Fotografia: all'Istituto francese i ''Ritratti' di Paul Thorel

Redazione Nove da Firenze
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18 giugno 2009 12:32
Fotografia: all'Istituto francese i ''Ritratti' di Paul Thorel

Sarà inaugurata questo pomeriggio, alle ore 18, all’Istituto francese di Firenze (piazza Ognissanti, 2) la mostra fotografica “Ritratti”, del fotografo francese Paul Thorel: 15 opere fotografiche di grande formato (100x200 e 50x100 cm) in bianco e nero ed una serie di miniature (4x3 cm) realizzate appositamente per questo evento.
Le foto sono a tecnica mista, lavorate e stampate in digitale su carta fotografica, tecnica che Thorel utilizza da oltre 20 anni ed il primo impatto è spiazzante: migliaia di linee sovrapposte che, nella messa a fuoco dell’immagine, fanno emergere volti e di ognuno di questi volti, in un terzo tempo dello sguardo, la specificità di un’espressione.


I volti sono quelli di personaggi più o meno noti che Thorel discretamente ringrazia in coda al bel catalogo (edizioni Polistampa): Marjo Berasategui, Aldo Busi, Enrico Cerchione, Mario Codognato, Guido Costa, Mirta d’Argenzio, Carlo De Rita, Ala Dubini, Anonima Genovese, Giovanni Gorno Tempini, Kathrin Jira, Graziella Lonardi Buontempo, Massimo Minini, Barbara Sallier de la Tour, Alberto Sifola di San Martino, Paolo Stampa, Carlo Starace, Lea Walter.
“I miei lavori – dice Thorel – sono fotografie a memoria.

Tolgo tutti i dettagli naturalistici riconoscibili di un volto, ne elimino la forma; quel che rimane è soltanto l’espressione, è ciò di cui mi ricordo, un’espressione priva degli gli strati superficiali del volto, separata e separabile dalla propria materialità e da ogni carattere somatico”.
“Paul Thorel – spiega Guido Costa nel testo critico che accompagna la mostra – lavora esclusivamente, e da sempre, in digitale. Questa scelta gli permette un secondo livello di elaborazione, nata dalla composizione e scomposizione dell’immagine.

Proprio l’incrocio di queste due prospettive (quella squisitamente teorica, e quella pratica), avvicina i suoi ritratti più alla pittura che alla fotografia tradizionale, di regola meno sottoposta a manipolazioni così profonde e complesse, permettendogli un’elaborazione dell’immagine analoga per certi versi a quella operata con il pennello, con tanto di sovrapposizioni, velature e pentimenti”.
La mostra è realizzata con il contributo dell’Ente Cassa di Risparmio di Firenze

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