Calcio: L’Arezzo si gioca tutto a Treviso

Redazione Nove da Firenze
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10 giugno 2007 12:23
Calcio:  L’Arezzo si gioca tutto a Treviso

L’Arezzo si gioca tutto nella trasferta di Treviso, obbligatorio vincere sperando che la Juventus non perda in casa con lo Spezia. Con questa combinazione di risultati gli amaranto accederebbero ai playout nell’attesa della sentenza del Tar in arrivo entro mercoledì. Su quest’ultimo argomento in città regna il caos più totale, da una parte i vertici societari che sostengono come il ricorso non possa più essere ritirato, dall’altra il legale della società amaranto l’avvocato Giovanni Pesce che sollecitato sulla questione ha dichiarato che l’Arezzo può ancora fare dietrofront.

Molta confusione anche sull’ipotesi dei tre punti di penalizzazione che potrebbero essere inflitti dalla federazione, riguarderanno la stagione che si sta per concludere o la prossima?.Inutile comunque avventurarsi in tanti ragionamenti, oggi serve solo la vittoria con la speranza che dall’Olimpico di Torino arrivino buone notizie. Entrambi i tecnici lamentano qualche assenza , padroni di casa senza gli squalificati Guigou e Quadrini mentre Antonio Conte è costretto a rinunciare a Barbagli e Terra fermati dal giudice sportivo e a Mirco Conte infortunato.

Difesa rivoluzionata , davanti a Bremec giocheranno centrali Capelli e Ranocchia , a destra Lopez e a sinistra Sussi , i mediani saranno Di Donato e Togni, sulle corsie esterne Bondi e Croce , in attacco la coppia Floro Flores Martinetti. All’Omobono Tenni di Treviso si prevede un’ottima cornice di pubblico complice l’iniziativa della società veneta che per festeggiare la salvezza ha deciso in settimana di mettere in vendita i biglietti per quasi tutti i settori dello stadio alla modica cifra di cinque euro e per la massiccia presenza di tifosi amaranto, quasi un migliaio , pronti a dar manforte alla squadra in una partita che vale una stagione. Ultima citazione sull’arbitro che sarà Giovanni Matteo Ayroldi di Molfetta coadiuvato da Copelli di Mantova e Milardi di Reggio Calabria., quarto uomo Nicodano di Milano.

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