Acquistati dal Comune 2 immobili per uffici accanto all’ex Leopolda

Firmati stamani gli atti da Amministrazione e Sistemi Urbani Fs. Gli edifici individuati tramite gara di evidenza pubblica saranno destinati a uffici dell’Ambiente e della Mobilità. Azzerati fitti passivi. Amato: "Continua la svendita a firma PD, invece di scuole e funzioni sociali all'ex Manifattura Tabacchi ennesimo scempio a favore degli investitori"

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
26 febbraio 2018 23:40
Acquistati dal Comune 2 immobili per uffici accanto all’ex Leopolda

Si avvicina il trasloco per gli uffici della Direzione Ambiente e della Direzione Mobilità e Nuove Infrastrutture. Questa mattina sono stati firmati gli atti di compravendita dei due immobili accanto all’ex Stazione Leopolda, finora di proprietà di Fs Sistemi Urbani e che da oggi entrano a far parte del patrimonio immobiliare del Comune. Arriva così a conclusione l’operazione avviata con la delibera approvata dalla giunta nell’ultima seduta del 2016 e confermata dal via libera del consiglio comunale a febbraio 2017.

L’acquisto è stato effettuato tramite procedura di evidenza pubblica e riguarda in dettaglio gli immobili di viale Fratelli Rosselli 5 e 7 finora in uso a Rfi e Polfer. Duplice l’obiettivo dell’operazione: razionalizzare la localizzazione degli uffici pubblici e soprattutto la riduzione dei fitti passivi attualmente dovuti per l’edificio di via Mannelli di proprietà privata dove oggi si trovano gli uffici della Mobilità. Per quanto riguarda la Direzione Ambiente, gli uffici sono ospitati a Villa Rusciano, complesso nella lista dei beni alienabili e comunque non idoneo alla funzione direzionale oltre che bisognoso di rilevanti interventi di manutenzione.

L’assessore al patrimonio sottolinea infatti che con questa operazione saranno azzerati i affitti passivi per gli uffici. Le nuove sedi, acquistate per un prezzo di 7,8 milioni di euro con pagamento dilazionato in cinque anni, saranno disponibili per il trasloco il prossimo anno.

"A Firenze si ha l’arte di attrarre le speculazioni straniere in cui gli investitori si devono muovere senza ostacoli, che l’amministrazione si prodiga ad abbattere. D'altronde i diversi tentativi del Sindaco Nardella all’estero per trovare investimenti a discapito del patrimonio immobiliare pubblico. Uno degli ultimi esempi è dato dalle scelte per il futuro dell’ex Manifattura Tabacchi -interviene la consigliera comunale Miriam Amato- Infatti nonostante ci sia un comitato che dal 2011, affiancato da Italia nostra e Aipai, che chiede scuole, uffici comunali e anche la nuova emeroteca della biblioteca nazionale, un liceo artistico e scuole di restauro, che ne garantirebbe la funzione sociale, si procede con una scelta inaccettabile. C’è la volontà politica di non considerare che, se la proprietà privata non persegue la “funzione sociale”, viene meno la sua stessa tutela giuridica: l’articolo 42 della Costituzione infatti recita che la legge riconosce e garantisce la proprietà privata … allo scopo di assicurarne la funzione sociale e l’accessibilità a tutti.

La funzione sociale della proprietà impone degli obblighi allo stesso proprietario privato. Negli spazi pubblici prendono vita democrazia, partecipazione e coesione sociale, infatti nella nostra città si assiste alla svendita del patrimonio pubblico e alla cessione di parti importanti del territorio a grandi investitori. Procedono quindi senza impedimenti: le trasformazioni private sull’ex Borsa Merci, sulla Manifattura Tabacchi, sulle ex caserme e conventi di San Gallo, il Maglio, Sant’Orsola; l’hotel a cinque stelle nella ex caserma di Costa San Giorgio, nel Monte di Pietà; gli «ostelli di lusso» come il "Palazzo del Sonno" e l'ex Fiat-Belfiore; la riduzione in appartamenti del Teatro Comunale, ovviamente di lusso, sotto l'ex sindaco Renzi.

Così come la volontà di vendere Villa di Rusciano, le Gualchiere di Remole. La sentenza della Corte di Cassazione ha bloccato i lavori in varie decine di grandi cantieri nel centro città specificando che i lavori negli edifici monumentali, se non condotti con i metodi del restauro, sono abusivi. Sentenza aggirata, grazie anche alle sollecitazioni di questa Amministrazione, con un emendamento alla manovra economica che, a sua volta, è andata a modificare il Testo Unico dell’Edilizia, e ha spianato il campo".

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