Informacarcere: un nuovo sito per dare voce ai detenuti

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
05 aprile 2006 13:04
Informacarcere: un nuovo sito per dare voce ai detenuti

L'esperienaza è nata a Pistoia nel 1986 come Cooperativa Culturale. Nel 1991 la Cooperativa fu affiancata da una associazione di volontariato il Circolo Ora d'Aria Pantagruel che si occupava degli interventi nella Casa Circondariale, che poi, nel 1995, cambiò il nome nell’attuale Associazione Pantagruel. Segue da allora le problematiche del carcere e del dopo carcere: interviene con alcuni volontari nelle carceri di Firenze, Pistoia, Massa e continua poi a seguire i detenuti nel periodo del reinserimento nella società; dal 1999 ha sede a Firenze.

Oggi i principali progetti che l'Associazione sta portando avanti sono:

1- Liberarsi dalla necessità del carcere
2- La poesia delle bambole
3- Informacarcere
4- Il panneggio”, giornale delle sezioni femminili di Sollicciano
5- A passo d’asino per i colli fiorentini (che comprende un’asineria a Sollicciano)
6- Solidarietà e carcere


Alcune caratteristiche sono comuni in questi progetti
a- partono dai bisogni delle detenute e dei detenuti che ascoltiamo da anni nei colloqui individuali e di gruppo.

Bisogni di esprimere la creatività, di farsi sentire, di trovare strumenti terapeutici, di superare le mura del carcere;

b- non si limitano ad intervenire nel carcere ma cercano di coinvolgere il più possibile la città, creando fin dall’inizio una rete di appoggio (associazioni, realtà varie, enti locali) e poi successivamente organizzando incontri, mostre, dibattiti all’esterno;

c- creano formazione, crescita di nuove capacità e talenti, posti di lavoro esterno; anche una sola persona che esce dal carcere in misura alternativa alla detenzione è un fatto estremamente positivo;

d- vogliono aumentare l’informazione sul carcere che è troppo spesso un mondo separato, poco trasparente, mal conosciuto.

Il territorio deve conoscere invece come vivono i detenuti e le detenute che dovrebbero essere considerati anche propri cittadini;

e- non vogliono essere “tutelati” da un contributo pubblico che copra l’intera spesa del progetto; chiedono che gli enti pubblici prendano le loro responsabilità e partecipino in minima parte ai costi, la maggior parte delle risorse necessarie dovranno venire da donazioni di altre istituzioni (come le Fondazioni) e da donazioni di numerosi privati.

Poco dovrà essere il costo del personale dell’associazione, molte le risorse che creeranno contratti di lavoro a progetto per persone che potranno spesso iniziare così un cammino fuori dal carcere.

Attualmente i primi cinque progetti indicati all’inizio si trovano nella seguente situazione: i primi tre sono già operativi, mentre il quarto e il quinto hanno creato la rete necessaria per concretizzarsi nei prossimi mesi.
Il sesto progetto, quello che abbiamo chiamato Solidarietà e carcere, risponde alle lettere : a – b - d , ma non fa richiesta di contributi agli enti locali e non si pone il problema del far uscire persone dal carcere per portare avanti questa iniziativa.

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