E' nata la Conferenza permanente delle autonomie sociali

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
29 marzo 2007 13:53
E' nata la Conferenza permanente delle autonomie sociali

Firenze – Approvata con la sola astensione di Alleanza Nazionale la legge che disciplina la Conferenza permanente delle autonomie sociali (Copas), prevista dall’articolo 61 dello Statuto regionale. La proposta di legge è stata presentata all’Aula dalla vicepresidente della commissione speciale per l’attuazione dello Statuto, Lucia Franchini (Margherita). “L’obiettivo della legge – ha spiegato la consigliera – è quello di dotare l’ordinamento regionale di uno degli organismi più innovativi previsti dallo Statuto e una scelta statutaria del tutto inedita anche rispetto agli altri ordinamenti regionali”.

La Conferenza permanente mira, ha detto ancora Franchini, “ad inserire nell’architettura istituzionale della Regione Toscana un organismo in grado di esprimere le autonomie sociali toscane, dando così voce concreta al principio di sussidiarietà sociale”. In sostanza, la Conferenza si pone come “il luogo di rappresentanza specifica all’interno dell’arena politica e istituzionale dell’ente regionale” di soggetti che, singoli o associati, agiscano nel campo sociale perseguendo, oltre che il proprio, un interesse generale.

Importanti le funzioni che lo Statuto attribuisce al Copas, e che Franchini ha richiamato: la formulazione di proposte e pareri per la formazione degli atti di programmazione economica e un’attività di verifica sugli esiti delle politiche regionali. Per quanto riguarda i pareri della Conferenza, questi sono obbligatori su alcuni atti di programmazione indicati nell’allegato alla legge approvata quest’oggi (come il Piano regionale di sviluppo, Documento di programmazione economica e finanziaria, Piano regionale di sviluppo economico, Piano agricolo regionale).

Circa la proposte, la Conferenza potrà adottare anche specifici documenti di indirizzo ai fini della formazione degli atti di programmazione economica. Infine, la verifica delle politiche regionali avverrà attraverso la “Relazione annuale sulla verifica degli esiti delle politiche regionali”.
La Conferenza, in collaborazione con il Consiglio, dovrà organizzare ogni anno una “Conferenza sullo stato delle autonomie sociali” con tutti i soggetti che agiscono nel campo sociale, per valutare lo stato delle Autonomie sociali nella nostra regione.

“Far nascere la Conferenza permanente delle Autonomie sociali – ha concluso Franchini – esprime anche la necessità di far compiere alla Regione Toscana un passo decisivo per intercettare settori che quasi sempre sono emarginati dal processo decisionale”. Per Luca Ciabatti, Prc, la Conferenza “ha compiti ben delineati”, anche se si avverte un problema di carattere politico relativo “all’insieme delle politiche sociali in Toscana: c’è una tendenza a spingere eccessivamente le imprese sociali verso un ruolo di verifica e controllo rispetto alle attività che esse stesse erogano”.

Piero Pizzi, Fi, presidente della commissione speciale per l’attuazione dello Statuto, ha ribadito l’importanza di coinvolgere nella vita istituzionale “un mondo ricco di tradizione e di cultura”, in grado di “far compiere passi avanti al Consiglio in tema di doveri di rappresentanza”. Maurizio Bianconi, capogruppo di An, ha annunciato il voto di astensione del suo gruppo, ricordando le riserve espresse anche in sede di stesura dello Statuto rispetto ad un organismo che “depotenzia, in parte, le funzioni dell’assemblea in termini di potere e autonomia”.

Voto favorevole anche del gruppo Ds annunciato da Gino Nunes, che ha parlato per la Conferenza di “compiti limitati ma efficaci”, definendola “un organismo valido per la conoscenza della realtà sociale”. (Cam)

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