Giocoli e Donzelli (Pdl): ''Il servizio dei risciò fuori da ogni normativa''

I due esponenti del Pdl parlano anche di "un possibile conflitto di interessi interno all’amministrazione comunale e al Pd per la presenza nelle società che gestiscono il servizio di un consigliere comunale dei democratici".

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
09 dicembre 2009 20:25
Giocoli e Donzelli (Pdl): ''Il servizio dei risciò fuori da ogni normativa''

“Un ‘lavoro’ che penalizza i giovani che lo fanno, e un servizio al di fuori di tutte le norme in materia”. Così la vicecapogruppo del Pdl Bianca Maria Giocoli e il consigliere Giovanni Donzelli intervengono nella vicenda dei “risciò” in città. I due esponenti del Pdl parlano anche di “un possibile conflitto di interessi interno all’amministrazione comunale e al Pd per la presenza nelle società che gestiscono il servizio del consigliere comunale dei democratici Francesco Ricci”.

“Ricci – affermano Giocoli e Donzelli – era presidente della commissione sviluppo economico nello scorso mandato amministrativo, all’epoca della creazione di una delle quattro società che si occupano a vario titolo dei risciò; società di cui è attualmente amministratore delegato. Si tratta dell’ennesimo caso di conflitto di interessi che questa maggioranza ha consumato negli ultimi anni. Cosa sarebbe successo se all’epoca i taxisti si fossero rivolti all’istituzione Comune per far sentire le proprie ragioni? Forse avrebbero fatto un’audizione nella commissione presieduta da Ricci?” Giocoli e Donzelli ricordano che “sulla vicenda i sindacati dei taxisti hanno già preparato una denuncia da presentare alla procura” e insistono nell’affermare che “l’attività svolta dalle società, per quanto non rappresenti certo un grande ‘business’ è comunque al di fuori di ogni normativa, sia del codice della strada che delle autorizzazioni necessarie per il trasporto di persone”.

“Oltretutto – sottolineano Giocoli e Donzelli – ci sono testimonianze di persone che, per quello che viene descritta come una attività di puro volontariato, si sono sentite chiedere cifre anche esose. Noi comprendiamo che i ragazzi che hanno svolto i corsi presso le società che gestiscono il servizio debbano ‘rientrare’ delle loro spese, ma così facendo si continua ad alimentare un’attività che non ha alcun fondamento normativo e che alla fine rappresenta un danno sia per gli utenti che per chi lo svolge”.

“E’ già grave – concludono i due esponenti del Pdl – che il servizio sia potuto partire con questi presupposti, sarebbe inaccettabile se ora si arrivasse addirittura a una ‘regolamentazione’, visto che nessuna legge nazionale lo prevede”. (fdr) L'immagine a corredo della notizia è tratta dall'album di Amelie su Flickr.

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