Consiglio regionale: 208 milioni di euro per promuovere, con le nuove tecnologie, inclusione sociale, diritti di partecipazione, servizi alle imprese, trasparenza, semplificazione

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
11 luglio 2007 23:52
Consiglio regionale: 208 milioni di euro per promuovere, con le nuove tecnologie, inclusione sociale, diritti di partecipazione, servizi alle imprese, trasparenza, semplificazione

Firenze – Un programma per sviluppare e utilizzare le nuove tecnologie al fine di promuovere i diritti di cittadinanza e migliorare i servizi alle imprese, con un investimento complessivo di 209 milioni di euro. Si chiama “Programma per la promozione e lo sviluppo dell’amministrazione elettronica e della società dell’informazione e della conoscenza nel sistema regionale”, ed è stato approvato dal Consiglio regionale della Toscana, con il voto favorevole di maggioranza e Rifondazione comunista e l’astensione dei gruppi di centro-destra.

“La Toscana si colloca a metà classifica fra le regioni europee per lo sviluppo della società dell’informazione – ha spiegato in Aula il presidente della commissione Affari istituzionali, Ilio Pasqui (Ds) – L’’obiettivo è quello di rafforzare gli impegni per sviluppare al meglio la tecnologia telematica, favorendo sia il pubblico che il privato: sono molti infatti i settori interessati, dalla sanità, al rapporto fra pubblica amministrazione e cittadini, ai servizi per le imprese”.

Il programma si articola in quattro aree tematiche: e.comunità (politiche per l’accesso e la partecipazione), e.servizi (politiche per l’offerta di servizi a cittadini ed imprese) e.competitività (politiche per uno sviluppo economico sostenibile), infrastrutture abilitanti (ad esempio con la diffusione dei servizi di banda larga nelle aree marginali). Quanto alle risorse, dei 209,32 milioni di euro complessivi, 161,42 milioni sono di fonte regionale, statale ed europea, mentre 47,90 milioni sono costituiti da cofinanziamenti.
“La Toscana a confronto con le altre regioni italiane è fra i primi degli ultimi, o fra gli ultimi dei primi – ha commentato Stefania Fuscagni (Forza Italia) – ma rimane saldamente nel pool di testa quanto a investimenti a lunga gittata: questo perché via via le nuove tecnologie si sovrappongono, e non c’è l’intelligenza di eliminare il pregresso per fare posto al nuovo.

Così molti degli investimenti rischiano di non raccogliere frutti. Condividiamo la necessità di sviluppare le tecnologie, con l’obbiettivo di renderle disponibili per tutti nella loro vita quotidiana, ma ci asteniamo perché bisogna capire meglio come vengono utilizzati i fondi”. Per Mario Lupi (Verdi), “vista la centralità dell’informatica nella società di oggi, è necessario rafforzare ulteriormente gli impegni. In particolare l’obiettivo dev’essere quello di realizzare un’unica interfaccia fra pubblica amministrazione e cittadini, sviluppando il più possibile la messa in rete delle esperienze, la sinergia fra i diversi sportelli ed Uffici relazioni col pubblico, e promuovendo la creazione di un percorso a tutto tondo per l’offerta di servizi e assistenza alle imprese”.

Sul provvedimento infine Roberto Benedetti (AN) ha dichiarato il voto di astensione del proprio gruppo. (ab)

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