Mobilità interna della Provincia: il Consiglio provinciale chiede che vengano sospesi gli atti

Redazione Nove da Firenze
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13 novembre 2007 18:44
Mobilità interna della Provincia: il Consiglio provinciale chiede che vengano sospesi gli atti

Ampio dibattito in Consiglio provinciale sulla questione della mobilità interna. Approvata la mozione presentata dal capogruppo del Partito Democratico Riccardo Gori con 19 sì e 12 no. Respinta la mozione di Gloria Campi (Sinistra Democratica), Luca ragazzo (Verdi), Massimo Marconcini (PdCI), Sandro Targetti, Lorenzo Verdi ed Andrea Calò (PRC) con 6 sì e 25 no e respinta anche la mozione dei capigruppo della Casa delle Libertà: Piergiuseppe Massai (AN), Paolo Bassetti (UDC) e Carlo Bevilacqua (FI) sempre con 6 sì e 25 no.

“La mozione dei gruppi della Sinistra, sia di maggioranza che di opposizione, chiede, semplicemente, che vengano sospesi gli atti e si torni ad una trattazione. Questo – ha spiegato il capogruppo del PdCI Marconcini – non per sfiducia nei confronti di chicchessia ma per la volontà di portare avanti un ragionamento all’interno di un ente, amministrato dal centrosinistra, senza che vi siano malumori o situazioni di disagio che sarebbero, veramente, mal digerite dalle lavoratrici e dai lavoratori.

La Giunta deve riallacciare la trattativa, perché il provvedimento deve essere condiviso dalle rappresentanze sindacali”. Massai ha puntato il dito sul fatto che: “Lascia perplessi, in tutta questa vicenda, lo studio, questa analisi che è stata fatta prima di dare seguito ai provvedimenti di mobilità. Uno studio che ci è costato qualche soldino: 35.000 euro dati ad un’azienda di Milano e che riporta, bontà sua, una serie di problematiche. Alcune direzioni abbisognano di personale, mentre altre sono in esubero.

Noi crediamo che è stato fatto uno studio, a 35.000 euro, che non è servito a niente né nei principi né nei numeri. Se nella Provincia di Firenze le direzioni non sanno quanti sono i dipendenti, non c’è bisogno di studi, probabilmente c’è bisogno di fare un’operazione coraggiosa: mandare a casa determinati dirigenti”. Per Calò: “La tensione tra i dipendenti non cala. Il colpo di mano della Giunta Renzi ha violato i diritti dei lavoratori. L’RSU della Provincia ci ha detto tre cose: il provvedimento ha violato le relazioni sindacali; è venuta meno la trasparenza e la correttezza tra le parti e, il terzo passaggio dell’RSU è una richiesta: qual è il contesto nel quale si inserisce questo provvedimento.

C’è un’indignazione trasversale, da parte di tutti i lavoratori, che non si sentono rispettati in quelli che sono i loro lavori e in quelle che sono le loro condizioni. E’ stato ignorato il valore del lavoro e le condizioni di lavoratori e lavoratrici”. Per Bevilacqua: “La concertazione e il dialogo deve essere fatto, direttamente, con il dirigente ma non posso non sottolineare che i dirigenti che mettono in piedi queste determinazioni sono dirigenti che voi avete allocato nei punti più strategici ed apicali di questo ente e per i quali, quindi, esprimete fiducia.

