Indulto, colloquio fra Domenici e Mastella: Comuni impegnati, ma abbiamo bisogno di supporti

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
02 agosto 2006 14:01
Indulto, colloquio fra Domenici e Mastella: <I>Comuni impegnati, ma abbiamo bisogno di supporti</I>

Un monitoraggio costante, da effettuarsi attraverso i servizi sociali dei comuni, e una concreta collaborazione con la Prefettura, per supportare in modo proficuo gli effetti e le conseguenze dall'entrata in vigore dell'indulto. Sono questi, in sintesi, i contenuti di una conversazione telefonica, avvenuta in ieri, fra il ministro della giustizia, Clemente Mastella e Leonardo Domenici il sindaco di Firenze e Presidente dell'Anci. Il ministro Mastella e il sindaco Domenici hanno sottolineato l'importanza di un lavoro comune fra tutte le istituzioni presenti sul territorio, a partire dai servizi sociali dei comuni, dalla polizia penitenziaria e dagli uffici immigrati (considerato che oltre 5000 fruitori della legge sull'indulto sono cittadini extracomunitari) che accompagni l'attuazione della legge.

Il sindaco ha dato la disponibilità ad individuare forme e modalità di coinvolgimento dei Comuni, nonché a verificare quanto nei singoli Comuni (soprattutto in quelli di maggiori dimensioni) sta già avvenendo in questi giorni. Famiglia, casa e lavoro sembrano essere i problemi più ricorrenti che andranno affrontati. Domenici ha però ricordato anche "le difficoltà finanziarie in cui versano i servizi sociali comunali che nello scorso anno subirono un taglio di 500 milioni di euro e che il decreto 'Bersani' ha parzialmente rifinanziato con una somma di 300 milioni di euro".

"La nostra necessità - ha concluso Domenici - è che questi compiti ulteriori che cadranno sui Comuni siano accompagnati da adeguati strumenti e risorse finanziarie".
Un incontro in Prefettura ieri tra i rappresentanti delle istituzioni locali e penitenziarie, per predisporre un piano urgente di accoglienza rivolto ai detenuti che beneficeranno, già da oggi dell'indulto, promulgato ieri dal Presidente della Repubblica. "Il Comune di Firenze - ha spiegato l'assessore all'accoglienza e all'integrazione Lucia De Siervo accompagnata da Alberto Tirelli, attuale presidente dell'Asp Fuligno che coordina gli interventi di accoglienza per il Comune di Firenze - sta predisponendo in queste ore un piano cittadino per assistere quei detenuti che lasceranno il carcere già da oggi.

Le associazioni e le strutture preposte a questo tipo di accoglienza sono già state coinvolte in questo piano". In concreto il Comune redigerà un vademecum, un piccolo manuale di pronto intervento, contenente tutte le informazioni utili di cui avranno bisogno gli ex detenuti quando escono dal carcere: dalle associazioni di volontariato, alle quali rivolgersi, al servizio mense e docce, fino alla prima accoglienza. La guida verrà tradotta in varie lingue. "La rete associativa (Caritas, Associazione di volontariato penitenziario, l'Altro Diritto e Arci) - spiega De Siervo - normalmente attiva per le problematiche del carcere, dimostra tutta la sua importanza in momenti come questi.

Già da ora possiamo garantire un centro di primo ascolto e di indirizzo specifico che si affianca agli altri sevizi per la popolazione fragile". A Firenze sono in funzione tutti i giorni dal lunedì al sabato due strutture: il centro di ascolto CIAO aperto dalle 9,30 alle 13,30 in via San Zanobi, e il centro Attavante in via Attavante aperto dalle 15 alle 21. "Questi primi servizi - ha aggiunto l'assessore De Siervo - servono per garantire sia diritti di prima accoglienza ad ex carcerati che non hanno punti di riferimento nella nostra città, sia di assicurare che questo processo si svolga nella tutela di tutti i cittadini".

Sarà dunque indispensabile per il Comune avere la conoscenza esatta della situazione dei fuoriusciti, per avviare le procedure necessarie per fare fronte alle prime emergenze. Attraverso una lettura del dato numerico fornito dal carcere, il Comune potrà sapere se ci sono necessità di prima accoglienza, di vitto, di alloggio, di somministrazione eventuale di farmaci o anche solo di contribuire al ritorno a casa dell'ex detenuto. Saranno giorni di emergenza per i rappresentanti delle istituzioni che stamani si sono riuniti in Prefettura, perché per il primo gruppo di detenuti è prevista la scarcerazione già domani.

"Quindi - è stato sottolineato durante l'incontro - un'informazione esaustiva e attendibile è il primo posto per dare una risposta seria e sicura sia all'ex detenuto che alla comunità". Secondo le stime presentate stamani in Prefettura saranno 220 le persone, con pene inferiori a 3 anni, che usciranno gradualmente da Sollicciano a partire da oggi. Sono previste 30/40 uscite giornaliere. Di questi, il 60% sono extracomunitari. Dei fuoriusciti il 40-45% sono tossicodipendenti e la maggior parte sono seguiti dal Sert.

Inoltre è prevista l'uscita di 20 detenuti che sono all'istituto Gozzini e che godono, ad oggi, della semilibertà. La macchina organizzativa del Comune si è già messa in moto, e nei prossimi giorni sono previsti nuovi incontri e contatti con la rete delle istituzioni interessate e con il coinvolgimento dell'intera area metropolitana

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