Il terrore in Urss fra il '17 e il '53: domani in Palazzo Vecchio un convegno

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
23 novembre 2007 14:32
Il terrore in Urss fra il '17 e il '53: domani in Palazzo Vecchio un convegno

Firenze, 23 Novembre 2007- Il terrore in Unione Sovietica fra il 1917 e il 1953, l'uso che ne fu fatto, il funzionamento del sistema dello sterminio, delle deportazioni, i morti per fame, quelli fucilati e mandati nei campi di lavoro. Alla luce della più recente storiografia, quella degli ultimi 10 anni, ancora poco conosciuta, che non c'è nei manuali di storia delle scuole , frutto del lavoro degli studiosi fatti negli archivi dell'ex URSS. Il punto verrà fatto nel corso del convegno organizzato dall'assessorato alla cultura con il sostegno della Regione che si terrà domani a Palazzo Vecchio (Salone dei Duecento) e a cui parteciperanno i più importanti studiosi in materia.

Il convegno, a cui parteciperanno fra gli altri il più grande studioso russo di questa parte di storia Oleg Chlevnjuk, Victor Zaslavsky della Luiss di Roma si preannuncia ricco di approfondimenti e di spunti meno noti che riguardano soprattutto le modalità in cui si manifestò il terrore, in modo categoriale e preventivo basandosi sulla responsabilità collettiva. Non si parlerà solo di Gulag ma anche di carestia, di fucilazioni, di deportazioni di massa. I dati che verranno distribuiti al convegno provengono soprattutto dagli archivi sovietici e quindi appartengono alla storiografia più recente.

E tanto per fare alcuni esempi: la dekulakizzazione fra il 1929 e il 1933 ha visto la deportazione di più di 2miioni di famiglie, fra cui moltissimi bambini. La carestia fra il 1931 e il 1933 uccise 500mila persone nel Caucaso, 200mila nel Volga. Per non parlare della denomadizzazione in Kazachstan che riguarda 1milione e mezzo di persone. I lavori del convegno cominceranno alle 9,30 con gli interventi degli assessori alla cultura del Comune e della Regione Giovanni Gozzini e Paolo Cocchi. Dopo l'introduzione di Andrea Graziosi la prima parte (dalle 10) riguarderà tratterà il tema "Dalla rivoluzione alla vittoria sui contadini , 1917 - 1933" e la seconda parte (dalle 15) il tema sarà "dal congresso ei vincitori alla morte del despota , 1934 - 1953".


"Nella foga e nell’irruenza di volersi liberare di un passato comunista, ingombrante per il loro nuovo look Democratico -interviene Massimo Marconcini, Capogruppo PdCI in Provincia di Firenze e Responsabile Enti Locali del PdCI Toscana- molti amministratori ex comunisti vanno alla ricerca di ogni argomento. Ne è prova il convegno organizzato da Comune di Firenze e Regione Toscana dal titolo: Gli usi del terrore in URSS. Come comunisti siamo da una parte schifati dal modo con cui si vorrebbe cancellare dalla storia l’ideologia comunista e la rivoluzione d’ottobre ma d’altra parte tutto ciò ci inorgoglisce e ci rafforza nella nostra voglia di tenere in vita quella prospettiva.

Questa veemenza nel voler distruggere il comunismo e i comunisti dimostra che questi signori temono la concreta possibilità di radicare sempre più nel tessuto sociale le istanze del comunismo e quindi della giustizia sociale. Il professor Gozzini organizzi un bel convegno culturale sui cittadini migranti, molti provenienti dai paesi ex comunisti, e analizzi se rientra nei canoni democratici dell'accoglienza il provvedimento sui lavavetri. Ma vorrei domandare anche al professor Gozzini: se essere comunisti era ed è così disdicevole, cos’ha attratto suo padre, Mario Gozzini, verso quell’ideologia dato che dal 1976 è stato eletto senatore, indipendente, nelle liste del PCI per 4 legislature dopo un passato da cattolico militante? Penso sia stato animato dalla passione, simile a quella dei rivoluzionari russi, dei partigiani d’Italia e, molto più modestamente dai comunisti di oggi, di conquistare per tutte e per tutti diritti economici e sociali, uguaglianza e libertà".

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