L’Orafo Etrusco: i gioielli di Populonia in mostra e in libreria

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
21 dicembre 2006 13:55
L’Orafo Etrusco: i gioielli di Populonia in mostra e in libreria

Un volume dedicato a tutti coloro, studiosi e non, che intendono approfondire le tecniche di lavorazione delle antiche oreficerie etrusche frutto di numerosi anni di sperimentazioni attuatate direttamente dall’autore, l’orafo Aldo Ferdinandi. E’ disponibile in libreria “L’Orafo Etrusco” Seguendo il suo cammino per i tipi di Protagon editori ( formato 23,5 X 30,5 pag. 224, Euro 120,00) con introduzione di Gianni Trilli e prefazione di Maurizio Martinelli, etruscologo.
Un’opera che si colloca tra ricerca tecnologica sperimentale, imitazione artistica, mai distante dai metodi dell'orafo etrusco, e sincera passione per un'arte, che, attraverso i secoli ha mantenuto un fascino esecutivo quasi sciamanico.

Un sapere concreto, sperimentato e sperimentabile, che parla non solo ai cultori dell'arte orafa ma anche agli studiosi dell'antichità ed alla ricerca; ad essi, dall'altro capo delle loro indagini artistiche, questo lavoro suggerisce informazioni sperimentali sulle reali possibilità di produrre dei manufatti tanto eleganti esteriormente e complessi intrinsecamente. Il volume è composto da tre sezioni. Nella prima viene presentato l’orafo etrusco, il suo ambiente di vita e di lavoro, attraverso otto capitoli viene descritto il posto di lavoro e gli strumenti necessari, tutte le conoscenze propedeutiche o complementari che rappresentano la base per iniziare il lavoro di orafo di questa specifica tipologia.

Segue un repertorio di 28 tavole fotografiche che riproducono una trentina di oggetti di oreficeria di varia tipologia e complessità realizzati in anni di lavoro utilizzando le tecniche esposte. Lamine e fili che misurano appena pochi centesimi di millimetri si trasformano in monili straordinari solo grazie alle tecniche esecutive sperimentate. La seconda sezione, attraverso 14 capitoli, illustra l’esecuzione degli oggetti più rappresentativi del repertorio come : “orecchini a bauletto”, “ orecchini a disco”, “ diademi”, “ fibula a sanguisuga” e tante altre meravigliose creazioni.
Nella terza parte, l’autore tratta alcuni argomenti strettamente correlati all’arte orafa dell’epoca.

Il primo capitolo è dedicato all’incisione delle pietre dure e del metallo con le tecniche e le caratteristiche proprie degli artisti di quel tempo. Sono pagine che possono dare una conoscenza sufficiente a capire certe peculiarità molto particolari dell’arte della glittica, e fornire tutte le informazioni possibili a chi intendesse per passione, per studio o per motivi professionali cimentarsi in prove pratiche. Nel secondo capitolo l’autore affronta il delicato e controverso argomento del possibile intervento di restauro, conservativo o di ripristino, su di un reperto archeologico aureo.

La fase di studio in stretta collaborazione con un esperto di conservazione dei beni archeologici, l’analisi delle ipotesi percorribili, la loro possibile attuabilità. Il terzo e ultimo capitolo riguarda la possibilità di trasferire nella esecuzione di gioielli attuali, ma con caratteristiche estetiche che riportano all’antico l’uso delle tecniche esaminate, al fine di ottenere gioielli altrimenti irrealizzabili.

La Mostra
Un volume “L’orafo etrusco” che è anche una mostra.

Attualmente e fino al 7 gennaio presso il Museo Archeologico del territorio di Populonia, si trovano esposte le riproduzioni di Aldo Ferdinandi, sono rifacimenti delle più famose oreficerie etrusche, oggi disperse o conservate nei più importanti musei del mondo, riprodotti con le antiche tecniche della cera persa, della filigrana, della granulazione o dello sbalzo, il 9 e il 12 dicembre sono previste dimostrazioni dal vivo della lavorazione. La mostra “L’orafo etrusco” organizzata da Trilli Gioielli di Grosseto in collaborazione con la Società Parchi Val di Cornia e il Comune di Grosseto è anche un’occasione per la riscoperta degli ori di Populonia, custoditi nelle sale del Museo archeologico : dai monili orientalizzanti alla raffinatezza degli orecchini a bauletto di epoca arcaica fino alle collane del periodo ellenistico.

La mostra è visitabile il sabato, la domenica e nei festivi (esclusi 25 e 26 dicembre e 1 gennaio) dalle ore 10 alle 13 e dalle 15 alle 19, e nei giorni dal 27 al 31 dicembre e dal 2 al 7 gennaio. Per informazioni telefonare allo 0565226445 oppure 0565221646.

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