni opera – conclude Tommasi - è, dunque, una comunicazione manifestata dall’intersecarsi e sovrapporsi di comunicazioni diverse; è la lettera singola, catalizzatrice di virtuali e reali insiemi di lettere disposte e mosse su una sorta di occulta scacchiera, a sovrintendere al progetto delle combinazioni grafico/visuali/foniche: l’elemento figurativo, poi, integra, guida, rimanda, spiazza, suggerisce, rivela, sottintende, allude, evoca, decreta. E la lettera stessa trascende il suo ruolo di particella linguistica per assimilarsi, quasi una fitta pungente, al tessuto visivo di un cromatismo sempre quintessenziale, ora deflagrante, ora ombroso".

Collegamenti
In evidenza