110.000 i fiorentini che hanno versato il 5xmille 2006: ma serve un bilancio sociale

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
20 agosto 2007 20:23
110.000 i fiorentini che hanno versato il 5xmille 2006: ma serve un bilancio sociale


del capogruppo dello SDI, Alessandro Falciani

Aveva ragione Einaudi quando diceva che i cittadini vogliono sapere perché pagano le imposte. E' il significato del successo a Firenze del 5 per mille nel suo primo anno di applicazione, dove si è verificato un vero e proprio boom a favore delle organizzazioni no profit.. Su circa 170.000 contribuenti, sono stati circa 110.000, oltre il 64%, coloro i quali hanno espresso la propria preferenza per una delle 264 Onlus che si erano iscritte nell'elenco dei soggetti che potevano beneficiare del versamento.

In pool position la Fondazione Meyer, le Misericordie, l'Avis, le Pubbliche Assistenze, ma anche sorprese come il Progetto Agata Smeralda, piccola ssociazione specializzata nel favorire l'adozione di bambini nel terzo mondo. E' il momento che anche il Comune di Firenze e le aziende partecipate elaborino il proprio Bilancio Sociale al fine di poter comunicare, rispondendo alla diffusa esigenza di trasparenza, gli aspetti sociali della propria attività, i costi sostenuti, i servizi resi. Insomma i fiorentini hanno gradito molto questa loro responsabilizzazione sull'uso delle risorse pubbliche.

Una performance che supera il pur straordinario successo delle adesioni registrate a livello nazionale, dove su 26 milioni di contribuenti italiani, quasi 10 milioni hanno scelto il no profit: oltre il 38%. A Firenze come a Roma il contribuente reclama sovranità fiscale e trasparenza e si dimostra disposto a pagare se sa dove finiscono i suoi soldi. E' la fine dei finanziamenti a pioggia, tanto cari a una certa politica che si nutre di clientele. E' anche una pagella per le associazioni, dove si misura la loro credibilità in funzione delle preferenze ricevute.

Ma è soprattutto un monito nei confronti degli amministratori, che hanno ormai davanti a sé un contribuente maturo, in grado di giudicare il bene dal male e l'utile dal superfluo. In un momento di crisi della democrazia meccanismi come quello del 5 per mille ridanno ossigeno al sistema, in una genuina applicazione del principio di sussidiarietà.

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