Sono 307 le associazioni di volontariato a Firenze

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
27 novembre 2006 13:48
Sono 307 le associazioni di volontariato a Firenze

Firenze, 27 Novembre 2006- «Convocare entro gennaio gli stati generali del volontariato fiorentino». E' quanto chiede il capogruppo dello SDI Alessandro Falciani». «Cresce il numero delle associazioni - ha aggiunto - e la necessità di affiancarle per dare loro maggiore sostegno e professionalità a fronte dei nuovi servizi richiesti dalle istituzioni, ma complessivamente il numero dei volontari non aumenta. Occorre un'azione di sostegno del Comune per favorire la cultura e l'adesione delle nuove generazioni alle numerose forme di volontariato presenti nel nostro territorio, come emerge da uno studio promosso dal nostro gruppo consiliare.

Occorre cogliere l' occasione della conferenza regionale del volontariato che si terrà a Lucca il 10 e 11 marzo, per promuovere tempestivamente a Firenze gli "stati generali" del volontariato fiorentino, a partire dall'attivazione e dalla valorizzazione della consulta comunale del volontariato». «Le associazioni presenti nel Comune di Firenze - ha ricordato Falciani - sono in totale 307 di cui 289, pari al 94%, iscritte al registro provinciale del volontariato. Prevalgono le organizzazioni che rappresentano il settore sociale, sanitario e socio-sanitario, ma avanzano quelle del volontariato internazionale, quello ambientale, culturale, e della tutela e promozione dei diritti.

Le associazioni fiorentine rappresentano l'11% del totale delle associazioni di volontariato toscane che sono 2.651 e il 48% di quelle presenti nel territorio della provincia che sono 643. Negli ultimi anni è aumentato significativamente il numero delle associazioni che si convenzionano e che collaborano con gli enti locali e le Asl, fenomeno che ha favorito un processo di istituzionalizzazione delle associazioni, che ha sicuramente dato un contributo importante al "welfar mix" della nostra comunità.

Diventa pertanto assolutamente strategico affiancare alla "cultura del fare" tipica del volontariato, anche competenze e conoscenze che penetrino all'interno delle associazioni, soprattutto quelle più piccole e quindi meno strutturate. E' questa la condizione decisiva affinché le associazioni possano svolgere al meglio il loro ruolo nel sistema, e perché rafforzino l'autonomia culturale e intellettuale che è condizione imprescindibile per una piena funzione di promozione della cittadinanza solidale e di critica sociale».

«Da questo punto di vista - ha concluso il capogruppo dello SDI - assumono un ruolo assolutamente primario l'attivazione di quei servizi finalizzati alla crescita del capitale umano del volontariato, come ad esempio il "tutoring", che può rappresentare un percorso di sostegno ad associazioni, consistente in un supporto formativo, di consulenza e gestionale, che consenta di marcare e potenziare la struttura delle associazioni. O come il "sostegno al servizio civile volontario", non appena sarà emanato il regolamento esecutivo della nuova legge sul servizio civile regionale».

Collegamenti
In evidenza