Al Meyer un convegno sul binomio Arte-Ospedale

"Interferenze Arte&Ospedale": interferenze perché scombinano, interrompono, stimolano la frequenza psicologica o sociale di chi vive un luogo da sempre fonte di ansia e paure, ovvero quello dell’ospedale per bambini.

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
22 novembre 2009 16:23
Al Meyer un convegno sul binomio Arte-Ospedale

Interferenze perché scombinano, interrompono, stimolano la frequenza psicologica o sociale di chi vive un luogo da sempre fonte di ansia e paure, ovvero quello dell’ospedale per bambini. Così il Meyer di Firenze vive l’arte che ha dentro di sé, integrata nel nuovo complesso di Villa Ognissanti. Opere che colorano, frammentano e soprattutto contaminano gli spazi e i tempi della cura, come, i reparti, le sale di attesa degli ambulatori, i corridoi, intrufolandosi nel giardino, nei vani delle scale, riempiendo il vuoto degli ampi lucernai, offrendosi come stimolo alle relazioni tra gli operatori, i piccoli pazienti e le loro famiglie.

L’esperienza dell’Ospedale fiorentino non vuole essere arte terapia e nemmeno uno scenario disneyano, ma semmai un’arte che “stimola reazioni e relazioni fra coloro che lo condividono”. Un’esperienza che il 28 novembre dalle ore 9 all’Ospedale Pediatrico Meyer diventa Convegno Internazionale dal titolo: “Interferenze Arte&Ospedale”. All’importante appuntamento nazionale, organizzato dalla Fondazione Meyer e dalla Regione Toscana (Assessorato alla Cultura e quello per il Diritto alla Salute) interverrà il semiologo Omar Calabrese, e verranno presentate alcune esperienze internazionali tra cui lo spazio di riflessione dell’Ospedale di Marsiglia, ideato da Michelangelo Pistoletto, l'autore del progetto Cittadellarte di Biella.

Sarà inoltre presente Peter Scher, membro di Arts of Health della Facoltà Arte e Design dell’Università di Manchester che introdurrà il tema dell'arte nel sistema della cura anglosassone. Il convegno che si aprirà con i saluti di Tommaso Langiano, Presidente della Fondazione Meyer, vuole costruire un percorso affinché il Progetto Meyer Art e quanto realizzato altrove possa diventare replicabile in altri Ospedali. Un'arte che al Meyer non è semplice ornamento ma si fa interazione con il bambino anche nei tanti laboratori attivi nella Ludoteca. Per delineare componenti applicabili anche ad altri contesti ospedalieri, Interferenze si dividerà in due: al mattino si parlerà de “I luoghi del sé” per riflettere su ciò che è stato fatto.

Una sessione tutta dedicata alle esperienze artistiche già attivate in realtà sia nazionali che europee, secondo una visione olistica dell’Ospedale che dovrebbe riflettere una molteplicità di visioni e percezioni, contenere e richiamare tutti gli elementi della vita che dal quotidiano vanno al fantastico e all'immaginario. Interverrà l’Assessore alla Cultura della Regione Toscana Paolo Cocchi. Al pomeriggio sarà la volta de “Le pratiche del fare” per definire le possibili strategie di sviluppo e di consolidamento delle esperienze artistiche nel sistema sanitario.

Si terrà infatti una tavola rotonda, destinata ad analizzare gli strumenti e le leve da adottare per attivare esperienze di arte in ospedale, in occasione del progetto proposto dalla Regione Toscana sulla costruzione di quattro nuovi ospedali, per i quali parallelamente alla loro progettazione sarà attivato anche un percorso di umanizzazione e di accoglienza degli ambienti. Le conclusioni saranno affidate all'Assessore per il Diritto alla Salute di Regione Toscana, Enrico Rossi. Al termine dell’appuntamento congressuale, alle ore 18 verranno presentati dieci pannelli ispirati al primo libro di Pinocchio di Fabio De Poli, realizzati dai bambini dell’Asilo Nido Noè di Firenze.

Come partecipare L’iscrizione è obbligatoria sul sito www.meyer.it/interferenze. In occasione del convegno la Fondazione Meyer offre il caffè di benvenuto alle ore 9 e in chiusura dell’evento. L’esperienza del Meyer L’Ospedale pediatrico di Firenze nell'ambito di Meyer Art, progetto voluto e sostenuto dalla Fondazione Meyer, ospita le opere di artisti quali Esther Albardanè, Altan, Dario Bartolini, Carlo Cantini, Sara Carlini, Fabio De Poli, Francesco Fagnani, Gianni Fanello, Sophie Fatus, Paolo Favi, Simone Frasca, Paolo Guidotti, Janet Mullarney, Daniele Nannini, Giovanni Pecchioli, Peppe Perone, Andrea Rauch (Direttore Artistico) e Guido Scarabattolo. L’esempio inglese L’arte nel contesto sanitario inglese viene introdotto 40 anni fa dall’artista Peter Senior al Manchester Royal Infirmare Teaching Hospital.

Nel 1988 Senior istituisce “Arti per la Salute” Dipartimento di Ricerca e sviluppo della Facoltà di Arte e Design al Manchester Metropolitan University. Come conseguenza del suo importante impegno, nel Regno unito l’arte è parte integrante del Servizio Sanitario Nazionale. Citiamo i dieci ospedale con i progetti artistici più significativi: St Mary's Hospital, Isle of Wight; Chelsea and Westminster Hospital di Londra, Conquest Hospital, Hastings, Sussex; Royal Deveon e Exeter Hospital, Exeter, nel Devon; Glasgow Homoeopathic Hospital, Glasgow, Scozia; Hospital Great Ormond Street Children's, Londra.; Evelina Children's Hospital, Guy e il St Thomas 'Hospital, London; Liverpool Women's, Liverpoo; Queen Mary's Hospital di Roehampton, Londra e Gloucester Royal Hospital, Gloucester.

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