Casa: cinque mesi di sospensione delle vendite degli alloggi pubblici

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
14 maggio 2008 19:31
Casa: cinque mesi di sospensione delle vendite degli alloggi pubblici

Firenze– Sospendere per cinque mesi le vendite degli alloggi di edilizia residenziale pubblica, per acquisire il quadro completo della situazione, in modo da poter programmare con certezza le politiche regionali. E’ quanto stabilisce una delibera licenziata a maggioranza dalla commissione Territorio e ambiente del Consiglio regionale, presieduta da Erasmo D’Angelis. Hanno votato a favore tutti gli esponenti di maggioranza, contro Paolo Marcheschi (Fi-PdL) e Andrea Agresti (An), si è astenuto Luca Paolo Titoni (Udc).

La delibera sarà presto in Aula per il voto definitivo. La sospensione delle vendite – è stato spiegato in commissione – non interverrà sulle cessioni in corso e su tutte quelle situazioni in cui è già stata concordata la cifra, per non ledere i diritti acquisiti. “Questo stesso Consiglio regionale – ha ricordato l’assessore alla casa, Eugenio Baronti, intervenendo in commissione – aveva chiesto nel 2006 un quadro complessivo della situazione, ad oggi inesistente. E’ anche per rispetto delle sue prerogative che a questo punto si rende necessario sospendere le vendite per predisporre un monitoraggio completo”.

Dopo la definizione delle modalità da parte della Giunta, ci saranno due mesi di tempo per le rendicontazioni e dopo altri tre mesi al massimo, in base al quadro completato, verranno rimodulati i piani di cessione. “L’edilizia pubblica è ad un passaggio delicato e importante – ha commentato il presidente D’Angelis (Pd) – Occorrono nuove politiche e forti investimenti. Ma prima di tutto occorre avere un monitoraggio completo, su questo maggioranza e opposizione concordano”. D’accordo sul provvedimento si sono dette Monica Sgherri (Prc), che ha definito “doverosa” la sospensione delle vendite, Bruna Giovannini (Sd), che ha ricordato il parere favorevole unanime del Consiglio delle autonomie locali, e Alfonso Lippi (Pd), per il quale “una pausa di verifica ci vuole”.

Contrario invece Paolo Marcheschi (Fi-PdL), per il quale il provvedimento è “sbagliato nella forma e nel contenuto” e “bisognerebbe almeno introdurre sanzioni per il mancato rispetto dei tempi delle rendicontazioni”. Posizione “intermedia” infine per Luca Titoni (Udc) che ha apprezzato il rispetto delle prerogative del Consiglio regionale da parte dell’assessore ma ha anche concordato con Marcheschi sulla necessità di introdurre sanzioni.
“Incredibile ma vero! Nessuno in Regione, ben che meno l’Assessore Baronti, è in grado di sapere quante case popolari ci sono oggi in Toscana.

In queste condizioni come è possibile fare una vera politica della casa?” A chiederselo è il Consigliere regionale di Forza Italia verso il Popolo della Libertà Paolo Marcheschi che commenta le decisioni dell’Assessore regionale di bloccare la vendita degli immobili agli affidatari che, legittimamente, ne hanno fatto richiesta ormai da tempo. “Anche sulla casa la Regione dimostra mancanza di autorevolezza. Dal 2005 infatti si continua a chiedere ai Comuni dati sul patrimonio residenziale pubblico ed essi, senza colpo ferire, ignorano completamente la richiesta.

Una situazione da ‘commedia napoletana’ (con rispetto per la commedia napoletana) – incalza Marcheschi – a cui l’Assessore Baronti intende replicare con una vera e propria ‘moratoria delle alienazioni’ per cinque mesi. Un provvedimento che, oltre a penalizzare i legittimi assegnatari che hanno rispettato la legge chiedendo di acquistare l’abitazione, è considerato di dubbia legittimità perfino dagli stessi uffici regionali. Tutto ciò produrrà inevitabili contenziosi legali. “E se i Comuni, come è accaduto sistematicamente in questi anni, continuassero ad ignorare le richieste della Regione a fornire i dati cosa accadrebbe? Ci dovremmo aspettare – ironizza Marcheschi – la ‘stabilizzazione della moratoria’? O una ‘moratoria a tempo indeterminato?’” “Non è possibile continuare così.

Se l’Assessore è a conoscenza di inadempienze o illegittimità dei Comuni, agisca con gli organi competenti denunciandole con fermezza. I cittadini – conclude Paolo Marcheschi – non possono più pagare le conseguenze di equivoci burocratici degli Enti locali, non penalizziamo chi aspetta da anni il diritto legittimo di diventare proprietario di una casa o chi deve spendere per la necessaria manutenzione della sua abitazione”.

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