Piano casa del Governo: preoccupazione in Toscana per l'impatto sul territorio

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
23 marzo 2009 23:52
Piano casa del Governo: preoccupazione in Toscana per l'impatto sul territorio

Firenze, 23 Marzo 2009- Non è un piano casa, perché non affronta il problema di chi non ha un alloggio, ma un provvedimento che mira in realtà ad un rilancio indiscriminato dell'attività edilizia, con rischi gravissimi per il territorio. E che oltretutto il governo ha predisposto senza tenere conto delle competenze regionali in materia. Le posizioni della Regione Toscana sul decreto sostanzialmente dicono così no.
«Siamo molto preoccupati per le prospettive urbanistiche che saranno indotte dalle novità proposte dal Governo con il "piano casa" e che rischiano di avere un impatto nefasto sul nostro territorio».

E' quanto ha dichiarato la capogruppo del Partito democratico Rosa Maria Di Giorgi, intervenendo questa mattina in consiglio comunale. «Per questo - ha proseguito - siamo d'accordo con la Regione Toscana, che ha deciso di rivolgersi alla Consulta per un pronunciamento sul rispetto di quelle che sono le deleghe alla Regione, previste dalla Costituzione». «Da questo punto di vista - ha rilevato l'esponente della maggioranza - la Regione ha già dimostrato in passato di avere molta più attenzione sul dettato costituzionale rispetto al Governo, come evidenziato anche da precedenti pronunciamenti della Consulta.

In questi giorni abbiamo ascoltato le preoccupazioni espresse dal sindaco Domenici e da vari urbanisti, condividendole in pieno, perché non si è mai vista in passato una liberalizzazione così assoluta e senza vincoli per la tutela del territorio. Leggendo fra le righe della proposta del Governo - ha commentato Rosa Maria Di Giorgi - emergono aspetti che hanno dell'incredibile, come la possibilità di acquistare dal vicino la sua facoltà di ampliamento della superficie edificabile. Questo, praticamente, vuol dire che sarà possibile allargarsi anche del doppio, rispetto a quanto previsto dalla normativa, e man mano che si prosegue nella lettura sembra sempre più di essere all'interno di un racconto horror.

Illustri urbanisti e storici dell'arte sono rimasti allibiti davanti a queste previsioni e, purtroppo, sembra abbastanza difficile che in questo caso ci possa essere un ripensamento del Governo, come invece è avvenuto per il "piano sicurezza", perché questa proposta devastante è arrivata dallo stesso presidente del Consiglio». «Per questo - ha concluso la capogruppo del PD - vigileremo con grande attenzione e richiamo a una maggiore sensibilità anche da parte di coloro che sono sempre pronti ad attaccare il Pd sulle scelte urbanistiche, mentre non hanno lo stesso furore su atti che rischiano di stravolgere veramente il nostro territorio.

Siamo pronti - ha concluso - a portare avanti una battaglia vera e propria per difendere un patrimonio paesaggistico e ambientale che non può essere svenduto per valutazioni di natura elettorale».
«Ancora una volta il Presidente Martini non ha perso l’occasione per scagliarsi preconcettualmente contro il Governo nazionale e contro una proposta che -ribattono dal gruppo regionale di An verso il Pdl- potrebbe offrire concreti strumenti per combattere la crisi economica del Paese e, quindi, della Toscana.

Sembra che gli amministratori della nostra regione siano costantemente mobilitati in una sorta di campagna mediatico-elettorale contro il governo Berlusconi; prendessero almeno esempio dall’On. Franceschini che, pur nella dialettica politica, ha almeno aperto al confronto sui meriti del provvedimento. Minacciare continuamente ricorsi ed ostruzionismo, di fronte alle proposte che vengono da Roma, non è certo nell’interesse dei toscani, ma piuttosto risponde ad una logica partigiana e faziosa.

