Occupazione nell'Empolese-Valdelsa: nel 2007 saldo positivo di 230 unità

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
25 settembre 2007 13:36
Occupazione nell'Empolese-Valdelsa: nel 2007 saldo positivo di 230 unità

Empoli, 25 settembre 2007- Un quarto delle imprese dell'Empolese-Valdelsa prevedono di effettuare 2.300 assunzioni entro il 2007 a fronte di 2.070 uscite, con un saldo positivo di circa 230 unità (+0,7%).
Questo il dato di maggior interesse che emerge dal "sovracampionamento" (maggior numero di interviste rispetto alla media nazionale) effettuato sull'area dell'Empolese-Valdelsa per conto del Sistema Informativo Excelsior, annuale indagine sui fabbisogni di forza lavoro voluto dieci anni fa da Unioncamere e dal Ministero del Lavoro.
Costruito in base alle indagini condotte annualmente da Unioncamere su un campione di circa 100.000 imprese, con almeno un dipendente, in tutti i settori economici, Excelsior è finalizzato al monitoraggio del fabbisogno occupazionale.

Se ne ricavano previsioni di assunzione e di dismissione del personale per l'anno in corso.
Le previsioni di assunzione dell'Empolese-Valdelsa si discostano appena dalla media provinciale e regionale (che è del 27%). Le cause di questo minimo scollamento sono di natura congiunturale: si nota infatti che il valore di questo indicatore è molto vicino al dato dell'anno precedente.
Scendendo in dettaglio, i servizi, con particolare riferimento al turismo e ai servizi alle persone, mostrano un più elevato turn over (tassi di entrata e di uscita), che porta tale comparto a concentrare circa la metà delle entrate previste (poco più di 1.100 unità), a fronte di 930 nell'industria e di 240 nelle costruzioni.

Il cuoio-calzature, l'industria dei metalli e il commercio presentano un saldo atteso di segno leggermente negativo. Gli altri settori mostrano un saldo nullo o positivo, con variazioni più elevate nel turismo e nei servizi alle persone.
Dal punto di vista dei livelli di istruzione richiesti, oltre il 60% delle figure in entrata dovrà possedere un titolo di studio post-obbligo, quota che arriva al 66% nella media provinciale. Risulta più contenuta la quota di laureati e di diplomati, ma questo è ampiamente spiegabile dal fatto che queste figure più qualificate sono maggiormente richieste nelle grandi aree metropolitane, qual è Firenze; il carattere di "polo" terziario del capoluogo toscano - in cui si concentrano molte funzioni amministrative e direzionali - accentua probabilmente questa tendenza.

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