San Gimignano: ticket per il paesaggio?
Allarme per gli affitti e altri costi di gestione: alimentari a rischio estinzione

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
12 settembre 2006 13:07
San Gimignano: ticket per il paesaggio?<BR>Allarme per gli affitti e altri costi di gestione: alimentari a rischio estinzione

12 settembre 2006- Il presidente della Commissione italiana per l'Unesco Puglisi, ha aperto il dibattito esprimendo preoccupazione sul futuro di San Gimignano, che definisce sito tutelato dall’Unesco ma distrutto dal turismo di massa. Si pensi alla differenza tra Rimini e San Gimignano, una meta di turismo di massa e l'altro un borgo che rischia di restare schiacciato da flussi non regolati.
La qualità, è la carta vincente? “L’Unesco ha a cuore le sorti di San Gimignano? Questo sentimento ci accomuna, parliamone pure insieme, direttamente qui sul posto.

E magari coinvolgiamo anche i più grandi tour operators”. Stefano Leoncini, commerciante del centro e Presidente del Direttivo Confesercenti di San Gimignano, ritorna con spirito costruttivo sull’argomento dell’estate nella città turrita: a fine stagione, interessati ed addetti ai lavori si ritrovino faccia a faccia per affrontare seriamente la questione-turisti.
“Gli interventi delle scorse settimane sulla stampa, nazionale e non, hanno lasciato il segno – dice Leoncini – il dibattito tra gli esercenti è stato intenso e come associazione stiamo cercando di interpretarlo al meglio.

Il nostro dubbio è che non sempre chi interviene sull’argomento ne sia pienamente a conoscenza, di qui la necessità di andare più in profondità. Per fare un esempio, quella del numero chiuso è una proposta non risolutiva, la cui utilità sarebbe avvertita al massimo 3 o 4 giorni all’anno. Sarebbe utile piuttosto cercare di distribuire meglio i gruppi di visitatori nell’arco della giornata media, ma per far questo deve muoversi chi i gruppi li conduce, ovvero i tour operators”.
Secondo commercianti e operatori dei pubblici esercizi, se si vuole affrontare in modo lucido il problema è bene rendersi conto delle forze in campo: “nello spazio di due strade San Gimignano sconta il prezzo della globalizzazione – aggiunge Leoncini – noi non assecondiamo il turismo di massa, come qualcuno ha detto: accogliamo quello ci arriva.

Non siamo noi a determinare i pacchetti turistici, né la visibilità mediatica, tantomeno i flussi delle scolaresche, benché queste incidano già meno di un tempo. Per tenere in vita i negozi dobbiamo fare i conti con i gusti di questa clientela. E con i costi di gestione: quelli della manodopera che produce la merce, in particolare; e quelli d’affitto dei fondi commerciali. Proprio a causa di questi, San Gimignano rischia a breve di rimanere senza spacci alimentari: secondo noi è questo il primo problema, non il numero chiuso.

Se ci rendiamo conto di questo possiamo anche discutere di qualità dell’offerta, che a ben guardare non manca, anche se è sempre più difficile difenderla”.
Per voce del suo Presidente comunale, Confesercenti si dice ben disposta ad affrontare seriamente la questione: “con il Comune siamo coscienti da tempo della disponibilità reciproca a lavorare per il meglio – conclude Leoncini - facciamo toccare con mano questa disponibilità anche a chi si rapporta da lontano con la città.

Saremo ben lieti di ospitare il Presidente italiano di Unesco Puglisi, e tutti coloro che sono soggetti interessati al problema. Ora attendiamo risposte”.

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