Elezioni Comunali: dopo il primo turno comincia il dibattito tra gli eletti

Redazione Nove da Firenze
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09 giugno 2009 23:22
Elezioni Comunali: dopo il primo turno comincia il dibattito tra gli eletti

Firenze, 09 giugno 2009- Si va al ballottaggio per l'elezione del sindaco di Firenze, in una tornata di amministrative che ha visto la Lega Nord entrare per la prima volta in un'assemblea elettiva, alla provincia di Firenze, nel collegio di Campi.
“Sono davvero contento e ringrazio tutti i fiorentini che hanno premiato il mio impegno che ho dimostrato con i fatti in questi 10 anni di amministrazione della città”. Così l’assessore alla Cultura del Comune di Firenze e neo eletto nella lista Pd per il Comune di Firenze Eugenio Giani ha commentato lo strepitoso risultato di 1166 preferenze raggiunte nelle votazioni del Consiglio Comunale che lo hanno fatto classificare al primo posto, con oltre 700 preferenze di distacco dal secondo più votato del Pd Dario Nardella.

“La cosa che mi rende più felice, però, è che sono stato premiato non solo io ma quasi tutta la mia squadra che si è presentata con me ai quartieri e in consiglio comunale – ha proseguito Giani”. Infatti si è classificato 8° in Consiglio Comunale Angelo bassi, uomo di Giani 6 dei 7 consiglieri di quartiere che Giani sosteneva. “Questo significa che, all’interno del Pd esiste una forza laica e riformista costituita dalla nostra squadra, che si è imposta bene in tutti i quartieri della città”, ha spiegato Giani.

“Da domani, però – a concluso Giani -, inizierò un supplemento alla mia campagna elettorale per aiutare Matteo Renzi a vincere al ballottaggio il 21 giugno: voglio accompagnare Matteo nei luoghi dove ho avuto maggior riscontro per far convergere più voti possibili su di lui”.
Domani, mercoledì 10 giugno, alle 21, Matteo Renzi, candidato sindaco del centrosinistra, sarà al Convitto della Calza (piazza della Calza, 6) per incontrare volontari, sostenitori e tutti i candidati delle liste che lo sostengono.


Rispondendo alle dichiarazioni rese da Matteo Renzi nel corso della conferenza stampa di stamani, Valdo Spini ha così replicato: “Siamo costretti a prendere atto che la campagna elettorale di Matteo Renzi contro la nostra coalizione, le nostre liste e contro di me personalmente non è finita col primo turno delle elezioni amministrative. Renzi continua nei suoi attacchi strumentali, parla di respingere accordi che nessuno gli ha proposto, mentre fa finta di non vedere le istanze di rinnovamento che sono venute non solo da quella che lo stesso Renzi chiama la sinistra radicale ma anche da quella società civile che ha trovato conferma nella mia personale affermazione e in quella della lista ‘Spini per Firenze’”.

“Non cado nella spirale di provocazioni che Renzi chiaramente intende suscitare, - ha aggiunto Spini - ma ribadisco che sotto i colpi delle polemiche l’unica cosa che può fare una persona responsabile è mantenere il silenzio. Abbiamo l’orgoglio di essere l’unica esperienza di sinistra che non è caduta sotto i colpi del cosiddetto “voto utile”. Da persona intelligente Renzi dovrebbe rendersi conto che qualche motivo serio dietro questo fatto indiscutibile non può non esserci. Quindi dovrebbe fare una campagna elettorale contro il suo antagonista di ballottaggio, ovverosia Giovanni Galli e non contro di me”.
«Con tutto il rispetto per Valdo Spini, mi stupisce sentire parlare di rinnovamento proprio lui che ha cominciato a fare politica quando c’era ancora la guerra fredda, i Beatles si erano appena sciolti e il fax non era ancora negli uffici.

Da allora non ha mai lasciato la scena politica italiana e, nel frattempo, il mondo è molto cambiato». Così Dario Nardella, appena eletto nel Consiglio Comunale alle amministrative del 6 e 7 giugno scorsi, commenta le parole di Valdo Spini, ex candidato sindaco della lista “Spini per Firenze” e neoeletto consigliere, sulle «istanze di rinnovamento» venute da queste elezioni. «La verità - continua il neoeletto consigliere - è che l’età media degli eletti nella lista del Pd è fra le più basse del futuro Consiglio comunale e, al di là della carta di identità, le proposte di Matteo Renzi si sono sempre distinte perché indicano un nuovo modo di fare politica».


"E' stato lasciato a noi l'onere e l'onore di rappresentare in città un punto di riferimento a sinistra realmente alternativo alle politiche del Partito Democratico". E' questo il commento di Ornella De Zordo all'indomani del voto amministrativo. "Coerentemente con quanto annunciato - ha aggiunto De Zordo - al ballottaggio non faremo alcun accordo con il più che probabile vincitore Renzi, né daremo per lui indicazioni di voto: alla politica del PD siamo alternativi sia nei contenuti che nei metodi.

Noto invece che Spini con le sue dichiarazioni ha confermato quel che già era chiaro dall'inizio: la sua candidatura non era alternativa a Renzi, ma mirata a patteggiare con lui, secondo gli schemi della vecchia politica. Chissà se chi lo ha voltato ne era del tutto consapevole". "Il nostro risultato - ha sottolineato De Zordo - è davvero importante: senza finanziamenti, senza struttura, contro avversari che hanno speso anche centinaia di migliaia di euro per la campagna elettorale, siamo riusciti comunque a penetrare nel tessuto cittadino, letteralmente raddoppiando i voti ottenuti nel 2004, tornando in Consiglio comunale e entrando per la prima volta anche in alcuni Consigli di Quartiere'".

"Il nostro è un progetto a lungo termine - ha proseguito De Zordo - che ha l'obiettivo di ricostruire una nuova cultura politica a sinistra dal basso, al di fuori dagli schemi dettati dalle segreterie dei partiti e dai poteri forti. Ci siamo mossi in un contesto difficile che vede in Italia e in tutta Europa una forte crisi per i partiti della sinistra tradizionale, anche se la destra a Firenze non trova certo terreno fertile". "Ci piace poi sottolineare - ha concluso De Zordo - lo straordinario risultato ottenuto da alcune liste di cittadinanza collegate al nostro progetto nella provincia fiorentina.

Il nostro intento è quello di rafforzare ancora la rete di voci libere, che da un lato controllino la gestione politica degli enti locali, e dall'altro lavorino dal basso alla costruzione di una nuova pratica politica".

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