Sicurezza, precariato, formazione ed appalti: le richieste della Commissione Lavoro del Consiglio Regionale

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
22 gennaio 2007 14:09
Sicurezza, precariato, formazione ed appalti: le richieste della Commissione Lavoro del Consiglio Regionale

Una legge sugli appalti che affronti tutti gli aspetti relativi al sub-appalto ed alle direttive europee in materia di sicurezza nei luoghi di lavoro. Questa una delle principali richieste che emerge in una lettera che la commissione Lavoro del Consiglio regionale della Toscana ha inviato al presidente della Giunta Claudio Martini e al vice presidente Federico Gelli. “La commissione speciale Lavoro –ha detto il presidente Eduardo Bruno- ritiene fondamentale che la legge regionale sulla regolamentazione degli appalti pubblici superi il concetto del ‘massimo ribasso’ quale unico criterio per l’aggiudicazione dei lavori e servizi da parte della pubblica amministrazione, stabilendo che non possono essere oggetto di ribasso d’asta i costi relativi alla sicurezza, agli oneri contributivi e agli oneri derivanti dai contratti di lavoro.

Occorre un controllo anche sulla ditta subappaltatrice e l’attestazione di qualità anche per le imprese individuali, soprattutto nell’edilizia”. Nel documento si sottolineano, inoltre, le problematiche legate all’attività di sorveglianza svolta dal personale delle ASL toscane, nonché la necessità che questo personale sia altamente qualificato e sia assunto con un contratto a tempo indeterminato, garantendo il necessario potenziamento e superando i limiti del mancato turn over, e l’importanza di una incisiva attività di informazione e formazione rivolta a tutti i lavoratori, europei ed extraeuropei, e agli studenti in modo da instaurare, sin dall’adolescenza, un corretto rapporto con il “concetto di sicurezza”.

Nel documento si cita la mozione 105 del 27 ottobre 2005 nella quale si invitava la Giunta regionale “…sull’inserimento dei giovani nel sistema imprenditoriale, finalizzando gli incentivi economici erogati dalla Regione verso quelle imprese che utilizzano per i progetti di innovazione personale qualificato, e che si impegnano a garantire l’occupazione stabile” dando corso nel contempo a quelle “norme che condizionano l’erogazione di finanziamenti regionali solamente a quelle imprese che rispettano le norme sulla sicurezza del lavoro e le norme contrattuali e previdenziali”, al fine anche di combattere il lavoro nero e l’evasione contributiva.

“Importante –ha aggiunto Bruno- risolvere il problema ‘precariato’ senza per questo diminuire il numero degli attuali dipendenti della Giunta regionale e del Consiglio e nel rispetto di quanto previsto dalla Legge Finanziaria . Infine, Bruno ha ribadito la necessità di creare a livello toscano un soggetto preposto al coordinamento per la sicurezza sui luoghi di lavoro e per la difesa dell’occupazione, una sorta di “ispettorato regionale”. >br>(mr)

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