Zecche in sala parto a Careggi

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
30 giugno 2006 17:40
Zecche in sala parto a Careggi

Firenze, 30 Giugno 2006- «Ripristinare con urgenza condizioni per lo meno decenti di operatività nel reparto maternità di Careggi». Lo chiedono il Presidente di Alleanza Nazionale in Regione Toscana Maurizio Bianconi e il Consigliere membro della Commissione sanità Achille Totaro a Martini in una interrogazione urgente a risposta scritta appena depositata e realizzata alla luce del caso-zecche che ha portato alla chiusura della sala parto del policlinico fiorentino.

«Al Policlinico di Careggi a Firenze – ricostruiscono i due esponenti di An nel loro documento – la sala parto è stata chiusa con provvedimento della direzione sanitaria a causa dell’infestazione da insetti.

Tali insetti, annidati nel controsoffitto della stessa sala parto, sarebbero stati identificati come zecche». Una situazione da film dell’orrore, a cui fanno da corollario le denunce di altre disfunzioni da parte degli operatori: «Il personale – scrivono infatti Bianconi e Totaro a Martini – denuncia da tempo lo stato di degrado degli ambienti del reparto di maternità, nonché le condizioni sia di lavoro che di degenza al limite della sostenibilità, con disfunzioni negli impianti di condizionamento e cantieri operativi per il restauro e l’ampliamento del reparto.

Attualmente – concludono – al reparto di maternità si opera in situazione di emergenza con le partorienti smistate tra la sala operatoria e il Margherita».

Ecco perché Bianconi e Totaro lanciano un appello urgente alla Regione affinché mamme, neonati e operatori abbiano un reparto maternità in condizioni per lo meno vivibili. Ma non solo. «Quali provvedimenti intende assumere la Giunta al fine di ripristinare condizioni per lo meno decenti di operatività nel reparto maternità del policlinico di Careggi a Firenze?», domandano infatti Bianconi e Totaro.

E ancora: «Quali iniziative urgenti si intende mettere in campo per evitare il ripetersi di una simile situazione, così da garantire alle pazienti, puerpere e non, il diritto ad una assistenza di qualità per loro e per i loro piccoli?»

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