Mobilità: in Toscana troppi incidenti, trasporto pubblico inadeguato e scarsa pianificazione

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
20 settembre 2006 14:23
Mobilità: in Toscana troppi incidenti, trasporto pubblico inadeguato e scarsa pianificazione

Firenze, 20 settembre 2006- È una fotografia dai contenuti tanto prevedibili quanto allarmanti quella scattata dal 1° Rapporto Aci-Eurispes sulla qualità della mobilità nelle province toscane, presentato oggi a Firenze nella sede dell'Eurispes Toscana. Un quadro non incoraggiante, risultato di un Paese (i dati sono in linea con la tendenza nazionale) incapace di soddisfare la richiesta di mobilità dei propri cittadini, costretti a privilegiare, in assenza di valide alternative, l'uso indiscriminato dell'auto.



A livello nazionale le province toscane sembrano raggiungere un buon risultato: ben quattro – Siena (2a ) , Pisa (4a), Lucca (6a), Arezzo (9a) – sono tra le prime dieci mentre le altre sei si piazzano tra il quindicesimo posto di Massa Carrara e il cinquantesimo di Grosseto con in mezzo Firenze (16 a), Livorno (27a), Prato (31a), Pistoia (40a). Ma è un risultato da leggere con attenzione perché tutte le province italiane, anche le più virtuose, si discostano ampiamente dallo standard ideale.



«Il Rapporto – spiega Federico Mazzoni, Presidente del comitato regionale Automobile Club della Toscana – mette in luce 3 punti nevralgici per il sistema italiano della mobilità: la forte incidentalità stradale, l'inadeguatezza del trasporto pubblico locale, la scarsa pianificazione territoriale». Su questo ultimo punto, continua Mazzoni «l'ACI ha più volte sottolineato il problema, ma finora nulla è stato fatto dagli amministratori locali. Il giudizio dei testimoni privilegiati coinvolti nella ricerca conferma che c'è una responsabilità diretta degli Enti locali nel non programmare la mobilità a servizio dello sviluppo urbano.

Ogni anno – conclude Mazzoni – un toscano su tre rimane coinvolto in un sinistro. E' un dato allarmante, le cui cause, oltre al fattore umano sempre presente, sono anche da rintracciare in strade sono poco vigilate e in pessimo stato».

«Sembra di assistere a un 'dialogo tra sordi' – dichiara la Presidente dell'Eurispes Toscana, Stefania Ippoliti – in cui le proteste dei cittadini e le proposte dell'amministrazione non trovano un punto di incontro. Di fronte ad atteggiamenti anche contraddittori, per cui, ad esempio, si vorrebbe più informazione su traffico e percorsi alternativi ma poi non si ascoltano i notiziari né ci si cura dei cartelloni telematici, è doveroso chiedersi perché la comunicazione fra amministratori e amministrati sia così difficile».



Dalla Toscana un dato su tutti. Malgrado gli ingorghi e lo stress da traffico, la maggioranza dei cittadini preferisce spostarsi con il mezzo privato. Dal Rapporto si rileva che il 62,6% degli spostamenti avvengono per motivi di lavoro, e che il 47,5% dei toscani si serve dell'automobile o di un motociclo (20,8%). Questa "affezione" al mezzo privato va di pari passo con un generale scontento (52,9%) verso i provvedimenti delle amministrazioni locali in materia di traffico, una diffusa sfiducia (74,8%) nell'efficacia dell'azione della polizia municipale in tema di mobilità e un disinteresse quasi assoluto verso l'uso combinato del mezzo pubblico con quello privato, abitudine che riguarda appena l'8,9% dei cittadini toscani.



Un altro dato poco confortante si segnala sul versante dei comportamenti virtuosi: ben il 67,1% dei cittadini si dice non disponibile a limitare l'uso della propria auto per ridurre l'inquinamento. Tuttavia, le domeniche senz'auto piacciono al 69,7%, mentre sono bocciate senza appello le targhe alterne, ritenute efficaci solo dal 20%. Infine, ben l'83,9% è disponibile a dotarsi di mezzi di trasporto ad emissioni ridotte.

«Il Rapporto stila una classifica nazionale delle province italiane sulla base di un indicatore specifico, l'IQM, indice della qualità della mobilità, che oscilla da 0, valore ottimale, a 1, valore peggiore – dichiara Filippo Chiocchini, responsabile della ricerca dell'Eurispes Toscana –.

Questo indice, creato appositamente dall'ACI e dall'Eurispes, misura la qualità della mobilità attraverso la comparazione di 40 indicatori statistici. La ricerca sarà ripetuta, con cadenza annuale, per monitorare le variazioni periodiche dello stato di salute della mobilità in Toscana e naturalmente in Italia. In questo modo misuriamo la qualità della vita dal punto di vista della qualità della mobilità».

« Le province toscane sono tutte ai primi posti, ma si tratta comunque di una classifica di 'ultimi della classe' – conclude Stefania Ippoliti – dove possiamo solo vantarci di essere meno peggio di altri.

È illuminante a questo proposito vedere le tabelle tematiche, per esempio quella relativa ad ambiente e sicurezza, dove Firenze scende dal discreto 16esimo posto della classifica generale a un più allarmante 84esimo. Su questo brutto piazzamento incide senz'altro il dato degli incidenti mortali, 7,66 ogni mille abitanti, più del doppio della media nazionale».

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