Un piano nazionale che restituisce nuova linfa al settore dell’edilizia – comparto importantissimo per l’economia del Paese e della nostra regione – va considerato come una risorsa, sulla quale un’amministrazione pubblica dovrebbe confrontarsi senza preconcetti e chiusure “ideologiche”, cercando di cogliere quegli aspetti che possono incidere sul tessuto economico e sociale dei cittadini. Dare un nuovo impulso alle costruzioni, snellire la burocrazia che rallenta l’economia, offrire ai cittadini la possibilità di investire sul proprio futuro e su quello dei propri figli ed incentivare l’economia “reale” sono temi su cui riflettere, non argomenti da sfruttare per l’ennesimo spot auto-promozionale e privo di proposte alternative.

Anche questa volta Martini ed i suoi assessori hanno bruciato le tappe, preferendo la ribalta mediatica al confronto tecnico costruttivo. Anche se questa è diventata un’abitudine di questa Giunta, siamo certi che non sia un bene per i toscani e per un settore, come quello edile, che vive una crisi gravissima a cui servono risposte concrete e rapide».
"Quanto si sta facendo non risponde in alcun modo ad un interesse pubblico, ma ad una sommatoria di interessi privati - ha dichiarato Gaetano Benedetto co-direttore del WWF Italia - E' talmente clamoroso il tutto che sembra un tardivo scherzo di carnevale, o un pesce d'aprile anticipato, la speranza è qualcuno si renda conto, che il Parlamento, le Regioni, la Corte Costituzionale, ma soprattutto il mondo della cultura, delle università, delle Associazioni, prendano coscienza che mai, davvero mai, il Bel Paese aveva ricevuto un simile attacco".
“Che il settore dell’edilizia sia il vero volano dell’economia italiana e toscana è un dato di fatto -afferma Alberto Magnolfi, Presidente del Gruppo regionale FI-PdL- Che un rilancio del settore sia la molla decisiva per una ripresa generale del’economia nazionale e, soprattutto, toscana è, altrettanto, un dato di fatto.

Che il piano casa sia uno strumento utile per mettere nuova linfa nelle vene del sistema produttivo, come hanno asserito tutte le categorie economiche e come hanno dovuto ammettere autorevoli personalità del PD, è un altro dato di fatto. Che, poi, il piano casa del Governo sarà approvato solo dopo un confronto vero con le Regioni, come ha ribadito non più tardi di ieri il Ministro Fitto, è anch’esso un dato di fatto. Di fronte a questi fatti incontrovertibili, la chiusura di Martini e la preventiva minaccia di un ricorso alla Corte Costituzionale contro il decreto del Governo nazionale, oltre a rappresentare un atto istituzionalmente grave, dettato da un risentimento e da un astio ideologico, comporterà per la Toscana l’ennesima penalizzazione.

Certo, le regole vanno garantite, ma occorre liberare l’edilizia dall’accanimento della burocrazia e dai balzelli che pesano sui piccoli problemi quotidiani della gente comune. Il piano casa sarà un formidabile motore per la ripresa economica, e al tempo stesso, uno strumento per sostenere il diritto alla casa ed anche per affrontare il problema della riqualificazione urbana di tanti nostri quartieri sorti nel dopoguerra senza nessun rispetto né per l’estetica né per la qualità della vita.

Checché ne dica Martini, oggi in Toscana diventa un problema aprire una finestra ma poi si fanno norme specifiche in deroga per mega-centri commerciali di ben precisa identità e si vedono fiorire casi eclatanti di malgoverno del territorio come Monticchiello, Campi Bisenzio, Prato con la multisala, Montespertoli, per non parlare delle ombre lunghe che si stagliano sull’affaire Castello. Non se ne può più di questa demagogia a buon mercato. Il territorio si tutela con la certezza e la trasparenza delle regole, ma anche con il sostegno alla ripresa economica, perché a nessuno potrebbe interessare un’astratta tutela nel deserto sociale ed economico.”

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