Massa Carrara: il 10% dell'imprenditoria femminile a rischio cassa integrazione

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
22 gennaio 2009 21:03
Massa Carrara: il 10% dell'imprenditoria femminile a rischio cassa integrazione

100 imprese rosa apuane non supereranno la grande crisi economica e finanziaria. E la crescita, già in leggerissima frenata nel 2008 (-0,2%. Dati Uniocamere) raggiungerà l’indice negativo del meno 10% (sono 4709 le imprese nel 2008 nella Provincia di Massa Carrara). Decine invece le imprese a rischio cassa integrazione. Un centinaio i posti di lavoro in serio pericolo. Ma potrebbero essere molti di più.
“La prospettiva per il 2009 è molto pesante per tutte le imprese, ma per le imprese dirette da donne lo sarà maggiormente perché – legge i dati interni Brunella Devoti, Presidente della Fnal – è mancata, a livello locale fino ad oggi, una politica di sostegno e di stimolo seria.

L’universo donna è stato dimenticato e ha perso importanti opportunità sul territorio a cominciare da quelle offerte dalla nautica e dal turismo. Questo territorio, con le sue limitazioni derivanti dal Sito di Interesse Nazionale, dalla sua mancanza di programmazione, e dalla sua lentezza decisionale come nel caso del porto turistico, sta facendo passare la voglia alle donne di diventare imprenditrici. Stiamo tornando indietro. Le donne di questo passo torneranno a fare le massaie a tempo pieno”.

Non è certo una questione di sesso e di capacità: la crisi è unisex e sta stritolando nel trita carne globale tutte le tipologie di imprese alle prese con la stretta del credito e con misure nazionali anti-crisi fino ad ora inadeguate. La debolezza delle imprese rosa è anche di natura strutturale, ed il momento ne mette in risalto tutta la loro fragilità: “Le imprese femminili sono storicamente più giovani, se non di recente costituzione, e in molti casi più deboli, meno strutturate, e legate all’indotto e ai servizi, ed è per questo – spiega la Devoti - che è necessario aprire un confronto a livello provinciale per riportare al centro dell’attenzione chi fa impresa ed è donna recuperando un dialogo con gli enti locali che è venuto meno.

Riteniamo essere necessario sederci tutti intorno ad un tavolo per cercare di contrastare la crisi ma anche per programmare con intelligenza il futuro di tutte quelle imprenditrici che già lavorano e operano sul territorio, e sono quasi 5 mila, e che nasceranno. La nostra provincia deve uscire dall’immobilismo in cui è caduta; ora rischia l’affossamento. I segnali sono molto preoccupanti – conclude la Devoti – dalla nostra analisi, sviluppata internamente, abbiamo ottenuto un quadro molto pessimistico a partire dal tasso di crescita delle imprese”.
Ma a preoccupare è anche il problema del credito e della liquidità, tema trasversale su cui interviene il Presidente Provinciale, Dino Sodini: “Il taglio da parte della Banca Centrale Europea dei tassi di interesse al 2% è una misura drastica che serve ad affrontare nel migliore dei modi la grave crisi economica che ha colpito l'Europa e il mondo intero negli ultimi mesi”.

Per le pmi e gli artigiani è una boccata d'ossigeno: “Più che mai – spiega ancora il numero uno di Cna - in questo periodo, le aziende necessitano di denaro a basso costo per affrontare le difficoltà. Gli indicatori provinciali non sono dei più positivi ed è per questo che anche gli enti locali devono fare la loro parte per difendere l’economia locale. E’ il momento di fare quadrato e di fare squadra”. Cna lancia la proposta di “bloccare le tariffe e ridurre progressivamente il carico fiscale diretto ed indiretto come le imposte sul suolo pubblico, sulla pubblicità, le tariffe dell’acqua, l’energia, i rifiuti.

“Costi che incidono in una misura sempre più pesante – sostiene Sodini – nel bilancio di ogni impresa. Bloccare e ridurre queste voci significa aiutare concretamente le imprese nella quotidianità. Il territorio deve dare un segnale importante visto che a livello nazionale il Governo non sta rispondendo come ci si aspettava e come la crisi avrebbe imposto. E’ necessario – conclude Sodini - partire da interventi concreti che determino una riduzione dei costi e degli oneri per le imprese”.
Andrea Berti

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