E questi dirigenti hanno chiesto, per poter procedere ad esprimere le loro determinazioni, una consulenza esterna alla società Altea Spa, pagando questa consulenza 35.000 euro più IVA. Ho letto questa relazione, e l’ho trovato estremamente generico, privo di ogni indicazione specifica ed assolutamente carente da un punto di vista di applicazione pratica anche da parte di quei dirigenti che hanno chiesto questa consulenza”. Gori, presentando la mozione approvata, che: “Prendendo atto delle dichiarazioni rilasciate in Consiglio da parte dell’Assessore competente circa la disponibilità della Giunta a dialogare con le parti interessate su aspetti del Regolamento che possono essere migliorati e delle affermazioni rilasciate nella Commissione dallo stesso assessore che evidenziano che l’attuale regolamento sulla mobilità, dopo i provvedimenti di trasferimento che hanno riguardato 37 dipendenti, non troverà applicazione di fatto per un periodo di tempo di mesi; auspica e chiede che in questo frattempo si dia seguito alla disponibilità dichiarata dall’Assessore a rivisitare, in rapporto con le parti sindacali, quegli aspetti e articoli del Regolamento, soprattutto nella parte relativa ai trasferimenti d’ufficio, passibili di interpretazioni arbitrarie, fermo restando la necessaria efficacia che uno strumento del genere deve comunque garantire.

I dirigenti devono essere responsabilizzati dalla prima all’ultima istanza in termini di organizzazione del personale, in termini di regolamento sulla mobilità ed anche per tutti i provvedimenti, da quelli disciplinari ad altri, che devono assumere”. Per Bassetti: “La risorsa umana è talmente importante che non ci si può comportare come se ci trovassimo di fronte ad un pacco. Troviamo, spesso e volentieri, dipendenti della Pubblica Amministrazione sottopagati e poco motivati. Pur non essendo d’accordo con chi sostiene che bisogna fare la cogestione delle cose, occorre una concertazione e una condivisione degli obiettivi con i lavoratori e con le rappresentanze sindacali”.

Sconcerto è stato manifestato da Gloria Campi: “Perché erano anni che non si verificavano fatti di questo genere. Purtroppo si è riaperta una ferita e, molto probabilmente, un governo di Centrosinistra dovrebbe avere la capacità di evitare tutto questo. Ma, mi domando: l’esecutivo e il collegio dei dirigenti praticamente, cosa hanno fatto? Hanno commissionato questo studio alla società Altea, uno studio che è stato elaborato nel 2007 e, in effetti, anch’io quando ho avuto questa relazione sono rimasta abbastanza sconcertata.

Sarebbe stato bene se si fosse puntualizzato un po’ meglio quali sono le nuove competenze dell’ente. Qui si è trattato di spostare il dissenso e la responsabilità e, in nome delle leggi, è stato demandato tutto ai dirigenti. Alla base dello studio c’è, come viene detto, il migliore impiego delle risorse umane, ed allora io credo che si poteva, anzi, si doveva procedere mandando avanti la questione della professionalità acquisita, coinvolgere l’RSU e trovare, sempre e comunque, una mediazione tra una posizione e l’altra”.

Sensi (AN) ha ricordato che: “La Provincia deve fornire servizi ai cittadini. Non sappiamo, e questo è il problema perché non abbiamo mai attivato in maniera seria il controllo di gestione, quanti servizi offriamo, come li offriamo a chi li offriamo. La Giunta ha fatto un’accelerazione, un passo in avanti, pero quello che colpisce è il fatto che non si riesce a capirne il significato perché mancano gli elementi e la funzionalità. Alla fine si ha questa strana sensazione che nessuno sappia bene che cosa fanno questi dipendenti che vengono spostati, neanche i dipendenti stessi riescono a capire come si inseriscono in questa macchina e se ci sia stato un accordo politico”.

Infine l’assessore al personale Tiziano Lepri: “I provvedimenti sono di competenza della dirigenza, che ci sia o meno il regolamento. Per noi non c’è nessuna difficoltà, nessuna preclusione a riaprire, riprendere, continuare un confronto di merito su questo regolamento e in questo senso è ovvio che nel momento in cui diamo la disponibilità al confronto diamo anche la disponibilità a recepire osservazioni utili affinché lo strumento diventi più agevole, più efficace e sia migliorato.

In questo momento il provvedimento assunto, vista anche la dimensione, è tale da non richiedere in tempi ravvicinati ulteriori passaggi, per cui posso tranquillamente assicurare che per i prossimi mesi non ci saranno ulteriori provvedimenti a carattere generale, questo elemento credo che sia utile ad un sereno confronto e ad un approfondimento”.

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