Diritti dei minori: la Toscana si impegna per un Garante

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
10 novembre 2006 19:05
Diritti dei minori: la Toscana si impegna per un Garante

Anche la Regione Toscana va verso la nomina del Garante regionale dell’infanzia e dell’adolescenza. Lo ha dichiarato l’assessore alle riforme istituzionali della Regione Toscana Agostino Fragai, concludendo un seminario di studio che si è tenuto questa mattina presso il Consiglio regionale. Il seminario, dal titolo “Il garante regionale dell’infanzia e dell’adolescenza, esperienze a confronto” e organizzato dal Centro studi minori e media assieme alla Regione Toscana, ha fatto il punto su quelle che sono le esperienze già attive, e le problematiche e le necessità emerse.

In Italia infatti solo tre Regioni ( Veneto, Friuli Venezia Giulia e Marche) hanno nominato il Garante dell'infanzia e dell'adolescenza, mentre in altre sei Regioni, dopo l'approvazione della legge istitutiva, se ne attende, anche da anni, la nomina. L'istituzione di tale figura di garanzia è prevista dalla Convenzione Onu sui diritti dell'infanzia e la sua mancanza in Italia è stata più volte rilevata dallo stesso Comitato Onu sui diritti dell'Infanzia. In Toscana manca ancora la legge istitutiva.

Dopo il saluto iniziale del presidente della Commissione consiliare affari istituzionali Ilio Pasqui, Laura Sturlese, presidente del Centro studi minori e media, ha spiegato che “i minori sono tutelari di diritti che devono essere attivati soprattutto dalle Regioni, perché dopo la riforma del titolo V della Costituzione la competenza sul sociale è stata data alla Regioni, La Regione Toscana, a differenza di altre, è carente in questo settore, per questo il nostro obiettivo è di fornire linee guida per un prossimo intervento legislativo”.

Cesare Mirabelli, presidente emerito della Corte Costituzionale, ha sottolineato che “il minore non è oggetto di diritti, ma soggetto attivo di diritti, come ogni altra persona, e per queto deve essere ascoltato per ogni provvedimento che lo riguardi”.

Dopo la Costituzione e la Convenzione sui diritti dell’infanzia del 1989 è necessario, secondo Mirabelli, mettere in campo tutti gli strumenti per rendere attivi i diritti dei minori.

Sono state poi messe a confronto le esperienze dei tre Garanti dell’infanzia e dell’adolescenza attualmente in funzione in Italia: Mey Mengarelli per le Marche, Francesco Milanese per il Friuli Venezia Giulia, Lucio Strumendo per il Veneto (la cui legge istitutiva risale al 1988). Se Mengarelli ha posto l’accento sulla necessità, da parte del Garante, di esercitare la sua funzione in base ai concetti chiave di accoglienza, ascolto e accompagnamento, e ha spiegato che ad oggi il 50% delle segnalazioni ricevute per minori riguarda segnalazioni conflittuali dei genitori, Milanese ha sottolineato che “in Italia, dove vige l’idea della tutela come esercizio della funzione giurisdizionale, si deve passare all’idea della tutela come esercizio dell’effettività dei diritti, cioè consentire che il minore viva in un contesto tale che gli permetta che i suoi diritti vengano rispettati”.

Secondo Lucio Strumendo è sbagliato ricomprendere la funzione del Garante dell’infanzia e dell’adolescenza in quella del Difensore civico: ci devono essere due distinti livelli istituzionali, proprio per quelli che sono i caratteri distintivi del minore.

Per quanto riguarda la Toscana, i rappresentanti del Corecom e del Difensore civico, due organi di garanzia in funzione, hanno spiegato che sono comunque attivi da tempo o in via di attivazione progetti mirati sui minori, come guide rivolte a loro e il monitoraggio delle tv locali sulle figure dell’infanzia e dell’adolescenza.



Daniela Belli, consigliera regionale dei Ds e membro della Commissione affari istituzionali, ha rilevato che “la Toscana promuove moltissime iniziative su infanzia e adolescenza, che interessano trasversalmente vari settori come il sociale, la pubblica istruzione, il Corecom e il Difensore civico; manca però un punto di vista che asuma una visione generale su tutti questi aspetti”. Infine, le conclusioni dell’assessore Agostino Fragai. “Attendevamo questo convegno – ha detto Fragai – con spirito di apertura rispetto alle soluzioni da adottare per la tutela dei minori.

Strade diverse sono infatti percorribili, così come diversi possono essere i compiti dell’eventuale Garante. Dal convegno di oggi è emersa con chiarezza l’esigenza di promuovere una cultura diffusa a ogni livello sui diritti dei minori. Per questo occorre una figura con compiti specifici, e per questo andremo rapidamente ad elaborare una legge regionale in tal senso. Pensiamo anche a una sorta di “holding” delle figure di tutela dei diritti, che si pongano in rapporto proficuo tra di loro”.

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