Le terme fra vecchio e nuovo: cosa cambiare e cosa valorizzare

Il Vicepresidente di Unioncamere Toscana “E’ necessario puntare sulle eccellenze della nostra terra”.

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
13 ottobre 2009 14:18
Le terme fra vecchio e nuovo: cosa cambiare e cosa valorizzare

Casciana Terme, 13 ottobre 2009- In Toscana cresce la “voglia di benessere” malgrado il 2008 sia stato un anno difficile. La variazione 2008/2007 del fatturato complessivo del termale e del benessere, è stata dello 0,1%, dato che include una riduzione del -3,2% del termale tradizionale ed un aumento del +7,7% del fatturato benessere che compensa la contrazione del fatturato termale classico. La forte dinamicità del benessere riesce infatti a controbilanciare la fase negativa del termale tradizionale permettendo al fatturato di restare stazionario.

E’ la Toscana delle terme 2008, fotografata da uno studio di Mercury per l’Osservatorio Regionale per il Sistema Informativo Terme Toscane (SITET), condotto presso 21 stabilimenti (su 30 complessivi) nell’anno nel 2009, e presentato a Casciana Terme da Unioncamere Toscana, nel corso del convegno “Le terme fra vecchio e nuovo: cosa cambiare e cosa valorizzare”, un momento di riflessione per il settore del termalismo toscano che sta affrontando cambiamenti importanti.

Tra gli interventi “Terme e salute. I nuovi scenari della Medicina del Benessere” di Umberto Solimene, Direttore della Scuola di Specializzazione in Medicina Termale all’Università di Milano e “Fra destinazione e prodotto: l’esperienza di un Consorzio Termale” di Lino Gilioli, Presidente del Coter, Consorzio del Circuito Termale Emilia Romagna. Nel 2008 il numero totale dei curandi, arrivi termali e per benessere, è diminuito dell’1,0%, grazie alla continua crescita del benessere (+3,2%) che ha, almeno in parte, mitigato le difficoltà del termale tradizionale.

Quest’ultimo, infatti, continua a dare segnali negativi a causa della costante riduzione delle cure termali tradizionali (-3,2%). Si consolida la tendenze degli ultimi anni di un crescente, anche se leggero, interesse per le destinazioni termali della Toscana da parte della clientela straniera. Un aumento che però non è determinato dalla componente termale ma dall’attrattiva delle città d’arte. Solo il 5% dei curandi termali è di provenienza estera, mentre per il comparto benessere la corrispondente percentuale è intorno al 16%. Sul fronte delle previsioni le percezioni evidenziano una tenuta del complesso del sistema del benessere termale per l’anno 2009.

Si stima ancora una diminuzione di più del -1% per un andamento atteso complessivamente stazionario (-0,1%).

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