Terremoto dell'Aquila: l'ospedale San Salvatore ha qualcosa in comune con Careggi?

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
13 aprile 2009 18:14
Terremoto dell'Aquila: l'ospedale San Salvatore ha qualcosa in comune con Careggi?

In caso di terremoto l'ospedale è l'ultimo edificio a dover crollare. All'Aquila è stato il primo. Chi ha costruito l'ospedale San Salvatore? Impregilo, monopolista delle Grandi Opere quali la TAV, degli inceneritori come quello di Acerra , delle autostrade come la Salerno-Reggio Calabria. "Si tratti di costruire un rilevato stradale sui terreni paludosi dell'entroterra africano o una tratta ferroviaria ad alta velocità sull'Appennino italiano, di realizzare un ponte sospeso su un fiume amazzonico o un aeroporto nelle pampas argentine, a qualsiasi altitudine e qualunque sia la conformazione geografica del territorio" si legge nel sito di Impregilo.
Impregilo è specializzata in ospedali.

Oltre a quello dell''Aquila ha costruito gli ospedali di Lecco, Modena, Careggi, Poggibonsi -12.000 m², 175.000 m³, 200 posti letto-, della Versilia -80.000 m², 600 posti letto-. Un punto di riferimento nell'ambito dell'edilizia sanitaria. Ma nell'ospedale dell´Aquila ci sono stati danni importanti ed è inagibile al 90%. Perché?
¨ I soldi per il ponte sullo Stretto di Messina da utilizzare per mettere a norma antisismica gli ospedali.

E' la richiesta al presidente del Consiglio, Silvio Berlusconi, del segretario dell'Aduc, Primo Mastrantoni: Il ponte sullo Stretto dovrebbe costare 6,1 miliardi di euro con una partecipazione dello Stato, cioe' di tutti noi, di 1,3 miliardi. Vista la scarsita' di risorse pubbliche occorre scegliere tra una opera che puo' essere rimandata o attribuita al solo settore privato e la salvaguardia di vite umane in caso di terremoto con la messa a norma antisismica degli ospedali pubblici, in particolare quelli che si collocano in aree a rischio geologico.

I momenti tragici e drammatici del recente terremoto in Abruzzo dovrebbero far riflettere i nostri governanti e indirizzare le poche risorse disponibili a strutture che sono state, sono e saranno coinvolte in prima istanza nella salvaguardia di vite umane. Nel nostro Paese ci sono 500 ospedali nelle aree a rischio da mettere a norma. Occorre intervenire prima che il prossimo terremoto, che sappiamo si verifichera', semini morte e distruzione. Un capo di Governo che abbia a cuore la vita dei suoi governati dovrebbe saper scegliere.

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