Nulla di nuovo da raccontare: il Vespucci è ancora in attesa che si concluda la procedura ambientale sul nuovo masterplan rallentata dalla sequenza esasperante di osservazioni, integrazioni e controdeduzioni che si sono susseguite fino ad inizio estate.
Le prossime elezioni regionali riproporranno la carrellata di disinformazione, bufale, strabismi e doppiopesismi che hanno sempre caratterizzato e inquinato la questione aeroportuale fiorentina.
“Falsi miti” smontati e chiariti tante volte, ma sempre presenti nello scenario politico e istituzionale toscano in quella parte minoritaria, ma rumorosa e invadente che nel 2025 continua la propria lotta-continua allo scalo dell’area fiorentina reiterando le solite argomentazioni infondate. Dal Movimento 5 Stelle ad Alleanza Verdi Sinistra, alle formazioni più a sinistra, passando da componenti territoriali e campanilistiche dei maggiori partiti di centro destra e centro sinistra.
Approfondimenti
"Ogni coalizione che si candida al governo della Regione è libera di fare ciò che crede, ma sulla salute delle persone e sulla tutela del territorio non si può agire con leggerezza. La popolazione sorvolata da anni vede negato il diritto al riposo, sentendosi ripetere che l'unica alternativa è un nuovo scalo a Peretola, con un impatto ambientale per noi inaccettabile -dichiara Antonella Bundu , candidata Presidente della Giunta Regionale per Toscana Rossa- Siamo l'unica proposta che ha le stesse posizioni a Firenze e a Pisa, con diverse denunce e richieste di contenere il rumore, con fasce orarie di limitazione dell’attività, monitoraggi e riduzioni delle emissioni inquinanti.
Si sbaglia a continuare a prevedere sempre maggiori voli, ignorando l'impatto che un modello di sviluppo insostenibile ha sull'inquinamento. L'errore principale è stata la scelta di privatizzare la gestione delle infrastrutture, spostando tutto sulla logica dei dividendi e del profitto massimo possibile. Il tutto mentre chi lavora nell'handling vive sulla propria pelle le conseguenze delle esternalizzazioni.
Oltretutto, non va dimenticato che il Galilei di Pisa, aeroporto civile gestito da Toscana Aeroporti S.p.A. (nata dalla fusione delle due società che gestivano gli scali di Pisa e Firenze), è una struttura di proprietà dell’Aeronautica Militare, utilizzabile per esigenze militari, come evidenziato mesi fa dall’organizzazione sindacale USB: la sicurezza di cittadine e cittadini è perciò l’ultima delle preoccupazioni per l’attuale Presidenza della Regione Toscana (quindi anche della sua nuova maggioranza).
A che serve che il Segretario regionale del Partito Democratico Fossi, AVS e il Movimento 5 Stelle siano contrari all'idea dell'ampliamento, se tutto ormai (si dice) è nelle mani della procedura nazionale? Il tema non deve passare solo dai tribunali a da passaggi burocratici.
Serve un'azione chiara per un modello di sviluppo che dia priorità al diritto alla mobilità pendolare, ai treni e alle forme di sostenibilità indispensabile per garantirci un futuro. Lo sviluppo e la realizzazione del parco della piana fiorentina e il polo scientifico di Sesto Fiorentino sono priorità più importanti, insieme a una rapida azione di opere di compensazione nella zona intorno a Peretola che ancora attendono attuazione".
"C'è una scena che ritorna più volte nel Frankenstein Junior di Mel Brooks, in cui ogni volta che si pronuncia il nome Frau Blücher, i cavalli nitriscono -dichiara Dmitrij Palagi di Sinistra Progetto Comune- Ci immaginiamo che nei prossimi mesi andrà così in Palazzo Vecchio, ogni volta che chiederemo di parlare del futuro dell'aeroporto di Peretola. Dentro la maggioranza comunale ci sono almeno due posizioni tra loro opposte, ma adesso la situazione trova un'ulteriore imperdibile declinazione.
Italia Viva è all'opposizione, ma da sempre è a favore dell'ampliamento dell'aeroporto e in Regione sosterrà la stessa maggioranza del Movimento 5 Stelle, anch'esso all'opposizione ma con posizioni opposte. Tutto a posto.
Da più di un anno abbiamo depositato un atto, il cui titolo è: "superare l’anacronistico progetto". Nel frattempo abbiamo contribuito a far emergere i contenuti dei verbali della Commissione antirumore, denunciando le conseguenze delle esternalizzazioni dell'handling aeroportuale.
Sappiamo che una parte della popolazione sorvolata, esasperata, accetta l'idea che serve costruire una nuova pista, vedere ulteriormente aumentare i voli e spostare il problema su altre aree: a noi questo non convince.
Ci dispiace che da anni e anni si continui a dire che l'unico modo è aumentare l'inquinamento, invece di dare priorità alla salute delle persone e del territorio. C'è poi il tema dello sviluppo del parco della piana e quello del polo scientifico di Sesto Fiorentino.
Insomma, abbiamo deciso che da ora in avanti chiameremo il silenzio sul tema di Peretola nitrito di cavalli. Rispettiamo tutte le posizioni, ma non la decisione di evitare il tema politicamente, raccontando che ormai è questione tecnica ministeriale. Vuol dire rinunciare all'idea stessa di politica e suggerire l'inutilità dell'impegno comune a tutti i gruppi consiliari, oltre che alle formazioni politiche che fanno parte delle rispettive coalizioni.
Con l'occasione ribadiamo l'intenzione di continuare a lavorare in piena sintonia con la sinistra di Diritti in Comune - Rifondazione Comunista a Pisa: non c'è da scaricare i nostri problemi in altri territori. C'è da tenere una posizione comune, dalla parte di chi ha meno potere e subisce un modello di sviluppo insostenibile".
La nuova pista, in realtà, significherebbe ripristinare l’originaria e naturale direttrice di volo per un aeroporto nella piana, “parallela” all’autostrada Firenze-Mare, in uso quando lo scalo nacque, quasi cento anni fa, e ad oggi attesa da circa 80 anni.